Ciò che possiamo licenziare

giovedì 8 maggio 2014

Le fesserie impazzano ma per fortuna ci sono Nice e Malala

Ferrara Giuliano firma un libro che ha scrittto in minima parte. Fassino reclama il diritto al dissenso. Alfano non tratta con Genny ’a carogna e il badante di Cesano Boscone perde il pelo ma non il vizio. La ministra Boschi impara l’arte delle finte dimissioni.  Ma per fortuna ci sono Nice e Malala due ragazze che si battono per cause serie e di civiltà.

Maggio che è un bellissimo mese. I romantici lo chiamano il mese delle rose mentre i rudi Navajo di Aquila della Notte, noto anche come Tex Willer, lo chiamavano il mese nel quale i cavalli perdono il pelo. Provate a strigliare un cavallo in questo periodo e scoprirete quanto pelo vi rimane sulla spazzola. Roba che tanti peli così non li mette insieme neanche Giuliano l’apostata Ferrara.

Giuliano Ferrara e papa Francesco.
E quindi a malincuore si dice di Giuliano Ferrara che presenta il libro “Questo papa piace troppo” Ovviamente il riferimento è a papa Francesco. Il libro in realtà è stato scritto in grandissima parte da Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro ma a campeggiare è nome di Ferrara, più noto degli altri due  e quindi con più possibilità da fare vendite.  Nell’epoca dei piazzisti anche questo ci sta. Ovviamente a Giuliano l’ateo devoto che autodefinizione più fessa non si poteva trovare  questo papa non piace. Evvabbé. Francesco se ne farà una ragione. D’altra parte va tenuto conto che Giuliano l’apostata se ne va matto per Berlusconi, che non è male. Mentre in ambito ecclesiastico prima gli piaceva Wojtyla e poi Ratzinger quindi anche questo ci sta.  A fare il bastian contrario al barbuto e cappelluto Ferrara ci piace da morire, finché c’è gente disposta ad ascoltarlo e pure chi a mettere mano al portafoglio per mantenere  il suo foglietto parrocchiale. Certo piacerebbe ai più riferirgli la battuta che, per analoghe ragioni di peli, fu appiccicata a Nicola Bombacci. Ma per dirla bisogna essere Ferrara.

L’aplomb di Fassino Piero
Da Giuliano Ferrara a Piero Fassino il passo è breve: due ex comunisti fintamente pentiti e con la rude scorza degli stalinisti nascosta nel taschino. Piero Fassino passerà alla storia (delle barzellette ovviamente) per due motivi: per aver detto durante una delle sue tante sedute a Porta a Porta: «Grillo, fondi un partito, prenda dei voti se ne è capace e poi venga a discutere.» E infatti Grillo ha fondato un movimento,  ha preso i voti ma di discutere con Fassino non ci pensa nemmeno.  By the way pare, dai sondaggi, che il M5S sia il secondo partito in Italia avendo superato di un tocco il partitino del badante di Cesano Boscone. Il secondo motivo è dovuto ai recenti fatti di Torino. Dove l’ imbecillità si è sommata alla coglionaggine. Fassino, in qualità di sindaco di Torino va al vecchio stadio Filadelfia nell’anniversario della sciagura di Superga per dire che si impegnerà a ricostruirlo. Dei torinisti  assai citrulli anziché plaudire all’iniziativa lo insultano perché juventino. Che verrebbe da dire «e che ve ne frega se vi rifà lo stadio nuovo.» Ma gli idioti è notorio non pensano. Lui, il Fassino, si offende e per calmare gli animi mostra il dito medio. I torinisti  denunciano la cosa. Fassino prima nega (sembra Berlusconi) poi di fronte all’evidenza ammette e rivendica il fatto, lui lo chiama diritto al dissenso. (sembra sempre Berlusconi). Ma un po’ di buon senso no? Giusto per non assomigliare a Berlusconi.

