Ciò che possiamo licenziare

venerdì 17 settembre 2021

Berlusconi: non sono matto.

Sul Ruby Ter converge tanta parte dell’italico sentire: le furbizie degli avvocati di Berlusconi, la legge ad personam del legittimo impedimento, la corsa al Quirinale, la corruzione come atto di generosità, la legge Cartabbia, le capacità dei magistrati di coniugare e legalità e giustizia. E poi c’è l’onnipresente Comma 22. Alla fine tutto si tiene.


Certe volte per far il bene si fa il male e certe altre nel far il male si fa il bene. Il caso del processo definito Ruby Ter ruota, in sostanza, attorno a questo apoftegma. Il fatto formale dice invece che il processo sia iniziato per banali reati di corruzioni in atti giudiziari e di falsa testimonianza. La tesi dell’accusa è che l’imputato Berlusconi Silvio abbia pagato, e a sentire i maligni non sarebbe stata la prima volta, dei testimoni. Il processo va avanti da anni. Con la riforma Cartabbia sarebbe già finito da un pezzo. Da ridere. In verità il reato, la dazione, è in qualche modo ammesso dall’avvocato Federico Cecconi che se n’è uscito a dire:«Il rischio concreto è che, per la prima volta, si processi il reato di generosità». Che se questa teoria fosse stata ideata prima,  Tangentopoli, somma infinita di reati di generosità, non ci sarebbe mai stata. Comunque per tirare alla lunga il Ruby Ter in attesa della salvifica prescrizione gli avvocati del Berlusconi Silvio si sono avvalsi dell’istituto del legittimo impedimento,  il cui disegno di legge fu approvato dalla Camera il 3 febbraio 2010 e dal Senato il 10 marzo 2010, mai si vide nei due rami del Parlamento tanta efficienza. Ma tant’è. Ora l’istituto del legittimo impedimento per essere usato va motivato e così gli avvocati hanno dato fondo alla enciclopedia medica delle giovani marmotte.  Nel certificato del 7 settembre si parla di problemi cardiaci, ma il certificato pare non sia firmato da un cardiologo, e di una spruzzatina di depressione.  «È un quadro non soltanto importante, ma ci sono una serie di condizioni invalidanti, - ha detto l’avvocato Federico Cecconi - che rendono oggettivamente impossibile partecipare all'udienza almeno oggi, almeno ieri, almeno domani». Che per un aspirante alla Presidenza della Repubblica non è certo un buon viatico. La risposta dei magistrati è stata rapida: una bella perizia con commissione composta da medico legale, cardiologo e psichiatra. Neanche la bacchetta magica della Fata Turchina, abituata a trasformare zucche in eleganti cocchi avrebbe potuto far di meglio: il legittimo impedimento come per incanto sparisce. Il Berlusconi Silvio scrive ai magistrati per dire che rifiuta di sottoporsi  «ad una ampia ed illimitata perizia psichiatrica» che considera un pregiudizio dei giudici, quando invece si tratta di una semplice visita e gli altri due medici vengono snobbati. Come dire che i problemi cardiaci e altri ammennicoli sono scavallati e non così rilevanti. Con poco sforzo di fantasia viene facile parafrasare il famoso Comma 22*: chi è sano può essere esonerato dalla perizia psichiatrica, ma chi chiede di essere esonerato dalla perizia psichiatrica non è sano. Dopo di che il Berlusconi Silvio magnanimamente aggiunge: «Si proceda, dunque, in mia assenza alla celebrazione del processo» scrive l’ imputato dando il suo placet. Come se fosse lui il padrone del processo. Che per fortuna non è. Aver sdegnosamente rifiutato la perizia non è stata una bella mossa: dice implicitamente di paura. Eh già: chissà che avrebbe scoperto lo psichiatra. A parte una personalità megalomane, che è cosa nota, ci sarebbe stato materiale da leccarsi i baffi. Forse. E così per seguire la legge (ancorché ingiusta) si faceva del male alla giustizia, mentre furbate di bassa lega hanno fatto scaturire buone risposte. In tempo di politica pasticciata una eccellente notizia. Per ora.

Buona settimana e buona fortuna.


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*Chi è pazzo può chiedere di essere esonerato dalle operazioni di volo, ma chi chiede di essere esonerato dalle missioni di volo non è pazzo.

venerdì 10 settembre 2021

Un Paese tutto da ridere.

 Ogni giorno L’italico popolo e le italiche istituzioni mettono in scena un nuovo spettacolo, di solito tragicomico. Succede anche altrove, ma semel in saeculo o semel in anno. Chissà se la ministra Cartabbia Marta spiegherà all’Europa cos’è il legittimo impedimento e perché non l’ha abolito.


