Quasi
tutti i commenti si sono concentrati sul termine arbitro. In quello della
Boschi si potrebbe cogliere una larvata minaccia. Berlusconi non ha commentato
il discorso ma si è rifatto parlando con la Bindi. Pragmatico realismo del
cinque stelle Sibilia.
Come sempre succede ad ogni discorso del Presidente
della Repubblica gli elogi si sono sprecati. E anche il breve, oggettivamente
un grande merito, discorso del Presidente Mattarella corre su questi binari.
Senza contare che per l’italica stampa vale la legge dell’arrosto: l’ultimo
messo in tavola dalla moglie è migliore del precedente. Per quelli sposati da
trent’anni ormai si veleggia su livelli irraggiungibili neanche da un
decastellato Michelin. Per loro fortuna i Presidenti della Repubblica Italiana
durano solo sette anni e quindi ad ogni nuovo giro si parte da zero. Il che è
un bel vantaggio.
L’attenzione dei commentatori si è focalizzata sulla
frase: «L’arbitro deve essere – e sarà – imparziale.» Tutti i quotidiani la
riportano con grande enfasi neanche si trattasse della nuova scoperta del
bosone di Higgs. In compenso un barista, che assisteva in diretta al discorso, l’ha commentata dicendo:«Se un arbitro
non è imparziale non è un arbitro.» Gli avventori del momento hanno gravemente
fatto segno di sì con la testa e quando uno ha buttato con nonchalance: «È solo una tautologia» il consenso è stato da stadio.
Ma questi non sono stati gli unici a commentare l’hanno fatto anche i politici.
E tutti con sagacia, lucidità ed acume sopraffino.
Hanno voluto mettere il lro sigillo ala giornata praticamente tutti. Tra gli altri:
Giorgio Napolitano:« discorso esseniale, coinciso, non retorico» che per il re dei moniti deve
equivalere ad una mezza bocciatura seguita comunque da un sospiro di sollievo:
il palmares del ridondante, sbrodolato e retoricuccio rimane suo.
PierLuigi Bersani:«È semplicemente Mattarella, la
sensibilità, la sobrietà (che l’ultima volta non ha portato bene ndr) i valori
Gli do il massimo dei voti» Che Mattarella sia Mattarella non lo metterebbe in
dubbio neanche Casaleggio e dare il massimo dei voti al proprio candidato suona
un po’ di nepotismo. Ma d’altra parte «È quest’acqua qua» e pare ce la si debba
tenere. Almeno fino al 2018. Forse.
Giorgia
Meloni: «Discorso impeccabile. Da buon democristiano» Che viene spontaneo farsi
delle domande. La prima: se il discorso è impeccabile come fa ad essere
democristiano? La seconda: se impeccabile va a braccetto con democristiano lei
che ci fa a braccetto con La Russa?
Enrico Letta:«Mattarella sarà arbitro imparziale ma
forte ed inflessibile» Che, non è neanche una tautologia essendo il ma una congiunzione
avversativa. Senza contare che arbitri imparziali ma deboli ed accomodanti in
giro non se ne sono mai visti.. Sono scivoloni di questo tipo che hanno reso
Enrico sereno.
Maria Elena Boschi:«Il
presidente della Repubblica ci esorta ad andare avanti con le riforme. Lo
faremo con determinazione» E questo più che un commento al discorso del
Presidente sembra una minaccia agli italiani.
Silvio
Berlusconi non ha commentato il discorso del Presidente e ha fatto bene ci ha
guadagnato in serietà. Poi ha incontrato la Bindi ed ha detto:«Ho visto che ha
versato lacrime di commozione, non ce lo aspettavamo da un uomo … pardon da una
donna.» A riprova che truzzi si nasce e non lo si diventa. Ci vorrebbe troppo
studio.
Giovanni Toti :
«Un discorso da Capo dello Stato. Sia davvero arbitro di tutti.» Premio originalità. Al fatto che l’arbitro
sia l’arbitro di tutti quelli che giocano ci avevano pensato in pochi. Anzi
solo lui.
Carlo Sibilia (M5S) «Ho l’impressione che se dovessi morire
e rinascere ascolterei le stesse cose.» Pragmatico e realista: come dargli
torto
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