Anche questa
settimana il Belpaese non si è fatto mancare nulla. Azioni a tutto tondo, in
Italia e all’estero: Crimea 1 e 2, Agnese va a Parigi, don Mazzi contro i giudici, il ritorno di Fini, le comiche di gianni&pinotti, figli e lolite e i digiunatori a singhiozzo
Baci und abbracci |
Crimea 1: come dire
Sulla questione Crimea Renzi ha detto di essere sdraiato sulla linea
della Merkel: sanzioni dure e pure ma… c’è sempre un ma. Lui è favorevole anche
al dialogo diplomatico. Che poi è come dire che si condanna la Russia, ma solo
un po’. O più prosaicamente come dicevano i nostri nonni tenere il piede in due
scarpe. Naturalmente tutti condannano la Russia, ammesso che abbia torto, ma facciamolo
calma. Soprattutto se si è imprenditori e in Russia si esporta. Che è come
dire: che siamo veramente molto dispiaciuti ma in realtà non ce ne frega
niente. Pur di vendere. In fondo tutti tengono famiglia.
Crimea 2: tre appuntamenti con la storia
Gli italiani con la Crimea hanno un legame storico-sentimentale che
dura da secoli. Tre sono state le occasioni topiche. La prima volta, metà del ‘700, fu la czarina
Caterina a chiamare centinaia di artigiani per abbellire chiese e palazzi. La seconda
volta fu nella metà dell’800, ci andarono i bersaglieri di Lamarmora. Si erano
autoinvitati alla guerra contro la Russia. Il primo esempio di imbucati alla
guerra. Quella volta si vinse, si era in compagnia di Francia, Inghilterra e impero
Ottomanno: quattro contro uno. Bella forza. Quel furbone di Cavour aveva delle
idee tutte sue su come farsi degli amici. E poi la terza volta domenica scorsa
con Riccardo Fogli chiamato a cantare la vittoria del movimento secessionista
filorusso. Forse non tutti ricordano Riccardo Fogli: è stato il cantante e bassista
dei Pooh. Sapete chi sono i Pooh vero? L’unico gruppo in grado di cantare le sue
canzoni postume.
Agnese
Agnese: bellissimo nome.
Così si chiamava la mamma di Lucia nei Promessi sposi e così si chiama la moglie di Matteo Renzi.
Aveva detto la signora Agnese Landini in Renzi che non avrebbe fatto la first
lady. La sua vita sarebbe corsa normale: niente auto blu, niente Roma, niente
turismo politico, nessuna esposizione, nessuna passerella. Niente di niente. Nessuno glielo aveva chiesto ma lei ha voluto
dirlo lo stesso. Bene . Poi appena il marito è diventato primo ministro, lei
che era precaria in una scuola di Fiorenze, ha chiesto l’aspettativa. Per
occuparsi dei figli ha detto. E infatti alla prima uscita internazionale di
Matteo eccola lì. A Parigi. Forse non c’era mai stata.
Parigi val bene uno strappo
Prima uscita internazionale di Agnese Landini in Renzi: a Parigi. Ma poiché
monsieur Hollande, nonostante il tourbillon di donne che lo circonda, al
momento sembra sprovvisto di una premiére dame ecco che per la signora Agnese Landini in
Renzi non era il caso di farsi vedere ufficialmente e allora? E allora il Musée
d’Orsay, c’è una mostra di Van Gogh, con la moglie dell’ambasciatore italiano.
E i tre figli? A casa. Ovvio. Con la
nonna. Ovvio.
Figli e lolite
I figli sono piezz’e core ma danno sempre preoccupazione come il
figlio di un deputato del centrodestra che sarebbe nell’elenco dei vip che
frequentavano le baby squillo dei Parioli. Per il momento non si sa chi sia ma
quasi sicuramente sarà figlio di qualche ipermoralista. Uno di quelli che crede
nella famiglia e di solito a l’idea di famiglia piace così tanto che
preferiscono averne due o tre. Naturalmente tradizionali. E naturalmente no al divorzio (degli altri) e si oppongono alle coppie
di fatto, alle unioni gay, all’aborto e a chissà cos’altro. Mai che si chiedano
perché nonostante tutti i loro principi poi abbiano dei figli zozzoni.
