Ferrara Giuliano
firma un libro che ha scrittto in minima parte. Fassino reclama il diritto al
dissenso. Alfano non tratta con Genny ’a carogna e il badante di Cesano
Boscone perde il pelo ma non il vizio. La ministra Boschi impara l’arte delle
finte dimissioni. Ma per fortuna ci sono
Nice e Malala due ragazze che si battono per cause serie e di civiltà.
Maggio che è un bellissimo mese. I romantici lo chiamano il mese delle
rose mentre i rudi Navajo di Aquila della Notte, noto anche come Tex Willer, lo
chiamavano il mese nel quale i cavalli perdono il pelo. Provate a strigliare un
cavallo in questo periodo e scoprirete quanto pelo vi rimane sulla spazzola.
Roba che tanti peli così non li mette insieme neanche Giuliano l’apostata
Ferrara.
Giuliano Ferrara
e papa Francesco.
E quindi a malincuore si dice di Giuliano Ferrara che presenta il libro
“Questo papa piace troppo” Ovviamente il riferimento è a papa Francesco. Il
libro in realtà è stato scritto in grandissima parte da Alessandro Gnocchi e
Mario Palmaro ma a campeggiare è nome di Ferrara, più noto degli altri due e quindi con più possibilità da fare vendite. Nell’epoca dei piazzisti anche questo ci sta.
Ovviamente a Giuliano l’ateo devoto che autodefinizione più fessa non si poteva
trovare questo papa non piace. Evvabbé. Francesco
se ne farà una ragione. D’altra parte va tenuto conto che Giuliano l’apostata
se ne va matto per Berlusconi, che non è male. Mentre in ambito ecclesiastico prima
gli piaceva Wojtyla e poi Ratzinger quindi anche questo ci sta. A fare il bastian contrario al barbuto e
cappelluto Ferrara ci piace da morire, finché c’è gente disposta ad ascoltarlo
e pure chi a mettere mano al portafoglio per mantenere il suo foglietto parrocchiale. Certo piacerebbe
ai più riferirgli la battuta che, per analoghe ragioni di peli, fu appiccicata
a Nicola Bombacci. Ma per dirla bisogna essere Ferrara.
L’aplomb di
Fassino Piero
Da Giuliano
Ferrara a Piero Fassino il passo è breve: due ex comunisti fintamente pentiti e
con la rude scorza degli stalinisti nascosta nel taschino. Piero Fassino
passerà alla storia (delle barzellette ovviamente) per due motivi: per aver
detto durante una delle sue tante sedute a Porta a Porta: «Grillo, fondi un
partito, prenda dei voti se ne è capace e poi venga a discutere.» E infatti
Grillo ha fondato un movimento, ha preso
i voti ma di discutere con Fassino non ci pensa nemmeno. By the way pare, dai sondaggi, che il
M5S sia il secondo partito in Italia avendo superato di un tocco il partitino
del badante di Cesano Boscone. Il secondo motivo è dovuto ai recenti fatti di Torino.
Dove l’ imbecillità si è sommata alla coglionaggine. Fassino, in qualità di
sindaco di Torino va al vecchio stadio Filadelfia nell’anniversario della
sciagura di Superga per dire che si impegnerà a ricostruirlo. Dei
torinisti assai citrulli anziché
plaudire all’iniziativa lo insultano perché juventino. Che verrebbe da dire «e
che ve ne frega se vi rifà lo stadio nuovo.» Ma gli idioti è notorio non
pensano. Lui, il Fassino, si offende e per calmare gli animi mostra il dito
medio. I torinisti denunciano la cosa.
Fassino prima nega (sembra Berlusconi) poi di fronte all’evidenza ammette e
rivendica il fatto, lui lo chiama diritto al dissenso. (sembra sempre
Berlusconi). Ma un po’ di buon senso no? Giusto per non assomigliare a
Berlusconi.
