Berlusconi
fa la parodia di Cetto La Qualunque, D’Alema pur di dar addosso a Renzi dice
peste e corna delle sue scelte di quindici anni fa. Renzi distribuisce patenti
d’eroismo che se si prendesse qualche weekend lungo non farebbe male. Intanto
diminuiscono i consumi, cresce la disoccupazione e 11 miliardi delle tredicesime
finiranno per pagare Imu, Tasi e balzelli vari.
Ci fosse ancora Totò
direbbe: «c’è da scompisciarsi». A seguire le dichiarazioni dei vari
personaggi che calcano il palcoscenico della politica peracottara. Sembrano ragazzini in gita scolastica: giocano. Galletti sempre
pronti a beccarsi su tutto e non importa quale sia il tema all’ordine del
giorno.
Berlusconi fa la
caricatura di Cetto La Qualunque e gli viene benissimo: quasi meglio dell'originale. Promette meno tasse per tutti come quell’altro
prometteva «più pilu per tutti». Poi, come un televenditore, ci aggiunge l'aumento delle pensioni minime a 1.000€ e, non contento, essendo uno che ha il cuore in
mano e pure grande ci mette anche le
dentiere gratis. Si vede che l’igiene dentale è rimasto un suo chiodo fisso. E gli porta alla memoria graziosi ricordi. Poi disquisisce sulle prossime elezioni per la presidenza della Repubblica e, a
detta de commentatori che sembrano dei bookmaker, gioca spiazzare Renzi e a
lasciarlo con il cerino in mano ponendo veti su questo e su quello e con l’aria
di fare un favore chiede che tutto sia posticipato al giorno di poi del mese di
mai. Tenendo comunque a specificare che la situazione è grave e lui lo deve
dire. Che se magari tacesse questa sarebbe meno grave. Almeno per il sistema
nervoso di quelli che ricordano aerei in overbooking e ristoranti pieni.
Renzi risponde dando
patenti di eroismo, neanche si fosse sul Piave a tutti gli artigiani e
imprenditori che si alzano al mattino. Come se operai, impiegati, contratti
atipici, partite iva e precari non facessero lo stesso. Per informazione al
vulcanico giovane presidente si aggiunge che anche i disoccupati, o come si usa
dire i «diversamente occupati», lo fanno. Di alzarsi la mattina. E forse questi
ultimi sono anche pià scattanti dei precedenti. Detto così, a spanne che ad entrare nei dettagli ci si fa solo male. Poi già
che c’è anche lui dice che vuole abbassare le tasse, ma intanto non sa farsi
rispettare dai petrolieri che non abbassano il prezzo della benzina e neancheriesce a riscuotere
i crediti pregressi. Sarà poi da vedere se seguirà i suggerimenti della Corte
dei Conti sull’8 per mille alle confessioni religiose. Che se ognuno si pagasse
privatamente la sua chiesa e la sua fede sarebbe nel suo diritto e magari nel
suo dovere. Ma sui fatti il fiorentino e i suoi paggetti e le sue ancelle
latitano.
Chi non vuole latitare
è l’immarcescibile Massimo D’Alema che intervistato questa volta da Paolo
Valentino anziché dal solito Di Vico (che deve aver chiesto una dispensa) ha affermato che rifare quello che fece
lui quindici anni fa sarebbe sbagliato. In verità in molti già lo sapevano e
pure da quindici anni. Comunque pur di dare addosso a Renzi dice tutto e il suo contrario: sconfessa tutto o
quasi quel che fece durante il suo governo che se non ci fosse mai stato ci si
sarebbero risparmiati non pochi dei guai di adesso. Quindi, obnubilato dalla sua foga guerriera
arriva addirittura a dire che bisogna fare più investimenti e anche pubblici.
Che è proprio quel che sostiene Renzi. Ma non aveva detto dalla Gruber che
ormai faceva un altro mestiere e girava il mondo? Perché non continua a farlo,
il giramondo, e, come dicono i giovani non ci molla?
Nel mentre che i
ragazzi guazzano nella pozzanghera della politica politicata la disoccupazione giovanile è salita
al 43,3%, e quella generale al 13,2%, con l’incremento dell’1% dall’inizio
dell’anno. Sei italiani su dieci hanno deciso di tagliare le spese natalizie
(che tradotto per i cervelloni di cui sopra vuol dire meno consumi) e ben 11
miliardi delle tredicesime serviranno per pagare le varie tassazioni: Imu, Tasi
ed addizionali varie. Poi bastano due gocce di pioggia e intere città finiscono
sott’acqua. Le case popolari cadono a pezzi e solo a Milano ci sono migliaia di
vani vuoti. E gli spazi vuoti, è una legge fisica, vengono riempiti, si sa. Come tutto questo non fosse sufficiente c’è
anche il pasticcio del bonus mamme lanciato nientepopodimenoche dal governo
Monti. Dopo due anni non è chiaro a quanto ammonterà quali i limiti di reddito e neppure
i tempi di erogazione. Probabilmente verrà consegnato quando i pargoli
partiranno per il servizio militare. Ma ci saranno ancora la controfigura di
Cettolaqualunque, un mezzo conte megalomane e un fiorentino dalla lingua
sciolta. Auguri