Ciò che possiamo licenziare

giovedì 31 dicembre 2020

Il 2020 finisce come è cominciato: male.

Il peggior anno del XXI secolo, ma al peggio non c’è limite. Macron con al Sisi, Trump fa i capricci, il vaccine day fatto a rate, De Luca che si crede Biden e la Germania che ci ruba il posizionamento. 

E così ancora poche ore e a mezzanotte, avremo scavallato anche quest’anno. Una faticaccia. Il 2020 si chiuderà così come è cominciato: male. Qualcuno ha già iniziato a dargli voti e pagelle dicendo che questo è il peggior anno del ventunesimo secolo, il che, come di costume, è una simpatica idiozia: al peggio, come al meglio del resto, non c’è limite. Gli estensori di classifiche dimenticano il 2001, il 2008, il triennio 2015-2018, gli attentati dell’ISIS, senza contare le guerre cosiddette locali, gli tzunami, Fukuscima e via gastimando. Comunque, per non farci mancare niente quest’anno il meglio, cioè il peggio, ce lo sta ammannendo sul finale. Come se volesse accomiatarsi con un’uscita da prima donna, quella che lascia vuota la scena. Naturalmente trascurando tutta la retorica che nei primi sei mesi è zampillata come l’acqua dalla fontana di Trevi vi ricordate: sui balconi si suonava, si cantava e si diceva «andrà tutto bene» mentre contagi e morti crescevano. Chissà perché avrebbe dovuto andare tutto bene.  Ad ogni modo nelle ultime settimane abbiamo visto Manuel Macron conferire la Legion d’Onore ad Al Sisi, aggiungendo però di non essere d’accordo su come si interpretano i diritti civili a il Cairo e dintorni e per essere più chiaro ha aggiunto che questo non gli impedirà di vendergli armi ed affini. La bandiera è stata fatta salva e anche il portafoglio.  Ma và. Dall’altra parte dell’Oceano un altro Presidente, perse le elezioni, non vuol essere da meno e si mette a fare dispettucci come neanche i bimbi. Pensavamo di avere l’esclusiva sui  piazzisti al governo, ma ci siamo sbagliati la cattiva scuola fa proseliti velocemente. Se l’America batte a coppe subito l’Europa risponde un con carico: viene stabilito che, simbolicamente, il 27 dicembre sia il vaccine day e che tutti i Paesi della UE inizino le vaccinazioni nello stesso giorno. Detto fatto: Ungheria, Slovacchia e Alta Sassonia hanno iniziato il giorno prima, mentre Belgio e Lussemburgo quello dopo, l’Olanda partirà l’8 di gennaio seguita da Cipro e via così. La Von der Leyen Ursula ha parlato di “un toccante momento di unità”. Evviva. Sul nostro versante De Luca, Presidente della Campania, prima ha tuonato contro la spettacolarizzazione della giornata vaccinazione anticovid neanche fosse “lo sbarco in Normandia” ha detto. Dopo di che si è precipitato a farsi vaccinare pur non avendone i requisiti con tanto di fotografia piazzata in tempo reale su facebook. In un momento di lucidità si è sentito Biden. Così va il mondo. Giusto per finire: la Cancelliera Merkel, zitta zitta quatta quatta s’è comprata trenta milioni di dosi Pfizer fuori mazzo. Già,  perché il protocollo di accordo in sede UE è per un acquisto centralizzato onde evitare la guerra di tutti contro tutti. Neanche a dirlo. Naturalmente i germanici si sono difesi come avrebbe fatto un qualsiasi paglietta napoletano invocando codicilli, postille e appendici. I tedeschi ci stanno rubando il posizionamento. E questo oltre che comico è triste.

Buon anno e buona fortuna. Tanta buona fortuna.

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