Il motivo per cui tanti stranieri amano l’Italia e qualcuno addirittura ci vive, come Sting, o ha comprato casa come Mick Jagger, Madonna, Francis Ford Coppola per dire di alcuni, è che per loro è come andare tutti i giorni al cinema senza pagare il biglietto. Infatti ogni giorno l’italico popolo e le italiche istituzioni, mettono in scena uno spettacolo, ogni tanto comico qualche volta tragico quasi sempre tragicomico e soprattutto fuori dal comune. Fuori dal comune, non perché analoghi fatti non possano accadere anche in altri Paesi, solo che là, qualsiasi sia il là, accadono
semel in saeculo o semel in anno mentre qui sono all’ordine del giorno. La storia del tabaccaio di Napoli che, ben ripreso dalle telecamere, scappa in motorino con il biglietto gratta e vinci della cliente sta facendo ridere l’universo mondo. Ridono tutti: dagli yankee del Nebraska agli allevatori di pecore Merinos della Nuova Zelanda. E dove lo si trova un leader di un partito che cannoneggia continuamente, anche votandogli contro, il governo di cui fa parte? E poi c’è l’apoteosi: un tipetto che scavalla regolarmente le udienze del processo in cui è imputato, facendole slittare, con la semplice scusa del legittimo impedimento. Sarebbe carino che la Signora Ministra Cartabbia Marta, aspirante alla presidenza della Repubblica, spiegasse alle sue omologhe e ai suoi omologhi dell’intero mondo cosa significhi legittimo impedimento, così da portare un po’ di buon umore in quelle noiose assise.  E soprattutto raccontasse come mai questo non sia stato abolito per sveltire i processi penali. Da sganasciarsi. Senza contare che lui, il tipetto, prima è stato definito dal suo medico personale come quasi immortale per la tempra del fisico e la saldezza dello spirito mentre ora pare soffra di crisi depressive e abbia pure qualche malanno al cuore. Da sottolineare che il Pubblico Ministero ha notato che il certificato prontamente esibito non è firmato da un cardiologo. Altre risate. Addirittura incapaci di architettare per bene il marchingegno che hanno messo in piedi. Se non fosse offensivo per Totò e Peppino si potrebbe raffrontarli alla Banda degli onesti. E poi che dire degli avvocati che confermano il fatto: elargizione di denaro a testimoni in altro processo, ma non lo definiscono corruzione bensì elargizione liberale a ragazze bisognose. Così stiamo scoprendo a distanza di decenni che Tangentopoli avrebbe dovuto chiamarsi Elargiziopoli. Certo corruttori e corrotti stanno anche in UK o in USA o in Giappone o in Francia, (Sarkozy e l’amico di Bokassa il Giscard d’Estaing insegnano)  ma da noi sono più pittoreschi.. Dopo di che, il tipetto ambirebbe alla carica agognata dalla Cartabbia. E in quale Paese si prenderebbe in considerazione la candidatura di un ultra ottuagenario sofferente di cuore e soggetto a crisi depressive? Pantagruelica risata.

Buona settimana e buona fortuna.

venerdì 3 settembre 2021

Donne che non amano le donne.

I talebani disprezzano le donne e lo fanno racchiudendole nei burqa. Ci sono donne che disprezzano altre donne offendendo il loro lavoro, la loro classe sociale. Chissà che ne direbbe il dottor Freud? I casi di Carfagna Mara, Mussolini Alessandra, Guidi Federica, Cirinnà Monica. E altri ne verranno.

Sembra strano che in questo periodo ci siano donne che non amano le donne , eppure così è. Ogni giorno i media ci raccontano che i talebani rappresentano la peggior iattura per le donne afghane e in prospettiva per tutte le donne del mondo. I talebani odiano le donne e lo dimostrano tenendole in uno stato di completo analfabetismo, il 95% delle donne, dicono fonti ong, non sanno leggere e scrivere. Se non sai né leggere né scrivere difficilmente conoscerai la libertà. Ora  donne condannate a non aver alcun tipo di istruzione sono destinate ai lavori più umili all’interno della famiglia e della società. Questi lavori, cosiddetti umili sono tuttavia fondamentali, nel senso che rappresentano le fondamenta, per la famiglia e per la società. Diventano dunque, per contrappasso, lavori tra i più nobili e degni del massimo rispetto proprio perché su questi la famiglia e la società si poggiano. Accade tuttavia che donne di preteso potere o intorno a questo naviganti, quando si insultano o vogliono dipingersi al peggio non trovano di meglio che evocare i lavori umili di quelle donne umili che a loro dire dovrebbero essere liberate. La mia giovane età mi porta solo a ricordi recenti, come quando, correva l’anno 2010: l’onorevole Garfagna Mara definì vaiassa. la sua collega Mussolini Alessandra Termine che tra i vari significati sta per serva, fantesca, abitante dei bassi, che nei bassi di solito si nasce per caso e non per merito o per demerito. All’epoca la Carfagna Mara era Ministra per le Pari Opportunità. Che caso. Nel 2016 accadde che la Guidi Federica, Ministra dello Sviluppo Economico, accusò l’allora compagno di trattarla come una sguattera del Guatemala. Dove l’autoinsulto, sguattera uguale lavapiatti, viene connotato anche da una larvata nota razzista: del Guatemala, come se essere guatemalteca sia un’aggravante. E anche nascere in Guatemala è solo un caso. Infine la storia arriva alle settimane nostre quando la senatrice Cirinnà Monica si butta giù dicendo che negli ultimi giorni  sta facendo «la lavandaia, l’ortolana e la cuoca» sottintendendo che siano tre lavori infami e magari anche infamanti. Lamentando inoltre che la cameriera «strapagata e messa in  regola con tutti i contributi Inps» s’è licenziata.  Come dire aver toccato il fondo della scala sociale nonostante il grande atto di liberalità di aver messo in regola la cameriera, che di norma è un diritto del lavoratore e un dovere del datore di lavoro. A proposito la Cirinnà Monica è Segretaria della Commissione Straordinaria per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani, del Senato e questo dal novembre 2018. Accipicchia. A margine, e giusto per divertirsi un po’ sarebbe bello sapere a quanto ammontava il suddetto strasalario. In tutti e tre i casi il dottor Freud avrebbe molto da dire. Per farla semplice la morale è: le donne di potere disprezzano le donne “normali”. Quindi il consiglio è: donne “normali” emancipatevi da sole e non aspettatevi aiuto da quelle che stanno in alto. È questione di classe. Di classe sociale, si intende: alle borghesi, specialmente se arricchite, le lavoratrici non piacciono, non sono chic. Se intimamente non vi rispettano saranno sempre pronte ad affossarvi.

Buona settimana e buona fortuna.