Genny
’a carogna, che per i non partenopei sta per Gennaro la carogna, decide se si
gioca oppure no. Non si tratta che dell’ultimo episodio (maleodorante) dell’italico
mal vivere. Il giornalista Cerasa si domanda (come provocazione lui dice) «cosa
non è andato bene?» Forse più di un
politico ha (segretamente) invidiato il potere di Genny ’a carogna.
E così ancora una volta
s’è dato spettacolo e messo in mostra un
altro dei pezzi pregiati (maleodoranti tutti) che l’Italia, unica o quasi al mondo può
esibire: come lo Stato cede davanti a Genny ’a carogna.
C’era da aspettarselo,
d’altra parte come recita l’adagio: non c’è due senza tre e il quattro vien da sé.
Assieme a tutti gli altri numeri che il genere italico può inventare. Quando
fotografarono la P38 su un piatto di spaghetti ci furono alti lai, s’era offeso
l’orgoglio nazionale. Poi, saltando qualche decina d’anni ed episodi vari, la
copertina di un settimanale inglese riportò l’effige dell’allora capo dell’esecutivo,
in seguito sarebbe diventato un pregiudicato, con il commento che era inadatto
a governare. Si sapeva ma anche allora ci furono altri alti lai. Lo stesso
accadde quando Angela Merkel e Sarkò si misero a sorridere (avrebbero voluto
sghignazzare ma in eurovisione non si può fare) dello stesso personaggio noto all’estero
più per i suoi cucù che per iniziative politiche di un qualche senso.
E poi,
andando a caso, random dicono gli
inglesi (così Severgnini sarà contento), poiché a seguire la serie storica c’è
solo da far di danno al fegato, ci sarebbe da dire di Pompei e de L’Aquila e
delle stragi impunite e dei segreti di stato e di anarchici che volano dalla
finestra e dell'autostrada infinita e della terra dei fuochi, che il poliziotto autore dell'inchiesta ci muore di cancro, di giornalisti che minacciano la presidente degli industriali di
scatenare segugi e di governi che piazzano alla presidenza di enti le sorelle
di condannati per tangenti. E poi quella strana storia di accordi e accordicchi
con la mafia. Storia mai chiarita ma che si porta dietro, questa sì bella evidente,
una larga e scura striscia di sangue. O per andare a minuzie come quelle che
accadono negli stadi dove si blocca chi ha in tasca una bottiglietta d’acqua
minerale e non si pescano quelli che si portano fumogeni e petardi e razzi e spranghe o
che, nonostante i tornelli, sono capaci far arrivare sugli spalti motorini da
far capitombolare di sotto.
E che dire di chi, come Daniele De Santis in arte
Gastone, che blocca partite o decide di farle riprendere a piacimento. E poi c’è
Genny ’a carogna, che già il nome è tutto un programma, che chiede di liberare
uno che è stato condannato per aver ucciso un commissario di polizia e che
decide, anche lui come Gastone, se un evento può o no svolgersi con serenità ed
arrivare alla fine. E poi a corredo e
supporto di tutto questo c’è anche un giornalista che, in una trasmissione
della RAI (Prima Pagina del 5 maggio)
se ne esce dicendo: «lancio una provocazione ma che cosa è che non è andato bene l’altra sera nella partita
Fiorentina e Napoli? Adesso bisogna anche essere obiettivi il problema era
probabilmente che c’era una persona che aveva dei precedenti come è stato
segnalato sui giornali, Genny la carogna, che ha discusso con il capo delle
altre tifoserie e con il capitano del Napoli sul cosa fare: sull’andare avanti
oppure no. Bisognerebbe evitare che esista il capo di una tifoseria che abbia
potere di vita e di morte sulle questioni legate all’ordinaria amministrazione,
alla sicurezza di uno stadio. Però possiamo anche dire che se fosse stata presa
un’altra decisione e fosse stata interrotta la partita e fossero state
trasmesse informazioni sbagliate e anche non precise ai tifosi e fossero stati
mandati via i tifosi dallo stadio forse sarebbe successo qualche cosa di molto
molto più grave rispetto a quello già grave che abbiamo visto durante la
partita.» (la consecutio temporum è tutta del giornalista Cerasa) Eh già.
Secondo
Claudio Cerasa, caporedattore del Foglio, «che cosa è che non è andato bene»?
Ancora una volta si fa confusione e magari cattiva informazione. Il
punto non è e non era, se far continuare o meno la partita (valutazione di
ordine pubblico e anche un po’ di buon senso) ma stabilire chi è autorizzato a
prendere questa decisione. In mondovisione
s’è visto che la decisione ultima spetta a Genny ’a carogna. Lo stesso Genny ’a carogna che viene omaggiato
di un’intervista dal il Mattino di Napoli.
Evviva. Evviva. Certo che al ministro
Alfano un po’ questa cosa dovrebbe bruciare. Genny ’a carogna alza un dito e uno
stadio intero a ubbidire. Alfano minaccia leggi draconiane che al confronto le grida spagnole raccontate
nei Promessi Sposi son cose da
educanda e tutti, Genny ’a carogna per primo, a impipparsene.
Magari anche Renzi Matteo,
dopo aver detto che uno come Genny ’a carogna, dovrebbe starsene in galera,
sotto sotto deve aver pensato che gli piacerebbe avere lui quel potere per
riformare la Pubblica Amministrazione e cancellare i pensionati d’oro, e
impedire i doppi e tripli incarichi, e ridurre i costi della politica e magari
anche fare pagare le tasse a chi le evade insomma fare la rivoluzione che lui
dice di sognare. Poi però ci sono le
nomine delle aziende pubbliche che fanno un po’ ridere, e poi ci sono i tagli
fatti a metà e i soldi dati alla fascia più numerosa di quelli che han bisogno
(in fondo anche i voti contano) e i costi che sono intaliabili e via
raccontando. Insomma tutti quei casi in cui lì la parte di Genny ’a carogna, nel
senso di chi detiene il potere vere, la fanno altri.
Ci sono già abbastanza carogne nel nostro governo.
RispondiEliminaministro dello sport?
RispondiEliminaPerché no? Anche come ministro dello sport. O presidente della fwedercalcio o addirittura del Coni. Come presidente del Coni lui mica sarebbe andato a Sochi con il cappella in mano come ha fatto "ribollita" Letta. Genny a carogna, stesso fisico di Putin e magari anche stesse amicizie e stessa testa, a quello l'avrebbe sistemato per le feste.
Eliminabatterebbe i pugni sul tavolo
EliminaAlmeno non dice cazzate.....
RispondiEliminaInfatti ... le scrive sulle magliette. Ammesso sappia leggere
EliminaFa di peggio questo signore. La mia era una battuta sentite le cose che dice il nostro ministro degli Interni.
Eliminatranquillo,tipi come lui ci sono già
RispondiEliminamettiamolo a capo dell´UNESCO
RispondiEliminaIl problema è che lo stato, nonostante le smentite da il meglio di se nel proprio ruolo: trattare e accordarsi con la mafia e sabato scorso anche con la camorra, attendiamo un accordo bilaterale con la 'Ndrangheta.....
RispondiEliminaabbiamo avuto Bettino o'Decisionista, Giulio o'Scartellato, Silvio o'Simpatico e mallora perchè no Gerry a' Caragna almeno non finge di non essere in criminale
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