Che
le suore benedettine di quel di Lecce abbiano incassato senza
minimamente arrossire il lascito della Mara, “la più famosa
prostituta trans” della città non è una gran notizia.(1) Anzi, per
dirla tutta, è una non-notizia .
Così come il fatto che sfratteranno diverse decine di inquilini,
casualmente extracomunitari, da un complesso abitativo nel centro
della città non è una gran notizia. Anzi è una non-notizia. E pure
il fatto che alla Mara non sia stato concesso il duomo per il
funerale ma la più modesta e nascosta cappella dell'ospedale non è
una gran notizia. Anzi, sempre per dirla tutta, è un'altra
non-notizia.
Di
episodi di questo genere è ampiamente costellata la storia della
chiesa, l'istituzione che ha fatto del pragmatismo più spericolato
il proprio metodo di lavoro e di esistenza. Quasi certamente il
pragmatismo è nato proprio con la chiesa: dire tutto ed il suo
contrario. Dire bene e razzolare male. Esaltare la castità e, ad
essere pudichi, non esattamente praticarla. Definire gli elementi
del peccare, ad esempio rubare e poi come sopra mercato aggiungere
che chi evade il fisco ruba e quindi passarci sopra ritenendosi
esentati. Invocare la libertà e poi inventare “gli uomini della
provvidenza” che di solito sono quelli che la libertà la tolgono.
Professare povertà ma nel contempo arricchirsi. Disprezzare le cose
del mondo e starci dentro alla grande. Insomma un continuum di
“si....ma anche ” da fare invidia a Veltroni che forse
proprio a quella fonte si è abbeverato.
Che
per ogni attività ci sia bisogno di denaro è un banale dato di
fatto. Che magari valga la pena di chiedersi da dove provenga è
un'altra banalità. Che lo si accetti solo da chi si rispetta è,
come dire, il minimo sindacale. Che poi lo si consideri, a
prescindere da ogni altra considerazione, un buon concime per le
opere di bene, come sosteneva Giovanni Bosco, il fondatore dei
salesiani, non è proprio così facile da digerirsi. Così come
venire a patti con il male per il supremo bene, quasi mai è stato senza
conseguenze. Anzi, attenzione, perché qualche schizzo resta sempre
attaccato alla tonaca o come dice il popolo: chi va al mulino si
infarina. Ma probabilmente in seminario tra le varie materie
d'insegnamento ce ne dev'essere una specificatamente dedicata a come
digerire certe sordide magagne. La giustificazione che pecunia non olet non ha poi così grande nobiltà.
Certo
che se tornasse il Nazzareno avrebbe una vita veramente noiosa: la ripetizione del già fatto. Il vantaggio sarebbe solo per i quattro che non avrebbero
da riscrivere ex novo i vangeli. Se la caverebbero con pochi
cambiamenti dovuti a facebook e alla tv. Le tappe sarebbero le
stesse: il tempio con conseguente caccioata dei cambiavalute (Giovanni, 2,
12-25), la metafora dei sepolcri imbiancati (Matteo, 23, 24-28),
l'incontro con la prostituta, appunto (Marco, 14, 1-8). Giusto per
dirne alcune.
Vera
notizia sarebbe stata apprendere che le suore benedettine hanno
capito (magari con qualche pudico rossore da parte delle novizie,
chissà mai) da chi hanno ricevuto il denaro e come è stato
guadagnato e che si sono lanciate in una campagna per agevolare i/le
trans nel percorso di cambiamento di sesso e che hanno intrapreso
un vigoroso impegno per il loro impiego in altri settori che non
siano la prostituzione. Poi, che hanno ringraziato pubblicamente il Signor
Antonio Lanzalonga (lui è la famosa Mara) per la sua donazione e
magari hanno anche decido di dedicargli una novena in tutte le chiese
del leccese. Se poi avessero affermato che anche i trans e gli
omosessuali e le lesbiche hanno diritto all'amore e magari anche a
costruirsi una famiglia avrebbero fatto tombola. Questa sì, visti i
precedenti, che sarebbe stata una vera notizia. Come dire che un uomo
ha morso un cane. Altrimenti è la solita storia. E' per questo che
il Nazzareno non torna: i suoi non han capito gran che del suo insegnamento, dovrebbe
ricominciare tutto da capo e sarebbe un remake. Anche poco
interessante. Sapendo già come va a finire.
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