Ritorna Fini
No, non il pastificio Fini che ritorna in tv ma Gianfranco Fini l’ex segretario del Msi,
poi ex presidente di Alleanza Nazionale e poi ex semidelfino di Berlusconi fino
alla sua cacciata da Forza Italia. È stato anche presidente della Camera e la
cosa gli dà ancora qualche privilegio. Ora anziché godersi la pensione vuol
continuare a far politica, a lavorare dice lui. Ha fondato quindi Libera Destra.
Vuole una destra repubblicana,(come quella di Salò), che si contraddistingua
per legalità e responsabilità. Esempi a cui riferirsi pochini e sempre di
antica memoria. Comunque complimenti. Ma il problema sono i soldi e aderire a
Libera Destra costa: 10€ per i sostenitori non iscritti, 100€ per gli iscritti ordinari
e 500€ per quelli special.
Don Mazzi: è
arrabbiato coi giudici
Un altro che non vuole andare in pensione nonostante la veneranda età
e il tanto lavoro fatto è don Mazzi. Il fondatore di Exodus onluss benemerita
che ha fondato cooperative sociali, centri giovani, comunità per il recupero di
tossico dipendenti e molto altro. è arrabbiatissimo con i giudici. Quelli
troppo severi con i suoi giovani un po’ fuori di testa? No, ce l’ha con quelli che hanno condannato Berlusconi. Ha
detto: «perdonerei degli assassini ma non i giudici che hanno condannato
Berlusconi.» Come dice il proverbio? Chi sta con i fuori di testa va
fuori di testa. Appunto.
La Cassazione
conferma
Nonostante don Mazzi la Cassazione ha confermato i due anni di
interdizione a Silvio Berlusconi che, bontà sua, si è autosospeso dal titolo di
Cavaliere del lavoro. Onorificenza assegnata a imprenditori di successo e di
specchiata moralità. Appunto. Da adesso in avanti l’ex cavaliere non solo non
potrà presentarsi alle elezioni europee ma non potrà neppure votare. Berlusconi Silvio se ne dovrà fare una
ragione. E anche don Mazzi. Io per me me la sono già fatta. Una ragione.
Impulso all’export
Matteo Renzi ha incontrato frau Angela Merkel. Si conoscevano già e si
sono trovati ancora più simpatici della volta precedente. Meno male. I giornali
italiani hanno speso titoli mirabolanti, positivi a sinistra e negativi a
destra. In Germania non se n’è accorto nessuno. I quotidiani tedeschi hanno
messo la notizia nelle pagine interne, la Frankfurter Allgeneine Zeitung a pagina 4, altri a pagina 7 o 11.
Meglio così. Qualche volta vale la pena non farsi notare troppo. Comunque Renzi ha portato alla cancelliera la
maglietta di Mario Gómez, attaccante della Fiorentina e della nazionale detesca.
Bene. questo è un primo grande impulso all’export dato dal nuovo governo italiano.
Le comiche di gianni&pinotti
Sono tornati alla ribalta gli F35, quei begli aeroplanini che pare
siano tarocchi e non funzionino affatto. Non li vogliono neanche gli americani.
Comunque per dirla tutta costano un patrimonio o per dirla come va detta:
costano un botto. L’Italia ne sta comprando 90 per un importo ancora indefinito
che gira tra i 14 e i 17miliardi. La ministra della difesa Roberta Pinotti prima
ha detto:«E’ lecito immaginare una riduzione o una razionalizzazione.» Poi ha precisato
che il suo era un ragionamento teorico e che fino al 2015 non prenderà nessuna
decisione. Le manca un Gianni a farle da spalla per ricreare la coppia gianni&pinotti
Digiunatori a singhiozzo
Chissà che fine hanno fatto i digiunatori di papa Francesco. Qualcuno
ricorderà che un bel po’ di deputati hanno digiunato contro sugli armamenti. Digiunò
anche il cattolicissimo, di Comunione e Liberazione, ministro della difesa Mario
Mauro (ex Forza Italia della prima ora, ex Pdl, ex Scelta civica e attuale
presidente di Popolari per l’Italia). Che un ministro digiuni contro il suo
ministero non era mai successo. Ma tant’è. L’aveva chiesto papa Franceco e
subito gli stuoini si sono prostrati. Ora la giornata del digiuno è passata e
si possono comprare altre nuove armi e bombardieri e chissà che altro.
Sic
transeat gloria mundi
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