Una migrante tedesca
come può ripagare il Paese che le ha consentito di ottenere grandi
successi e fama? Il caso di Josefa Idem la teutone diventata
italiana. Anche nei difetti.
La frase «In
Germania nessuno si sarebbe dimesso per una cosa simile.» per quanto
possa sembrare incredibile è stata pronunciata da una tedesca (1).
Josefa Idem, Ministra sport e pari opportunità |
O
meglio da una tedesca ora diventata cittadina (anche) italiana. Pure
se ora, quasi senz'altro, i nipoti di Johann Wolfgang Goethe la
considereranno una ex (tedesca). Già perché Josefa Idem, di lei si
sta dicendo, è cittadina italiana dal 1992, due anni dopo aver
contratto matrimonio con Guglielmo Guerrini, il suo allenatore.
Sotto l'italico tricolore ha gareggiato tanto e quasi altrettanto ha
vinto. Le sue biografie dicono che è stata la prima italiana (di
nascita teutone. Per inciso: Goch, Renania settentrionale-Vestfalia,
23 settembre 1964) ad aver partecipato a 8 Giochi olimpici: due sotto
la bandiera tedesca e sei con quella italiana. Come i fratelli
D'Inzeo, Piero e Raimondo. Che invece hanno gareggiato sempre per
la stessa nazione e sono nati il primo a Roma e il secondo a Poggio Mirteto
che a dispetto del nome si trova nella bassa Sabina.
Finché
è stata tedesca e giovane non è che Josefa abbia vinto granché
(tre bronzi tra Olimpiadi e Mondiali di cui quello olimpico in tandem
con Barbara Schuttpelz) mentre da quando è diventata italiana ha
fatto sfracelli: 18 ori, 12 argenti e 10 bronzi tra Giochi Olimpici,
Mondiali, Europei e Giochi del Mediterraneo. Senz'altro le sarà
parso di aver trovato, con rigore, disciplina e vittorie, la Germania
in Italia:. Non capita a molti, a lei senz'altro sì. In genere gli stranieri in Italia trovano l'America. E la cosa è successa un
pochino anche a lei. Da atleta migrante (per quanto comunitaria) a
ministro il passo non è certo breve. Neanche uno su mille ce la fa.
Lei sì.
Ora
come si può ricompensare un Paese che tanto ha saputo darti?
Diventando una vera italiana. Nella cultura, nella lingua e pure
nella cucina, nello spirito e magari anche, qualche volta capita,
assumendo quei piccoli difettucci di cui Alberto Sordi è stato
maestro rappresentatore. Uno fra tutti : la memoria. Gli italiani
sono di memoria corta, cortissima. Dimenticano facilissimamente e
sono sbadatissimi. Non a caso ci sono stati non pochi episodi di
smemoratezza: da quello antico di Collegno ai giorni odierni la lista
è lunga, lunghissima e soprattutto popolata di personaggi del bel
mondo. «Non ricordo» ma anche «Non sapevo» sono frasi
usatissime. Anche da politici, anche da ministri, anche da attori e
da attrici e da industriali e da intellettuali e anche da... tutti. Per
questo, senza dubbio, la campionessa che ha girato mezzo mondo e
l'Europa per intero mai si è domandata perché sul suo passaporto e
sulla sua sua carta d'identità risultasse residente ad un numero
civico diverso da quello nel quale abitava effettivamente. O forse se
ne è accorta, ma subito se n'è dimenticata, e deve aver addebitato
la cosa alla proverbiale non precisione della burocrazia italiana.
Che se si fosse stati in Germania un errore del genere mai
l'avrebbero commesso. Ma in Italia si sa come vanno le cose. Può
succedere di tutto. Per esempio che ci siano degli abusi edilizi e
che poi, a distanza di anni scatti il condono. Come ben ha dimostrato il mai
troppo ex ministro Giulio Tremonti.
D'altra
parte scoprire di abitare nella palestra nella quale ci si allena,
ammesso e non concesso che la cosa sia accaduta a sua insaputa (lo
spirito di Scajola è sempre dietro l'angolo) le sarà parso normale.
