Ciò che possiamo licenziare

venerdì 18 dicembre 2020

Senti chi parla ...

 Quanto piace agli italici fare i piagnoni. L’Italia è il decimo Paese al mondo per ricchezza delle famiglie. Oltre ai poeti ai navigatori e ai santi abbiamo anche evasori fiscali, risparmiatori, donatori di solidarietà a buon mercato e fresconi. Viva l'Italia.

 


Immagino che i miei quattro ascoltatori saranno felici di sapere che non parlerò di Renzi, non si può perdere tempo a dire di uno che è noioso come una zanzara durante una umida notte dopo la pioggia. Si dirà invece dell’italico popolo. Popolo di santi, poeti, artisti, navigatori, colonizzatori e trasvolatori.  All’elenco mancano diversi altri personaggi ugualmente pregnanti nella storia patria: gli evasori fiscali, i risparmiatori, i piagnoni, i donatori di solidarietà, e i fresconi. Mentre i poeti sono poeti e basta e i navigatori sono navigatori e basta sotto la voce evasori fiscali la fantasia va al potere e ci si trova di tutto: medici, con le varie declinazioni dai dentisti ai geriatri, ma anche commercialisti, idraulici, elettricisti, avvocati, muratori, tassisti, baristi, ristoratori, albergatori, negozianti che dichiarano meno dei loro commessi e chi più ne ha più ne metta, che ce ne vogliono tanti per arrivare a centodieci miliardi di evasione annua. Naturalmente non tutti di tutte le categorie evadono, ma qualcuno sì. Giusto per non generalizzare. Poi ci sono i risparmiatori: l’italico paese è, dice l’Ocse, mica pizza e fichi, il decimo al mondo per ricchezza delle famiglie. Ricchezza che per ognuna, con la ovvia media del pollo, viene valutata in 5,56 volte il reddito medio disponibile. E questo al netto dell’evasione fiscale. Quindi non siamo quel popolo di poveracci in cui moltissimi vogliono riconoscersi. Da qui ad arrivare ai piagnoni è un attimo. E’ sufficiente uno stop nel fatturato che subito si piange e si grida alla miseria nera che li attanaglia, ma non è vero. Si vuole mantenere intatta la ricchezza accumulata chiedendo allo Stato i così detti ristori che devono coprire il mancato incasso. E naturalmente questi non sono mai sufficienti poiché lo Stato, finalmente, li calcola sul fatturato precedentemente dichiarato e allora chi ha evaso si trova a mal partito e si lagna. Che pizza questo popolo di piagnoni. Poi ci sono quelli che “ha tutta la mia solidarietà”, che non essendo tangibile e costando niente viene dispensata a piene mani. Proprio ieri ho sentito in una trasmissione alla radio nazionale un ascoltatore dare la sua totale solidarietà ad una signora che dichiarava di aver finito i suoi risparmi (come non crederle) poiché il suo B&B causa Covid sta chiudendo i battenti, tutte le prenotazioni cancellate mentre i debiti della ristrutturazione restano. La signora, sollecitata dalla giornalista, ha registrato il dono con un semplice “grazie”. Come darle torto. E qui si arriva ai fresconi. Il Governo per dare una mano ai piagnoni che comprendono una bella fetta di evasori allenta di uno zic le misure restrittive e allora, come se niente fosse stato nei mesi precedenti, le strade, i bar, i ristoranti e i negozi si riempiono a mille e se si tratta di fare la fila nessun problema, ma stando belli vicini vicini. E così si è mandata al diavolo quella mezza apertura che era prevista per il Natale e il Capodanno in famiglia. E qui ritornano i piagnoni. Si tratta dell’eterno ritorno. Adesso si vagheggia di zona più che rossa, rossissima e di coprifuoco massimo, ma non per chi va all’estero: hanno già pagato il biglietto e dunque la scavallano. E quando ritorneranno? Sarà come per quelli che la scorsa estate sono rientrati da Ibiza o dalla Croazia?  E così la ruota riprende il giro. Lasciando perdere i santi, i poeti e i navigatori si rimane un popolo di …. metteteci quel che volete.

Buona settimana e buona fortuna.

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