Ciò che possiamo licenziare

venerdì 11 dicembre 2020

La zebra perde il pelo, ma non il vizio.

Qui non si parla di calcio, ma di arroganza e stupidità. Si chiede il rispetto delle regole se a danno altrui mentre le si scavalla a propria convenienza. Lo stalliere del re deve conoscere tutti i ladri di cavalli, ma se poi a questi assomiglia il rischio è grande.

La zebra perde il pelo, ma non il vizio anche sedici anni dopo Moggi. Se qualcuno pensa che con questo incipit si voglia parlare di calcio l’ha sbagliata. Qui si parla di calcio per non parlare di calcio. Il riferimento è alla questione Juventus-Suarez che con il calcio non ha nulla a che vedere. Qui si parla di arroganza e di stupidità, che le due qualità di solito vanno a braccetto. La vicenda è nota, la Juventus vuole acquistare il calciatore Luis Alberto Suarez ma per poterlo schierare questi deve risultare cittadino italiano. E allora che ci vuole? Un fiat. Una telefonata. Magari alla ministra De Micheli, che come niente fosse passa il numero di telefono del capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi, si immagina sia quello diretto, che quello del centralino si trova su internet. Il tutto per sveltire la pratica. Provate voi a parlare con il capo di gabinetto del Viminale per sveltire la pratica della vostra colf che vive in Italia da vent’anni e parla l’italiano meglio di non pochi politici. Ma tant’è. La macchina si mette in moto e pare che il capo di gabinetto abbia a sua volta chiamato un prefetto che abbia poi chiamato qualcun altro e probabilmente ad ogni telefonata successiva anziché in salita, dato che dai vertici si è partiti non si poteva che andare in discesa. Era meglio se più modestamente si fosse fatta una bella googolata sotto la voce “come ottenere la cittadinanza italiana”. Dal sito dell’Inps al sito del governo ce n’è per tutti i gusti. Risparmio di tempi e meno rischi. Comunque, così va il  mondo nel Belpaese. Non è dato sapere, ma sarebbe tanto bello saperlo, se la pratica sia stata sveltita. Ma ci sarà tempo per saperlo.  A questo punto, pratica veloce o lenta, che sia c’è un’altra questione da risolvere: per essere cittadino italiano si deve conoscere la lingua italiana. Anche un minimo come è il livello B1. Se fino ad ora c’è stata arroganza ora si entra a piedi uniti nell’area della stupidità, che già si era sfiorata. Già, perché il calciatore non spiccica una parola di italiano e anche se l’esame farsa è superato come farà con le interviste? Questa è l’unica domanda che i gestori dell’affaire avrebbero dovuto porsi, ma l’arroganza ottenebra la vista. Magari contavano, arrogantemente, di scavallare le imbarazzanti domande su come Suarez avesse ottenuto il livello B1. A corollario, in tutto questo sono indagati il direttore sportivo della Juventus Paratici Fabio e gli avvocati  Chiappero Luigie  Turco Maria, la rettrice dell’università per stranieri Giuliana Greco, il direttore generale dell’ateneo Simone Olivieri la docente Stefania Spina e il componente della Commissione “Celi Immigrati” Lorenzo Rocca. E la giustizia? Ironia della sorte Andrea Agnelli quando il Napoli non  andò a Torino causa Covid dichiarò che ci sono le regole e vanno rispettate. Eh già le regole, come fare la fila alla posta, rispettare gli stop, aspettare il proprio turno dal panettiere o attendere che la pratica faccia il suo corso regolare, come tutti. Suo zio Gianni quando gli chiesero di Luciano Moggi disse “lo stalliere del re deve conoscere tutti i ladri di cavalli”. Che, al di là della megalomania, di suo già non era un bel complimento anche perché poi si è scoperto che non avevano assunto il commissario Montalbano.

 


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