Genny ’a carogna il dialogante e Alfano il
negante
Grazie al
calcio è salito agli onori della cronaca anche Gennaro De Tomaso detto Genny ’a
carogna. Che per i non partenopei sta per Gennaro la carogna. Simpatico. Grazie
al suo assenso si è potuto giocare la finale di coppa Italia. Dopo trattativa
con le forze dell’ordine. Povera Italia. Il ministro Alfano nega al di là di
ogni ragionevole dubbio. Le televisioni confermano e anche il rapporto degli
osservatori della Figc. Tra Alfano e
quelli della Figc a chi credere? A nessuno dei due ovviamente ma ai propri
occhi sì. Comunque il Presidente Napolitano ha detto che «non si tratta con i
facinorosi.» ma non pare che si sia scaldato tanto quando funzionari dello
Stato e ministri trattavano con la
mafia. I facinorosi forse sono più pericolosi e hanno pure meno soldi e amici
in parlamento.
Il badante di Cesano Boscone
A proposito
di pericolosi è sempre in circolazione il Berlusconi Silvio . Che tra il cambio di un bavagliolo e l’altro in
quel di Cesano Boscone trova il modo di fare dichiarazioni e poi smentirle.
Alla mattina ha detto che è disposto ad entrare al governo poi a sera ha
smentito. Ha anche detto che vuole passare alla storia (e quando
mai) come il padre della Patria che ad essere orfani ci sono anche dei
vantaggi. E poi ha insistito: lui vuole essere il Mandela Italiano. E allora
c’è chi, conoscendo la storia, ha
applaudito dicendo: «bene, allora cominciamo con 27 anni di carcere.»
Brillante.
Maria Elena Boschi ha già capito tutto:
minaccia di andarsene.
Dal governo
invece pareva se ne volesse andare Maria Elena Boschi. Non intendevano approvare
la sua versione del senato. Poi però tutto è rientrato. In commissione hanno
dato il via libera. Probabilmente è stato per compassione. I senatori avranno
pensato alla povera Maria Elena che torna a casa la sera e sola soletta si beve
una tazza di latte prima di infilarsi a letto. Già, come lei stessa ha
raccontato a Vanity fair, fa una vitaccia solitaria e poco divertente. Se le
tolgono anche il posto al governo che le resta?
Le
Le
cose serie: Nice e Malala
Per finire un
paio di notizie serie, in questa rubrica dadaista. Due parole su Nice. Il suo
nome per intero suona: Nice Nailantei Leng'ete e ha 23 anni
ed è una ragazza Masai. da una decina combatte contro una ferocissima barbarie:
la circoncisione delle donne. Taglio del clitoride e infibulazione. Lo fa nella
sua terra parlando con i vecchi dei villaggi e anche girando il mondo per
raccogliere fondi che serviranno per formare infermiere e personale sanitario
locale Un’altra ragazza che sta facendo molto per
l’emancipazione delle donne del terzo mondo è Malala. Ha rischiato la vita per
poter andare a scuola ed istruirsi. Un fanatico pakistano le ha sparato ma
lei ha voluto comunque vivere e dopo molti interventi chirurgici è riuscita a
tornare alla normalità. Adesso si sta battendo per far liberare le ragazze e le
giovani donne nigeriane che sono state rapite qualche giorno fa dai pazzi di
Boko Haram. Il bello in queste due
ultime storie è che a lavorare per la liberazione non sono due star occidentali
ma due persone normali, due donne, due ragazze che sono originarie di quei
luoghi. Queste due ragazze dimostrano che le vere rivoluzioni non possono
essere esportate ma devono nascere e svilupparsi nei luoghi che devono essere
cambiati.
Bravooooo !!
RispondiEliminaE non sto scherzando.
F.B.
due bravissime ragazze, da appoggiare.
RispondiEliminaOttimo castrù questa volta te lo commento con l'imput per il tuo prossimo articolo : le famose auto blu vendute su ebay , sono così full optional che hanno pure un pacchetto di cocaina http://www.novefebbraio.it/.../cronaca-politica-realt%C3...
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