Un verbale che manchi di dati fondamentali nessun amministratore di condominio
oserebbe stilarlo. Grande produttività della Giunta in soli 65minuti: due corpose
relazioni, 11 interventi e una votazione. Brillante intervento di Carlo
Giovanardi. Se un reato non è denunciato non è un reato.
Il 4 febbraio, come alcuni forse sapranno, si è
riunita la Giunta delle elezione e delle immunità parlamentari (1). Sul sito
del Senato della Repubblica (www.senato,it)
si può facilmente scaricare il verbale della riunione che ha avuto come
oggetto, per dirla in burocratese: «Richiesta di deliberazione
sull’insindacabilita` di opinioni espresse dal senatore Roberto Calderoli, per
i reati di cui agli articoli 595, terzo comma, del codice penale e 3 della
legge 25 giugno 1993, n. 205 (diffamazione con mezzo di pubblicita`, aggravata
da finalita` di discriminazione razziale. Seguito e conclusione dell’esame)» (2)
Il numero di protocollo, giusto per non
farsi mancare nulla, è Doc. IV-ter, n. 4. La seduta è iniziata alle ore 13,35,
recita il frontespizio. Così quelli che vivono fuori dal palazzo possono
facilmente arguire che i senatori hanno avuto una pausa pranzo ridotta o
addirittura che questo è stato saltato. Che per alcuni non sarebbe un neanche male. Il tutto con il giusto tratto di demagogia.
Comunque il punto è che questo verbale dovrebbe
essere portato nelle scuole di notai, commercialisti, revisori di conti nonché amministratori
di condominio come brillante esempio di come un verbale non debba essere redatto.
Almeno nella parte visibile sul sito del Senato.
Innanzi tutto manca l’elenco dei partecipanti alla
seduta, si scopre solo alla fine che il presidente «ha constato la presenza del
numero legale» Come? La Senatrice Stefania Pezzopane, via twitter ha comunicato
che all’inizio vengono raccolte le firme. Le si da credito, ovviamente, ma non
sono allegate al verbale. Forse la raccolta delle firme ha altri scopi, magari
di gettone. Di solito gli amministratori di condominio allegano al verbale il
foglio delle presenze.
Dopo di che nel verbale si legge che la Giunta
respinge a maggioranza la proposta del Senatore Crimi. Già, ma quale
maggioranza e composta da chi? Non è dato sapere. Infatti non solo il verbale
non riporta chi ha votato come, la votazione è palese, ma neppure quanti si
sono espressi a favore quanti i contrari e quanti gli astenuti. Tutte informazioni
da registrare a futura memoria e utilissime per il un eventuale, si spera di
no, simile caso. Un amministratore di condominio non farebbe mai un simile
errore. Nel caso del Senato della Repubblica invece sì.
La seduta si chiude alle 14,40. I senatori hanno una
produttività da cottimisti vecchia maniera. Infatti in solo un’ora e cinque
minuti sono riusciti a farci stare la relazione di Crimi, undici interventi ,
una votazione e un ulteriore ordine del giorno. Sì perché oltre alla vergogna
Calderoli si è parlato anche di verifica dei poteri e qui la Pezzopane ha
svolto anch’essa la sua bella relazione che ha riguardato le cariche di cinque
senatori in altrettanti ordini professionali. La relazione oltre che riportare le
argomentazioni sulla incompatibilità contiene anche il sunto delle cinque
risposte più varie argomentazioni di diritto. Su questo secondo punto, neanche
i senatori della Giunta sono bionici non si è arrivati a capo di nulla e l’esame
è stato rimandato. Grande lavoro.
Giusto come divertissement
il sunto di un paio di interventi e loro effetti collaterali.
Carlo
Giovanardi (Ncd) che sintetizzarne l’intervento deve
essere stata un’impresa, ha rilevato che: «Le opinioni espresse nel caso di
specie dal senatore Calderoli vanno inquadrate in un contesto meramente
politico, avulso da qualsivoglia profilo di tipo giudiziario.» cosa ci sia di
politico nel definire un avversario orango lo sa solo lui.
Lucio
Malan (FI): «Nel caso di specie non vi è stata nessuna (meglio
sarebbe dire alcuna) offesa visto che l’interessata non ha sporto querela.»
Come dire che un reato non è reato se nessuno lo denuncia. Ha poi aggiunto che:
«Un politico ha diritto di fare battute umoristiche, atteso che queste
rientrano nel diritto di manifestazione del proprio pensiero di cui
all’articolo 21 della Costituzione.» Evvabbé ci si potrebbe allo stesso modo
rivolgere al senatore Malan ma non essendo politici e se lui querela il dire
goliardico sarebbe reato. Evvabbé un’altra volta.
Si accodano, come ti sbagli, alle argomentazioni di
Malan anche due del Pd il Moscardelli, per mancanza di querela da parte della
Kyenge sua compagna di partito e il Cucca, per il contesto di critica politica.
Questo l’argomento più gettonato. Alla fine intervengono in undici e solo i
senatori Giarrusso e Buccarella oltre naturalmente al relatore Crimi si dicono a
favore della procedibilità. Considerando che il ruolo di vicepresidente del
Senato coperto dal Calderoli sia un’aggravante e non una attenuante. Nessun
altro parla a favore.
Se i condomini di un qualsiasi palazzo ricevessero
un simile verbale l’amministratore avrebbe vita breve, professionalmente
parlando, per i senatori invece è lunga almeno cinque anni sempre che non siano
ricandidati e nuovamente eletti.
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(1)
https://www.senato.it/3717?seduta=32071
(3) http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/814741.pdf
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