Per capire che la Fini-Giovanardi fosse una
bischerata o legge quantomeno impropria ed inadeguata c’erano tanti motivi: già
il fatto che avesse come firmatario Giovanardi doveva dare da pensare. Pesante
e leggero sono aggettivi qualificativi opposti, non li si possono equiparare. La nemesi storica di Carlo Giovanardi.
Non c’è che dire i giudici della Corte Costituzionale si stanno dando
un gran da fare per cancellare alcune corbellerie. O come si dice in Toscana alcune bischerate. Almeno le più grosse ed evidenti. Per capire che la
Fini-Giovanardi fosse una bischerata o legge quantomeno impropria ed inadeguata
c’erano tanti motivi: già il fatto che avesse come firmatario Giovanardi
doveva dare da pensare. Comunque bastava metterci un pizzico di buon senso.
Merce rara purtroppo, in ogni dove ed in particolare nei due rami del Parlamento.
Innanzi tutto l’equiparazione era semanticamente
illogica: pesante e leggero sono due aggettivi qualificativi che tra loro confliggono. Pesante è il contrario di leggero e viceversa, quindi l’equiparazione è un
ossimoro. Però qui bisognerebbe spiegare a Giovanardi il significato di
ossimoro e ci si mette sulle curve. Meglio tagliar corto e dirgli, al
Giovanardi che pesante e leggero non stanno insieme. Perché? Perché no. Così magari si evitano lungaggini. Poi
quella bella legge aboliva la distinzione tra spaccio e consumo. E anche qui si
sta parlando di logica. Le situazioni di chi spaccia e di chi consuma sono di molto differenti così come gli obiettivi. sono di gran lunga differenti. Molto diversi. Per non dire del contesto in cui si trovano a vivere e ad agire Probabilmente anche Paperoga coglierebbe la differenza.
Figurarsi che della differenza tra chi spaccia e chi consuma se ne era accorta anche Rosa Russo Jervolino. Quindi, come dire, non era una differenza particolarmente difficile da vedere.
In questi otto anni però un bel po’ di ragazzi si sono fatti
del carcere. Anni che non gli verranno mai resi. E attualmente con questa imputazione, dicono le stime, dietro le sbarre ce ne starerebbero oltre diecimila, che solo a fare uscire questi già la situazione delle carceri migliorerebbe. Di poco ma migliorerebbe. Che se poi si mettesse mano anche alla Bossi-Fini si farebbe tombola. Ma questo è un altro discorso. E qualcuno per pochi grammi di cannabis ci ha lasciato pure la pelle come è successo a Stefano Cucchi finito dentro per il possesso di 20 grammi di cannabis. E poi si sa come andò a finire. Tanto per ricordare un caso.
Naturalmente Carlo Giovanardi ha commentato la decisione della Corte Costituzionale dicendo: «Sconcerto per il ruolo della Corte, che scavalca il Parlamento - subito doppiato da - La Corte manda un messaggio devastante ai giovani, quello secondo cui ci sarebbe differenza di pericolosità tra droghe pesanti e leggere.» A riprova che non capisce le differenze.
Comunque, mentre i diecimila sono finiti dietro le sbarre il pasciuto Giovanardi, sempre un bel po’ sovrappeso, se ne è stato bello e allegro in Parlamento a sproloquiare su tutto: di gay, di unioni civili, di eutanasia, addirittura a ventilare che gli antiproibizionisti non potessero
parlare in pubblico. Poi ci furono anche le vergognose dichiarazioni sui casi Cucchi e Aldrovandi. E qui non è solo questione di buon senso.
Carlo Giovanardi, tanto per fare un po' di storia, è anche quello della distinzione tra «Persecuzioni
di situazioni gay e Olocausto gay» che per lui il secondo non c’è mai stato. Evidentemente
è anche daltonico o forse ha difficoltà con la lettura perché non ricorda che i
gay erano contrassegnati dalla stella rosa e finivano nei lager prima di diventare fumo per i camini. E’ scritto in tutti i
libri e nei documentari che trattano del tema.
Last but not list poco meno di un mese fa il Giovanardi ha presentato un
emendamento per tutelare qualunque orientamento sessuale, quindi
quello omosessuale e bisessuale ma anche eterosessuale e fra questi è compresa la pedofilia. Poi ha
sostenuto di essersi sbagliato, porello, intendeva pedofobia. Che la pedofobia
non pare essere un orientamento sessuale, però se lo dice lui.
A tanto accanimento contro la logica ed il buon senso come si
può mettere rimedio? Ci pensa la storia: la nemesi storica. Con ironia: sua figlia va in Sudafrica e si fidanza con un rasta (e lui dice:« mi spiega cos'è») che è un uomo di colore (e lui dice:« mi spiega cos'è») e pure gay (ma questo il Carlo l'ha capito subito) e già sposato con un altro uomo. Dopo la confessione Giovanardi sviene. Ma
neanche questo gli è servito per capire. Giovanardi è un caso disperato.
Ah, grave dimenticanza, della sentenza della Corte Costituzionale ha
parlato anche Maurizio Gasparri. Ma di quel che dice Gasparri non val la pena
di dar di conto.
Sbaglio o pedofobia dovrebbe voler dire avversione per i ragazzini e, se ci si riferisce a quelli che mentre sei al ristorante si mettono a giocare con oggetti infernali che emettono suoni fastidiosi o ragazzini che girano per tutti i tavoli e che a riprendeserli non arriva mai la bella mamma, che magari anche perdoneresti, ma la vecchia zia che coglie l'occasione per dirti che lei è una fedele di padre Pio; ebbene se per pedofobia di intende questo credo sia difficile non essere solidali icon Giovanardi. Solo che forse lui per pedofobia, probabilmente, intende pedofilofobia che come atteggiamento sessuale deve essere piuttosto raro ( un po' del tipo: mi travesto da bambino per farmi avvicinare da un pedofilo e poi sfogare su di lui il mio masochismo) ; ma quanto a tendenze sessuali , a frequentar le canoniche, se ne impara una più del diavolo ed è inevitabile finire col fare un po' di confusione.
RispondiElimina