Ciò che possiamo licenziare

sabato 22 febbraio 2014

Il governo di Matteo Renzi.ha giurato

Qualcuno ha scritto che è il topolino partorito dalla montagna. Il topolino piace all'elefantino , anche se Walt Disney ha sempre sostenuto il contrario. Più donne e più giovani ma la stupidità non è questione né di genere né di età. Manca il ministro dell’integrazione Uno ha pensato che questo sarà il suo terzo governo: Napolitano. Mentre un altro si è arrabbiato per davvero: Richetto Letta. E gli italici?

Alla fine in una settimana o giù di lì Matteo Renzi il corridore è riuscito ha formare il suo governo.
 Qualcuno lo ha già battezzato come il Renzi primo che però non si capisce bene se sia un augurio o una minaccia. Per intanto non resta che aspettare e vedere. Pare che questo sia un atteggiamento zen, a dire di Richetto Letta, anche se i monaci tibetani quando è il momento sanno muoversi con una certa qual grinta. Ma forse le vie dello zen sono tante. E magari Letta Richetto non è proprio il più indicato a cui chiedere, è cattolico. Così dice.

Il governo ha evidenti segni di novità e alcuni di questi cascano nella categoria del folclore. Tanto per cominciare sono in 16, che sembra essere un numero piccolo, ma manca il ministero dell’integrazione. Qualcuno dice che non serve perché è questione culturale mentre qualcun altro sostiene che talvolta un ministero sia necessario per aiutare lo sviluppo della cultura. E qui ci sarà da discutere. Nella squadra di governo ci sono 8 donne, quindi la metà del team. e molti su questo fatto si sono sperticati in complimenti come se di cretini ce ne fossero solo tra gli uomini. Negli ultimi governi s’è visto che, ahinoi, la specifica qualità è stata ben distribuita tra i generi.  Giusto per essere obbiettivi. Inoltre è un governo giovane: l’età media veleggia intorno ai 46 anni e anche qui grandi applausi. Però il ragionamento sulla stupidità fatto qui sopra ha una certa qual ragione d’essere anche in questo  caso. E pure qui il riferimento a qualche ministro dei precedenti governi  cade facile. Adesso si tratta di aspettare le nomine dei sottosegretari e dei viceministri. Spesso questa pratica rappresenta una bella buccia di banana sulla quale sono scivolati in tanti. Peraltro il manuale Cencelli nessuno dice di leggerlo ma tutti lo tengono sotto mano. Comunque c’è anche chi ha considerato il gruppo nel suo complesso.

I commenti sono stati vari, come sempre. Ci sono i calorosi, quelli tiepidi e i decisamente contrari. I contrari hanno fatto notare che sembra la riedizione del precedente e  a sostegno  della tesi portano dati che oggettivamente sono di fatto. I tiepidi parlano di montagna che ha partorito un topolino. Detto dal Sole24Ore non butta bene. Poi a dimostrazione che questo non è un Paese normale il topolino piace moltissimo   all’elefantino. Di norma topolini ed elefantini  non stanno bene insieme. Lo dice Walt Disney. Per bizzarro che possa sembrare Giuliano l’apostata Ferrara è quello che si è lanciato nelle lodi più sperticate. In verità più per Renzi che per la sua squadra, ha titolato Ecce homo e l’ha definito il vero erede di Berlusconi. Chissà se anche questa deve essere considerata una promessa o una minaccia. A scelta.

Qualcuno ha fatto notare come il decisionista e spiccio Renzi  abbia deciso poco sui ministeri che contano per davvero. Alla giustizia, ad esempio, è stato mandato l’ex ministro dell’ambiente del governo Letta, Andrea Orlando che sa di giustizia come la massaia di Voghera e che senza dubbio ha più titoli di Nicola Gratteri che di mestiere fa il magistrato antimafia. De gustibus. Agli interni, che qualche bontempone definisce il ministero dei dossier,è rimasto Angelino Alfano che ha rinunciato con leggerezza alla vicepresidenza. La sostanza al posto della forma. De gustinus 2. Infine l’economia: Renzi ci voleva uno dei suoi e Napolitano ci ha messo chi vuole lui. Normale. Si tratta di un tecnico, Pier Carlo Padoan, che conosce bene il mondo della finanza internazionale e come soprammercato è un grande amico di D’Alema: ha fatto il presidente della fondazione Italiani Europei. De gustibus 3. A doppia via.

Sembra che Renzi e Napolitano prima di comunicare la lista dei ministri si siano tenuti compagnia per oltre tre ore. Dicono che non hanno discusso di alcunché e neppure si sono esercitati a braccio di ferro. Napolitano faceva le parole crociate mentre Renzi chattava con what’s app. Si sentivano soli. Poi, quando la noia cominciava a prendere il sopravvento hanno deciso di scendere in sala stampa dove ad attenderli c’era il fior fiore dei creduloni d’Italia.

E Richetto Letta? Quando ha dovuto consegnare la campanella a Matteo non aveva la faccia di uno capace di insegnare lo zen.  Ma nessuno aveva creduto che ne fosse in grado. Forse andrà in vacanza. In Australia. Agli antipodi di Italia e di Renzi.


E gli italici: ora che il governo ha giurato qualcuno si annoierà con Sanremo, qualcun altro discuterà di calcio, qualcuno andrà al cinema e pochi a teatro e qualcuno andrà a letto presto. Finché dura.

2 commenti:

  1. Ester Piera Zuercher-camponovo23 febbraio 2014 alle ore 14:37

    Sarei curiosa di conoscere il quoziente intellettivo di Renzi

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  2. Dopo la sfilata silenziosa del dimesso Letta abbiamo assistito alla sfilata di moda dei nuovi governanti che già ci hanno voluto stupire fin dal primo momento. Sotto il controllo del sarto RenzI.Sarà il governo delle grandi sfilate? Visto che Renzi era un frequentatore delle sfilate.

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