Il
capogruppo di Forza Italia si batte con energia contro il governo anche se fa
fatica a mantenere ordinati i suoi. Sorride talvolta ma spaventa. È disposto a
litigare con tutti anche con una segreteria telefonica. Le sue minacce hanno effetti inversamente
proporzionali al loro fragore.E alla fine piagnucola.
La cosa che piace di
più a Brunetta Renato è fare la parte del rodomonte. Del personaggio ariosteo
ha tutto. Cioè, quasi tutto: gli manca di essere moro. Ma nessuno è perfetto. D’altra
parte se fosse moro difficilmente potrebbe stare al fianco di Matteo Salvini
che come noto ama il tipo caucasico, alla Putin. Di cui si sente impareggiabile
campione. Ma questa è un’altra storia.
Riempie il cuore di
orgoglio nazionale vederlo spuntare dal suo scranno mentre protendendosi verso
l’alto attacca con biliosa ira il governo, e segnatamente il Presidente del
consiglio. In quei momenti ci si rende conto che con una decina di uomini così,
magari anche un centinaio o forse meglio ancora un migliaio si potrebbe vincere
qualsiasi tenzone. Ci si conferma in questa opinione specialmente quando lo si
osserva battere con secca violenza la mano sulla tavoletta che sta di fronte al
seggio mentre sfoggia il suo eloquio da battaglia E forse per questo il
Berlusconi deve averlo scelto come capo dei deputati: ritenendolo forse l’unico
in grado di tenere intruppati quegli scalmanati
discoli di Forza Italia, ma si sbagliava. Ognuno vota alla viva il
parroco e senza grossi patemi.
Qualche volta il
Brunetta sorride ma sarebbe meglio non lo facesse: i dentini che mette in
mostra lo fanno apparire ancor più pericoloso di quel che effettivamente sia e
un poco di paura la mettono soprattutto agli amici o millantati tale. Però qualche
svago gli va lasciato. Pare tuttavia che sui nemici il suo ghigno non abbia lo
stesso effetto.
Per Brunetta non c’è
uomo che non sia nemico, a parte Berlusconi per il quale stravede, e neppure litigio
che non sia degno di essere litigato e, come ha raccontato Aldo Cazzzullo, all’occorrenza
è capace di acchiapparsi anche con una
segreteria telefonica. Esercizio che probabilmente pratica per tenersi in
allenamento.
Negli ultimi tempi è
stato portentoso e non poteva essere diverso dato che nel mirino c’era il
Presidente del consiglio Matteo Renzi. Gli ha detto di tutto, da «se continuerà
a fare il bullo, peggio per lui» a «dovrà rimpiangere l’accordo con Berlusconi»
e poi ancora «gli faremo veder i sorci verdi» fino a «Renzi e il suo modo di
fare politica sono stati sconfitti – che faceva seguito a – Ha vinto la nostra
ostinazione» Queste ultime gli devono essere sfuggiate in sogno. Ha anche dichiarato: «Lo sconfitto è il
bulletto di Firenze» doppiato da un «Dalla seduta fiume alla palude. Renzi in
un mare di guai.» Anche se poi prima della votazione sembrava quasi
piagnucolante quando se ne è uscito con uno struggente: «per l’amor di Dio
fermatevi» Laddove dimostra di non aver capito bene né la situazione né con chi
ha a che fare. Ma anche i migliori fanno cilecca di tanto in tanto.
Considerando il lasso di tempo che corre tra un giorno e l’altro.
Adesso
Brunetta-Rodomonte vuole incontrare il Presidente Mattarella, quel signore che
viaggia con Alitalia e non scomoda l’aereo di stato. Senz’altro sarà un
incontro divertente: l’irruenza veneta contro la flemma siciliana. Che è assai
simile a quella inglese. E forse lo stesso humor
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