Papa Francesco: pazzi quelli che vogliono spendere il 2% del Pil in armamenti (occidente). La guerra è stata a lungo preparata (Russia). Alcuni giornalisti, inviati di guerra, non sono contenti della narrazione mainstream. Il sindaco di Kiev vuole il Papa in città. La Chiesa non si fa strumentalizzare di solito succede il contrario.
Parafrasando quel che diceva Winston Churchill: gli italiani partecipano alle guerre degli altri come fossero le partite dei mondiali a cui non partecipano. E quindi tifoserie a cui non si appartiene, ma alle quali si aderisce con entusiasmo ancora maggiore. Tanto che ci frega se si perde, mica sono i nostri. Ovviamente la guerra Ucraina Russia, dove la Russia è l’aggressore e l’Ucraina l’aggredito, bisogna ripeterlo altrimenti c’è sempre qualche cretino, si può dire cretino?, che ti accusa di essere fascista. Il tutto almeno da 37 giorni a questa parte, il prima ovviamente non conta e neanche si considera. Ora tra i putiniani, almeno per qualche ora e detto a mezza bocca, c’è finito anche Papa Francesco. E questo nel momento in cui ha detto che bisogna essere pazzi per ipotizzare di spendere il 2% del Pil in armamenti. Ha detto proprio pazzi, ma forse intendeva dire qualcosa di più ficcante e preciso. Tuttavia anche ai Papi non sempre è concesso di dire chiaro chiaro quello che pensano. Siccome Francesco di lavoro fa il Papa nessuno ha osato dargli del putiniano fascista. Qualcuno ha azzardato «il Papa fa il Papa» con in sottoimpressione: ha detto la sua e adesso ci lasci lavorare. Come direbbe Carlo Maria Cipolla: ogni categoria ha il suo stupido. E magari qualcuno di più. Dopo di che in quel di Malta, sempre Francesco, ha detto: « questa guerra (come tutte del resto ndr), era preparata da tempo». Non ha specificato da chi e i sinceri democratici locali hanno subito capito che il complemento d’agente era/è Vladimir Putin. A nessuno è passato neanche nell’anticamera del cervello, ad avercelo, che il soggetto potesse essere anche e sottolineo anche, l’occidente. L’occidente buono che ha scatenato guerre come piovesse e fabbricato prove false come neanche la Stasi. Questo detto senza partigianeria, la Stasi non mi è mai piaciuta, ma solo per mettere qualche sassolino anche sull’altro piatto della bilancia. Poi accade che alcuni giornalisti, tutti inviati di guerra, nell’ordine Massimo Alberizzi, Remigio Benni, Toni Capuozzo, Renzo Cianfanelli, Cristiano Laruffa, Alberto Negri, Giovanni Porzio, Amedeo Ricucci, Claudia Svampa, Vanna Vannuccini e Angela Virdò, tutti putiniani fascisti?, scrivono per Corriere, Rai, Ansa, Tg5, Repubblica, Panorama, Sole 24 Ore, lancino un appello che inizia così: “Osservando le televisioni e leggendo i giornali che parlano della guerra in Ucraina ci siamo resi conto che qualcosa non funziona, che qualcosa si sta muovendo piuttosto male”. E aggiungono: “Non ci piace come oggi viene rappresentato il conflitto in Ucraina, il primo di vasta portata dell’era web avanzata. Siamo inondati di notizie, ma nella rappresentazione mediatica i belligeranti vengono divisi acriticamente in buoni e cattivi. Anzi buonissimi e cattivissimi”. Un piccolo campanello per chi vorrà ascoltarlo. Ma forse Papa Francesco è d’accordo. Oggi tutti siamo pieni d’orrore per i fatti di Bucha. Chi il colpevole? Per gli Ucraini i Russi i quali sostengono di essersene andati dal villaggio tre giorni fa e quindi per loro è viceversa. E dunque? Per i manichei che stanno dalla parte dei buonissimi non ci sono dubbi. A nessuno però è venuto in mente di chiedere di visionare i messaggi e le immagini dei satelliti spia, quelli che riescono a leggere addirittura le targhe delle auto, per cercare di capire/vedere cosa è effettivamente successo. Come finale: Vitalij Klyčko, sindaco di Kiev, ha invitato il Papa a fare un salto in città con l’evidente intento di strumentalizzarlo. Occorre ricordare a Vitalij che la Chiesa Cattolica Apostolica Romana ha alle spalle duemila e briscola anni di storia e nessuno è mai riuscito ad infinocchiarla. Caso mai può succedere il contrario. E neanche questa ipotesi mi lascia tranquillo. Sono un ghibellino.
Buona settimana e buona fortuna.
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