Non è vero che i poveri non creano lavoro. Gli esempi
di Edoardo, Angelo e Leonardo. Sembra un balon d’essai ma le similitudini tra
poveri e ricchi sono più d’una. Entrambi vivono di aspirazioni ed elemosine: i
primi fuori dalle chiese i secondi dentro le banche. Entrambi non restituiscono
quello che hanno avuto. E con un’elemosina l’Agenzia delle Entrate spera di
attrarre ricchi-ricchi in Italia
In verità i
poveri non si piacciono neanche loro. Su questo punto e su molti altri i poveri
sono in perfetto accordo con Flavio Briatore. Sarò questione di pelle, di
traspirazione e di aspirazione. Comunque è un dato di fatto che i poveri ai
poveri non piacciano. In compenso ai
poveri piacciono i ricchi, come a Briatore, e questa senz’altro è questione di
aspirazione. Infatti i poveri comprano i prodotti che pensano possano piacere
ai ricchi. Si chiamano prodotti aspirazionali, per l’appunto e mediamente
costano poco. Altrimenti i poveri non potrebbero permetterseli. Sapere che dopo
cena si scarterà il cioccolatino che si trova anche nelle feste dell’ambasciatore o nella Rolls-Royce della
signora in giallo è un vero sballo. Basta sapersi accontentare e i poveri, di
solito, si accontentano di poco e con poco.
Però il Briatore
che ha azzeccato la scelta di Schumacher (ammesso e non concesso che l’idea sia
stata sua) sbaglia quando dice che i poveri non creano lavoro. Errore
colossale. Ci sono stati e ci sono ancora molti poveri che hanno creato e
creano lavoro. Ma tanto di quel lavoro che il Renzi Matteo con il suo job act
se lo sogna. Tra questi vengono alla mente Edoardo, Angelo e Leonardo, giusto
per citarne tre, che di cognome fanno rispettivamente Bianchi, Rizzoli e Del
Vecchio. Tutti e tre hanno cominciato senza il becco di un quattrino e già che
c’erano si sono presentati ai nastri di partenza pure senza i genitori. Tutti e
tre sono stati allevati ed educati in un orfanotrofio in quel di Milano che si
chiama i Martinitt. E, all’ombra della madunina, “martinitt” è sinonimo di
orfano povero che è ben diverso da povero orfano. Sottolineato questo a beneficio
di Flavio Briatore da Cuneo, dove Totò ha fatto il militare per tre anni.
E i tre di cui
sopra, da poveri, soldarello dopo soldarello, che vuol dire lavoro generato per
sé e per altri hanno costruito grandi imprese. Edoardo Bianchi si è
specializzato in biciclette, anche quella di Fausto Coppi era uascita dalla sua
fabbrica, e poi pure in moto e auto. Angelo Rizzoli ho costruito un impero
editoriale e Leonardo Del Vecchio è, in pratica, il produttore di quasi tutti
gli occhiali che stanno sui nasi di mezzo mondo. E magari anche un po’ di più. Quindi
il Briatore Flavio ha preso una grossa topica. Succede a tanti e, per dirla con Lucio
Dalla «ai troppo furbi e ai cretini di ogni età.»
Tuttavia a ben
pensarci c’è una cosa che i poveri-poveri hanno in comune con i ricchi-ricchi:
il bisogno, si potrebbe dire compulsivo che tanto oggi va di moda, di farsi
dare il denaro dagli altri. Entrambi, i poveri-poveri e i ricchi-ricchi, vivono
in un perenne stato di mendicità. Entrambi chiedono denaro per sopravvivere. I
primi, i poveri-poveri, lo fanno, con il cappello in mano e un po’ piagnucolando,
fuori dalle chiese o dai supermercati che a modo loro sono chiese anch’essi,
mentre i secondi piagnucolano solo qualche volta, più spesso sono arroganti e
lo fanno dentro le segrete stanze delle banche. I primi ricevono denaro da
degli sconosciuti i secondi invece da degli amici. Un’altra caratteristica che hanno
in comune i poveri-poveri e i ricchi-ricchi che mendicano è che non
restituiscono i soldi avuti. Per i primi ci sta, l’elemosina non va restituita,
mentre per i secondi ce lo si aspetterebbe perché quello che loro considerano
elemosina in realtà si chiama prestito e, almeno in teoria, deve essere
restituito e pure con gli interessi.
