Formazione del nuovo governo e festival di Sanremo vanno a braccetto. Renzi era partito a tutto gas ma Napolitano gli ha spiegato che bisogna fare con calma. E così Berlusconi canta in segreto per l'ex sindaco mentre Beppe Grillo gliele canta in streaming. A Renzi gli si imballano i pistoni ma Palazzo Chigi val bene due pistoni incrinati. La crisi scandita dai testi delle canzonette.
Settimana di passione
questa che sta scorrendo per tutti gli italiani: c’è il festival di Sanremo e
la formazione del nuovo governo.
Cosa vuol dire non farsi mancare nulla.
Comunque niente paura tutto regolare. Tutto come al solito. Infatti ci sono gli
habitué della balaustra e poi la Littizzetto con gli ovvi e sgangherati doppi
sensi che oramai sono telefonati e Fazio Fabio sempre ben impegnato nella parte
del bravo ragazzo. Al solito sgusciante
come un’anguilla. Ma poiché ognuno sa farsi del male a piacimento e come crede questo è quello che tocca agli italiani. Anche
se qualcuno pare rinsavire e infatti già in due milione hanno mollato il colpo
e hanno altri programmi su come impegnare la serata. Beati e fortunati.
Settimana
durissima, comunque, quella di Matteo Renzi. Era partito alla grande facendo
fuori in quattro-e-quattro-otto Richetto Letta. Prima l’aveva rassicurato con
#enricostaisereno e poi l’ha splattato neanche fosse fatto di pongo cantando a
squarciagola: «vado al massimo, vado a gonfie vele, voglio proprio vedere come va a finire.»
E già si vedeva a Palazzo Chigi con tanto di ministri. E invece no. il festival dura una settimana e anche la formazione del nuovo governo deve durare una
settimana. Quindi ci ha pensato
Napolitano, dopo la partenza a razzo del giovane virgulto fiorentino, a dargli
una calmata.
Poiché Napolitano è pure napoletano e amante della canzone
napoletana ma rock l’ha accolto in Campidoglio cantandogli «tu vo fa
l’americano, siente a me chi t’ho fa fa» doppiandolo poi per riportarlo alla realtà
con «Tu vuò fa l’americano ma sei nato in Italy! Siente a
mme non ce sta niente a ffa o kay napolitan.» Prima
Napolitano l’ha obbligato ad aspettare
lunedì per avere l’incarico, nonostante il Renzino avesse il motore a mille, quindi l’ha invitato a sottoporsi con
calma al rito delle consultazioni: con il rischio che gli si rompessero i
pistoni. Che, se non si sono rotti, un po’ si sono incrinati. Ma Palazzo Chigi
val bene l’incrinatura di un paio di pistoni e comunque in qualche modo l’ha scavallata. Poi per lui è arrivato, con largo anticipo, il mercoledì
delle ceneri.
La mattinata è stata con
Berlusconi e i suoi due capigruppo: Brunetta e Romani che però non sanno cantare e allora per porre rimedio alla pecca Berlusconi, vecchio chansonnier, ha invitato
il Renzi a sette minuti di cheek to cheek durante i quali con la sua voce suadente
gli ha cantato il refrain di Cinque minuti vecchio successo di Maurizio dei New
Dada. Al Berlusconi Maurizio è sempre piaciuto un po' per l’altezza e un po' per la
massa di capelli. Ma poiché il Berlusconi Silvio è un ometto dotato di fantasia
ha leggermente adattato il testo che è diventato: «cinque minuti per noi, poi
anche tu mi salverai, quattro minuti per
noi, poi anche tu mi aiuterai, solo un minuto per noi guarda che bell’aiuto mi
darai». E infine come non bastasse: la barzelletta. Insomma tutto il repertorio.
Quindi è arrivato Grillo che
l’ha fatta facile e in sostanza gli ha detto «Matteo sei un buono manovrato da
cattivi.» Che è come dire sei un pupazzo. Il tutto tradotto in sanremese
suona così « tu ti fai girar tu ti fai girar come fossi una bambola, che ti
buttan giù poi ti tiran su come fossi una bambola» Che da Grillo tutto
sommato ci sta Ma quello che al povero Renzi ha scaricato del tutto le batterie sono stati gli ultimi 120 minuti
passati con Napolitano.
In serata il Presidente
della Repubblica ha spiegato che a comandare è sempre lui. La vecchia politica.
Matteo ha cercato di reagire con timido «nuntereggaepiù.» Ma il
Presidente da sempre estimatore di Celentano, molleggiando sulle ginocchia gli
ha urlato: «tre passi avanti e crolla il mondo beat, una meteora che fila e
se ne va, ragazzo svegliati ehi cosa fai mi lasci per andare con uno che ti
mette nei guai.»
Adesso Renzi ha promesso
che terrà la testa a posto e presenterà il governo sabato. Giusto uno zik prima
della fine di Sanremo mentre tutti i suoi gli cantano «su Matteo non
aver paura di sbagliare un calcio di rigore non è da questo particolare che si
giudica un calciatore - e poi tra loro si dicono - il ragazzo si farà anche se ha le spalle
strette e il prossimo anno giocherà con la maglia numero 7.»
Tra i cantanti ci sono
tutti i vecchi volponi di una volta, anche D’Alema, che pure è stonato. Ma
nella settimana di Sanremo non si può stare a guardare il capello.
ma nella curva nord stanno attendendo che accada questo: http://youtube/lOjjQ3SRH-M : e la barca tornò sola
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