Enrico
Letta sarà a Sochi con la schiena dritta per sbattere in faccia a Putin, che già
trema come una foglia, tutto il suo sdegno
e la vergogna che si deve provare dinnanzi a leggi omofobe. Lo farà di persona
mica come tutti quegli altri leader vigliacchi che se ne staranno a casa loro.
E così Richetto
Letta andrà alle Olimpiadi. Tutti i leader dei grandi Paesi occidentali non ci saranno.
La grinta di Letta, la paura di Putin |
A Sochi non si vedrà frau Merkel, né monsieur Hollande (si deve destreggiare tra
molti fatti sia pubblici sia privati) e neppure presenzieranno mr. Obama e mr.
Cameron. Questione di principio. A nessuno di loro va giù l’omofobia e meno che
mai che questa venga sancita per legge. Tutti hanno ben in mente cosa
significhi mettere per iscritto e poi pensare di far rispettare regole che
discriminano le persone su fatti come colore della pelle, religione, sesso e
magari pure sessualità. Questione di principio, ovvio, ma anche di stile, di
classe e di buon gusto. Ed è certo che a
tutti spiacerà non essere presenti alla cerimonia d’apertura non foss’altro che
per il fatto di passare qualche paio d’ore lontani dalle beghe quotidiane. O
essere sportivi dentro come succede ai britannici. O magari gustarsi in anticipo
il piacere di qualche medaglia come verosimilmente succederà ai tedeschi e agli
americani. Richetto invece ci sarà. Magari
stretto in quel suo ridicolo cappottino e battendo i piedi a terra per tenersi
caldo. La vita è dura per tutti.
Richetto
Letta sarà a Sochi ad esibirsi in quello che sa fare meglio: lo slalomista. Un
po’ di qua e un po’ di là. Naturalmente con la chiarezza cristallina di cui è
capace ha già risposto a tutti coloro che lo criticano. E si è nascosto, as usual, dietro le grosse spalle di
Giorgio Napolitano e di altri simpatici campioni come il presidente del Coni e
il ministro dello sport, quel Del Rio che passa per essere il mentore di Matteo
Renzi. È una bella compagnia, anche istituzionale, non c’è che dire.
Comunque,
per non smentire l’antico animo democristo che se ne sta bello comodo sotto le sue vesti di democratico
moderno, Richetto Letta ha già rilasciato
la sua dichiarazione. L’ha fatto con il solito assertivo sussiego dicendo che: «A Sochi ribadirò la contrarietà
dell'Italia a qualunque norma o iniziativa odiscriminatoria nei confronti dei
gay, nello sport così come fuori dallo sport,» E tutti sono certi che lo
farà con l’abituale fermezza e la dura determinazione e tutto il suo impegno
personale e la sua decisa passione politica. Non potrà usare l’aggettivo vibrante perché quello è un copyright
di Napolitano e lui non vuole essere
sculacciato dal suo zio adottivo. Quando Putin ha saputo della dichiarazione di
Letta ha avuto un tremito per tutto il corpo e ha esclamato: «Летта чи? (Letta
chi?)» Dopo aver telefonato al suo amico
Berlusconi per avere informazioni Wladimir ha capito con chi avrà a che fare, ha sbadigliato
e ordinato una tazza di tè.
Richetto sarà a Sochi con la schiena dritta per sbattere in
faccia a Putin, che adesso sa chi è Letta già trema come una foglia, tutto il suo sdegno e la vergogna che si deve
provare dinnanzi a una vergogna come la discriminazione gay. Lo farà di persona, mica come quei vigliacchi
che se ne staranno a casa. E dopo aver
manifestato con la durezza che lo contraddistingue il suo disgusto per il
russo retrogrado avanzerà la candidatura
di Roma per le Olimpiadi del 2024. E già bisogna essere pratici «È un dovere
essere a Sochi. – ha dichiarato ieri - Bisogna esserci per cominciare a far
marciare questa candidatura.»
By the way Richetto ha rilasciato queste belle dichiarazioni che
fanno onore all’Italia proprio mentre sta girando il Qatar e gli Emirati Arabi dove
è andato per dire quanto il paese sia
serio, onesto, rigoroso, probo e trasparente.
E che i signori sceicchi possono investire con tranquillità il loro
denaro nel Belpaese dove non si fanno scherzi di bassa lega e neppure doppi
giochi. Nel Belpaese i principi sono sacri e nessuno si sognerebbe mai di tradire la parola data per un volgare interesse di bottega.
L’immaginario
collettivo è popolato da icone che molto difficilmente possono essere scalzate
o neppure scalfite dai comportamenti reali. Ecco che pensando ai tedeschi viene
naturale immaginarseli con l’elmo prussiano in testa, per intendersi quello col
chiodo, se invece la mente corre oltre la Manica vien difficile non immaginarsi
un compito signore con in mano un bicchiere di birra o gin o scotch o brandy,
insomma qualcosa di alcoolico. Se poi si
va dall’altra parte dell’Atlantico ecco saltar fuori dalle onde un ragazzone con
cinquantaquattro denti che sprizza vitamine da tutti i pori e mastica
chewingum. Gli altri nel mondo pensando agli italiani s’immaginano pizza e
mandolino. La parola peracottari non gli viene in mente. Solo perché nelle loro
lingue non c’è.
Slalomista è proprio la definizione giusta...
RispondiEliminavediamo cosa dirà...
RispondiEliminache vergogna letta servo del clero cattolico e ortodosso
RispondiEliminaper quello era anche da quegli omofobi degli emiri dell'EAU e del Qatar. Capisco che c'è una controversia in atto. Dato che i soldi nel mondo sono dove sono e non nelle nostre tasche, rischiamo però di attenerci alla prima parte del titolo di questo film: poveri ma belli
RispondiEliminaGiovanni Climaco Mapelli il suo comunicato ( di Letta ) è un po' patetico e ipocrita: "vado a Mosca per dire che non ci devono essere discriminazioni nello Sport e tra gli altleti...!" Ma che cosa centra? Non è mica la discriminazione soltanto nello Sport di cui si è resa colpevole la Russia di Putin! E' un po' come se Letta vuol circoscrivere il suo intervento al solo mondo dei Giochi Olimpici, dato che pure in Italia nè nello Sport nè ne vari mbiti sociali abbiamo una legge minima che tuteli dalle discriminazioni omofobe... La dichiarazione di Letta è dunque CARENTE e IPOCRITA, comunque molto diplomatica e "cattolica" nel senso di ispirazione chiesastica, poichè vuol circoscrivere il problema discriminatorio ad una sola area sociale tacendo del tutto il tema dei diritti civili dei gay in senso più ampio, impoverendo e riducendo l'ambito ben più generale e importante dell'OMOFOBIA e dell'assenza di Leggi a tutela e riconoscimento dei diritti dei gay ( tra cui le Unioni Civili ecc. ) ...
RispondiEliminaSi vede come trema, infatti
RispondiEliminaBoni! Che ci chiude il Gas!
RispondiElimina