Al Briatore
questa fregola di dar addosso, più del solito, ai poveri è venuta quando ha saputo come Governo ed Agenzia delle Entrate intendono invogliare
i ricchi-ricchi a trasferire la loro residenza nello Stivale: far pagare loro un
importo fisso sui redditi generati all’estero di centomila euro e di
venticinque mila per ogni membro della famiglia a prescindere dall’ammontare
dei ricavi. In altre parole se si trattasse della famiglia Obama, quattro
persone, spenderebbero solo, si fa per dire, centosettantacinquemila euro. Il
sistema è attivo in Gran Bretagna, Malta, Spagna e Portogallo e sembra
funzionare.
Quando la
notizia si è propalata pare che qualcuno, a sinistra, abbia storto il naso e
allora san Briatore si è scatenato in difesa degli indifesi ricchi-ricchi. Una
tempesta in una tazza da tè direbbero gli ex europei britannici. Anche perché
il target che si è posto il governo è di un migliaio di famiglie che, a
orecchio, potrebbero portare nelle casse statali un paio di centinaio di
milioni, Non da buttar via ma neanche così tanti da risistemare il disastrato
debito pubblico. Senza contare che per il ricco-ricco straniero pagare poche
tasse è certamente condizione necessaria, ma senz’altro non sufficiente per mettere
mano ad un trasloco. In genere, pare voglia anche infrastrutture, magari
efficienti, facilità di comunicazioni, poca burocrazia, scarsa corruzione, veloce
soluzione dei contenziosi, etc, etc. Chimere nel Belpaese, che se ci fossero e
funzionassero sai quanti poveri si metterebbero a generare lavoro.
Lo dice uno condannato che scappò per non essere arrestato e che tornò solo dopo una delle tante amnistie italiane.
RispondiEliminaMincome (Canada), Speenhamland (UK); Haraah's Cherokee (North Carolina, USA) alcuni esempi su larga scala di esperimenti che confermano solo una cosa, la povertà non è la conseguenza, ma la causa dei problemi! Togliendola con un reddito di cittadinanza spariscono!
RispondiEliminaTRICA che vene pesante
RispondiEliminaMa vai in quel posto
RispondiEliminapuò avere tutti i soldi e il potere di questo mondo, MA RESTERA' SEMPRE UN VISCIDO STRISCIANTE.
RispondiEliminaTrascorsi.poco limpidi ..e si crede giusto..poverino se non era ricco col c...o che la Gregoracci lo pigliava..
RispondiEliminanon è una novità è pura verità i poveri non piacciono ! i poveri servono soprattutto a voi che siete la feccia dell'umanità !
RispondiEliminaLui proprio deve ringraziare i poveri, lo hanno fatto arricchire e li ha molto sfruttati lavorando per lui e per le persone come e peggio di lui.
RispondiEliminaLui non piace a nessuno anzi fa schifo a tutti
RispondiEliminaPovero illuso ,"il tribula" piace a molti che anzi lo hanno preso da tempo ad esempio.Ecco perchè l'italia sta finendo sempre più nel cesso...
EliminaBezuchov
Indecente!
RispondiElimina... ha perso una buona occasione per tacere ...
RispondiEliminafa schifo
RispondiEliminaGrande lotàaaaaaa
RispondiEliminaE' ingrassato , si vede che la Gregoracci lo tratta bene hahahahahahahah
RispondiEliminaA noi non piacciono gli sbruffoni come te. ORO PIRLA.
RispondiEliminaMi vergogno x lui che se e' diventato quello che e' lavorativamente parlando nella sua cittadina d'origine li ricordano come un arrogante che a sempre usato mezzi poco limpidi
RispondiEliminaIn un paese civile e dove vige la legalità uno come Briatore era in galera da 40 anni . Nel paese degli Italioti ,invece, per molti è un esempio da copiare .
EliminaCaro Briatore, devi avere il buongusto di stare zitto. I soldi pesanti con l'onesto lavoro non si possono fare devi essere spregiudicato e giocatore di borsa, con politici e banche amiche che reggono il gioco sul filo della legalità. Si dovrebbe vergognare e non provocare la gente onesta che tira avanti decorosamente.
RispondiElimina