Genny ’a carogna il dialogante e Alfano il negante
Grazie al calcio è salito agli onori della cronaca anche Gennaro De Tomaso detto Genny ’a carogna. Che per i non partenopei sta per Gennaro la carogna. Simpatico. Grazie al suo assenso si è potuto giocare la finale di coppa Italia. Dopo trattativa con le forze dell’ordine. Povera Italia. Il ministro Alfano nega al di là di ogni ragionevole dubbio. Le televisioni confermano e anche il rapporto degli osservatori della Figc.  Tra Alfano e quelli della Figc a chi credere? A nessuno dei due ovviamente ma ai propri occhi sì. Comunque il Presidente Napolitano ha detto che «non si tratta con i facinorosi.» ma non pare che si sia scaldato tanto quando funzionari dello Stato e ministri  trattavano con la mafia. I facinorosi forse sono più pericolosi e hanno pure meno soldi e amici in parlamento.

Il badante di Cesano Boscone
A proposito di pericolosi è sempre in circolazione il Berlusconi Silvio .  Che tra il cambio di un bavagliolo e l’altro in quel di Cesano Boscone trova il modo di fare dichiarazioni e poi smentirle. Alla mattina ha detto che è disposto ad entrare al governo poi a sera ha smentito. Ha anche detto che  vuole passare alla storia (e quando mai) come il padre della Patria che ad essere orfani ci sono anche dei vantaggi. E poi ha insistito: lui vuole essere il Mandela Italiano. E allora c’è chi, conoscendo la storia,  ha applaudito dicendo: «bene, allora cominciamo con 27 anni di carcere.» Brillante.

Maria Elena Boschi ha già capito tutto: minaccia di andarsene.
Dal governo invece pareva se ne volesse andare Maria Elena Boschi. Non intendevano approvare la sua versione del senato. Poi però tutto è rientrato. In commissione hanno dato il via libera. Probabilmente è stato per compassione. I senatori avranno pensato alla povera Maria Elena che torna a casa la sera e sola soletta si beve una tazza di latte prima di infilarsi a letto. Già, come lei stessa ha raccontato a Vanity fair, fa una vitaccia solitaria e poco divertente. Se le tolgono anche il posto al governo che le resta?
Le
Le cose serie: Nice e Malala
Per finire un paio di notizie serie, in questa rubrica dadaista. Due parole su Nice. Il suo nome per intero suona: Nice Nailantei Leng'ete e ha 23 anni ed è una ragazza Masai. da una decina combatte contro una ferocissima barbarie: la circoncisione delle donne. Taglio del clitoride e infibulazione. Lo fa nella sua terra parlando con i vecchi dei villaggi e anche girando il mondo per raccogliere fondi che serviranno per formare infermiere e personale sanitario locale Un’altra ragazza che sta facendo molto per l’emancipazione delle donne del terzo mondo è Malala. Ha rischiato la vita per poter andare a scuola ed istruirsi. Un fanatico pakistano le ha sparato ma lei ha voluto comunque vivere e dopo molti interventi chirurgici è riuscita a tornare alla normalità. Adesso si sta battendo per far liberare le ragazze e le giovani donne nigeriane che sono state rapite qualche giorno fa dai pazzi di Boko Haram.  Il bello in queste due ultime storie è che a lavorare per la liberazione non sono due star occidentali ma due persone normali, due donne, due ragazze che sono originarie di quei luoghi. Queste due ragazze dimostrano che le vere rivoluzioni non possono essere esportate ma devono nascere e svilupparsi nei luoghi che devono essere cambiati.



3 commenti:

  1. Bravooooo !!
    E non sto scherzando.
    F.B.

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  2. due bravissime ragazze, da appoggiare.

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  3. Ottimo castrù questa volta te lo commento con l'imput per il tuo prossimo articolo : le famose auto blu vendute su ebay , sono così full optional che hanno pure un pacchetto di cocaina http://www.novefebbraio.it/.../cronaca-politica-realt%C3...

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