Maurizio
Gasparri impedisce a tre follower di seguirlo. In compagnia di Castruccio sono
La Vera Cronaca e Pippo Caricato. Il senatore ha oltre 58.000 follower e solo a questi tre impedisce di seguirlo e
leggerlo. Viene lanciato l’hashtag #mauriziogasparrifattiseguire. Detto senza
malizia.
Si stenta a crederlo
eppure è vero: Maurizio Gasparri ha deciso di autocensurarsi. La cosa avrebbe
quasi del miracoloso se sotto sotto, ma proprio sotto, non ci fosse il trucco:
si tratta di un’azione limitata e non rivolta erga omnes. Bello ed anche con una certa valenza civica, sarebbe
stato se l’ex colonnello di Gianfranco Fini nonché partner di Ignazio La Russa
nella corrente di An che, con sfoggio di creatività era stata battezzata «Destra
in movimento», denominazione che dava adito a non poche ironie dentro e fuori
il partito per un certo sentore di lubrico, avesse deciso di autocensurarsi
completamente, ma così non è stato. D’altra parte una punizione per essere
esemplare deve per sua natura essere selettiva. Nel primo caso poi più che una
punizione si sarebbe trattato di una liberazione. Ma tant’è.
Tornando ai fatti: il
Gasparri Maurizio, con atto unilaterale e anche di una certa arroganza che si
potrebbe tacciare quasi di fascismo, ma quello staraciano che faceva
sganasciare, ha deciso di non far più leggere
i suoi tweet a due frequentatori del social network e segnatamente a Vicario Imperial
alias Castrucccio Catracani e La Vera Cronaca. Dopo qualche ora a questi è
stato aggiunto anche Pippo Caricato non conosciuto ai due ma alla pari dolente
compagno di sventura. Ché vedersi portar
via il pallone da quello dispettoso solo perché ne è il proprietario fa male
due volte.
Atto d’imperio, la
censura, e tanto più odioso quando viene selettivamente attivato. Un po’ come i
film vietati ai minori di 14 anni. Un conto sarebbe stato se l’autocensura
gasparriana fosse stata applicata a
tutti i suoi follower che sono oltre cinquantottomila e altro che solo quei tre
poveri tapini siano stati inibiti dal poter leggere le gasparrate. Non c’è
giustizia in questo mondo. Nel primo caso, con il pianto nel cuore e l’ira più
iraconda, per le mancate risate, ci si sarebbe consolati con il classico «mal
comune mezzo gaudio» ma in quello in questione resta solo la disperazione degli
esclusi. Che è il peggio del peggio Solo questi tre condannati a non poter
vedere la sintassi italiana bistrattata e fatta a brandelli o a non leggere
Nazareno scritto con doppia zeta o a perdersi affermazioni paradossali confliggenti
con il buon gusto ancor prima che con la logica. O altre simil razziste o simil
omofobe: insomma a perdersi il meglio della produzione gasparriana. E poi
perché solo questi tre? Non è dato sapere.
Si può comunque facilmente
immaginare lo scoramento dei tre quando arrivati sulla pagina di Maurizio
Gasparri hanno clickato sul bottone «segui» e anziché aprire il magico
mondo hanno visto l’orrida scritta «Ti è stato impedito di seguire questo
account su richiesta dell’utente» Certo a tutta prima si può immaginare che un
moto di orgoglio abbia riempito i loro cuori:«l’olimpo Gasparri mi conosce» per
poi lasciar spazio allo scoramento «non potrò mai più leggerlo. Salvo che non
mi crei un nuovo account e lo segua in incognito.» Magia del web.. Già perché
fatto il divieto immediatamente si trova il come aggirarlo. Specialmente quando
il divieto è stupido. E in ogni caso decine di amici sono pronti a far
circolare i 140 caratteri gasparriani in forma di samizdat.
Uno dei tre, il più
legalitario, per por fine al barbaro divieto vuole ricorrere al Tar del Lazio e
poi alla Corte di Cassazione e se necessario anche ai paracadutisti della RAF:
nessuno può limitare la libertà di stampa e tantomeno Maurizio Gasparri a sé stesso.
Un altro, più tecnologico intende dar
battaglia sul medesimo terreno e lancia l’hashtag:
#mauriziogasparrifattiseguire. E che nessuno in questo vi legga malizia. Del
terzo non si sa.
Complimenti Castrù ! Non so cosa hai sul tuo biglietto da visita , ma qualsiasi cosa ci sia , foss' anche "commendatore di gran cordone " (absit injuria verbis) io ci aggiungerei "precluso dal verbo di Gasparri", vale due PHD !
RispondiElimina"aiuto , aiuto, Gasparri se ne è ghiuto tutto solo ti ha lasciato" , Parafrasi togliattiana a parte, se qualcuno non spiega a Gasparri che Castruccio Castracani è un personaggio storico e non uno che va in giro a castrare chi si comporta da cani, le sue preoccupazioni rimangono più che spiegabili.
RispondiEliminaCooooooosaaaaa?!!!!!! Si vergogna di quel che scrive lui stesso evidentemente!!!! Non vuole che circoli!!!! Nessuno può mettere il bavaglio!!!!!
RispondiEliminaforse è il primo passo verso il rinsavimento?
EliminaAh ah ah ah...la vedo dura perché individui così hanno sempre delle ricadute anche se rinsaviscono...ma chissà!
Eliminache hai combinato Castruccio?!
RispondiEliminal'ultimo pezzo su Gasparri l'ho scritto nel marzo del 2013 poi solo qualche accenno qua e là ma senza malizia.
Eliminaaaaahhh! lo hai ignorato... che doveva fare quel povero gufo per attirare la tua attenzione?
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