Ciò che possiamo licenziare

giovedì 16 giugno 2022

Referendum + amministrative = Tomella

Ad ogni elezione riemerge il piacere della tomella. E se i referendum non bastano si può tomellare su quanto la Meloni Giorgia sia fascista o su Macron-Scholz-Draghi, i tre Re Magi arrivati in Ucraina. Cercheranno di spiegare a Zelenski cosa sia una tomella, ma lui lo sa già. Da anni.

Domenica 12 giugno, i seggi per i cinque referendum e le elezioni amministrative non si erano ancora chiusi e già era partita la solita tomella: tutti vincitori e nessun perdente con, a corollario, considerazioni sull’astensionismo. Giusto per non perdermi qualcuno per strada decodifico tomella. In quel di Bologna e zone collegate, dicesi tomella: riversare fiumi di parole sul prossimo cercando di convincerlo delle cose più disparate (da dizionario bolognese). In altre parole tutti, ad esclusione del M5S, hanno dichiarato di aver vinto, anche i promotori dei cinque referendum: è vero che non se li è filati quasi nessuno, ma tra i quattro gatti che hanno varcata la soglia dei seggi hanno vinto i sì. E facendo due conticini sulla carta del pane, come era usa fare Bice, la mia tata, si scopre quanto segue: il referendum più votato, quello sulla separazione delle carriere ha ottenuto il settantotto e briscola per cento di sì, pari a 23. 211 persone, pari allo 0,14% degli aventi diritto, sono solo sedicimilioniecinquecentomila. C’è di che scompisciarsi. Ciò posto la tomella è proseguita sui “veri” vincitori: tutti. In verità, ha spiegato il professor D’Alimonte, l’unico dato sensato da valutare è quello relativo all’elezione dei sindaci alla prima tornata: sono 28 per il centrodestra e altrettanti per il centrosinistra, quindi parità. Allora si è passati ad analizzare i voti: sciocchezza sesquipedale, dice sempre il prof D’Alimonte. Se si considerano i 142 comuni sopra i 15.000 abitanti si scopre che la Lega ha ottenuto meno del 6% quando alle ultime europee aveva raggranellato oltre il 30% e i sondaggi quotidiani la danno oltre il 15%, quindi il dato delle amministrative è poco verosimile, per non dire farlocco.Tutta colpa della miriadi di liste civiche che appoggiano ogni candidato. Altro tema: perché l’astensione? E giù fiumi di parole per dare corpo all’assoluto nulla: la riedizione stanca della tomella, delle ultime dieci elezioni. E di tomella in tomella siamo già arrivati a giovedì stando sempre in prima pagina mentre la guerra in Ucraìna è scivolata tra pagina 18 e pagina 20. Come collateral due tomelle fresche di giornata: quanto è fascista la Meloni Giorgia e, benché fuori tempo massimo, la riedizione dei tre Re Magi: hanno perso la strada per Betlemme e quindi vanno a Kiev. Quanto è fascista la Meloni? A giudicare dall’intervento fatto a Vox vien da dire sia più ridicola che fascista e probabilmente lei stessa riguardando il filmato se ne convincerà. Una risata sarebbe sufficiente a sommergerla, ma l’italico amore per la tomella la salverà. Cosa ci va a fare il Draghi Mario con il Macron Emanuel e lo Scholz Olaf a Kiev? Ad espletare un compito fondamentale: spiegare al combattente e, dice lui, vincente, Zelenski Volodymyr come si fa una tomella. Stupiranno i tre Re Magi nel sentirsi rispondere che lui, il Zelenski Volodymyr lo sa perfettamente cos’è una tomella e come si confeziona. E ne darà una prova pratica. Tra tomellisti ci si intende.

Buona settimana e buona fortuna.

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