Qual è la vera residenza di un'atleta se non la palestra? La vera
prima casa. E sulla prima casa il governo di centro destra che Josefa
avversava, sì perché nel frattempo era diventata dirigente politico
dell'Ulivo e poi del Pd, l'Ici l'aveva tolta, quindi naturale non
pagarla. Anche se, forse un po', la cosa le deve essere parsa
bizzarra. Ma gli italiani, è noto, queste cose non le considerano
bizzarrie e lei, probabilmente con fatica, ci si è adeguata. In
fondo la disciplina imparata nello sport può servire anche nella
vita. Così come, verosimilmente, le sarà parso strambo essere
assunta dall'associazione dilettantistica presieduta dal marito pochi
giorni prima di diventare assessore allo sport del Comune di Ravenna.
Chiedendo così al Comune di pagare i contributi Inps ma, lei
sicuramente non lo sapeva (Scajola ri-docet) e poi chissà chi avrà
compilato e seguito le noiose pratiche. E poi tutte quelle firme da mettere su formulari e formulari. Chi ci si raccapezza. Sempre che risponda al vero
quel che sostiene il ravennate Alvaro Ancisi,consigliere di
opposizione (2).
Comunque,
a prescindere, Josefa Idem ha detto che si assume le proprie
responsabilità. Frase che suona bene, ha la giusta roboante sonorità
ma il cui significato è dubbio e incerto. Infatti nel Belpaese non
si è mai capito bene il come ci si assuma le proprie responsabilità.
Che se si fosse in Germania tutto sarebbe facile: la frase ha un
senso compiuto. E soprattutto operativo. Come hanno dimostrato,
giusto per dire di casi di estrema gravità, Frau Annette
Schavan ed Herr Karl-Theodor zu Guttemberg che si sono dimessi per
aver copiato parti della loro tesi di laurea, entrambi ministri, o Herr
Christian Wulff, Presidente federale, che ha lasciato il posto per una
vicenda relativa al pagamento di una camera d'albergo (400,00€).
In
Germania e in questo Josefa Idem ha ragione, nessuno si sarebbe
dimesso per questioni di abuso edilizio, non pagamento delle tasse
sulla casa, falsa dichiarazione di prima casa o fasulle assunzioni
per far pagare all'ente pubblico i contributi previdenziali. Forse
non riescono neanche a immaginarle simile raffinatezze. E se le
pensano difficilmente le mettono in pratica. Almeno i politici.
Perché nel paese dei Nibelunghi assumersi le proprie responsabilità
si può dire in tanti modi uno dei quali è : Abdankung. Che in
italiano si può tradurre letteralmente in dimissioni o nel più
popolare “anadare a casa”. Che poi questo è il senso.
Che
se Josefa Idem si ricordasse di essere anche un po' tedesca e
dimenticasse alcuni tratti di italianità non farebbe proprio male
all'Italia. Anzi molti gliene sarebbero grati. Forse anche qualcuno nel Pd.
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In Germania ci si dimette per aver copiato da wikipedia pezzi di tesi. Per un italiano capisco che sia difficile "germanizzarsi"; capisco anche come per un tedesco sia piú facile "italianizzarsi".
RispondiEliminaSi è vero, ma dal 9 giugno, data ultimo post ( sul pensiero di Miccichè sui GAY) ad oggi in Italia è accaduto solo questo tragico evento del mancato pagamento dell'IMU del ministro delle Pari Opportunità? Grave, se vero,anzi gravissimo, quindi si dimetta, siamo d'accordo, ma oggettivamente dal 9 al 23 giugno... a me pare che siano accaduti altri fatterelli di una certa importanza? O no? O me li sono sognati...? Ma, scusate, dico solo l'ultima...ma la Rai non doveva, secondo il diktat di un barbuto leader, essere privatizzata? Com'è che oggi, a presidenza vigilanza acquisita, si fa marcia indietro? Eh...no...capisco che il presidente ( Vigilanza Rai) è napuletano e quindi chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto ascurdammece do passato simmu e Napoli paisà...
RispondiEliminaeh no...? Non vale...
VOGLIAMO PARLARE DI FATTI ACCADUTI TRA il 9 e il 23 GIUGNO o NO?
CHE FAI MI CACCI?
Domani sicuramente parleremo di Berlusconi...invece di andare al nocciolo...del futuro che non è a 5 STELLE MA è A 100 STALLE
L'era ora!
RispondiEliminaNo a me invece dispiace, anche se adesso si indaga su ottomila euro di contributi da aspettativa presi un po' forzatamente quando era consigliere comunale (ma tutti i dipendenti pubblici, santo Dio, se sono in aspettativa quanto meno per motivi elettorali sono coperti previdenzialmente anche se sono in aspettativa!), anche se la palestra non aveva i permessi... Dispiace per i motivi esposti nell'articolo che ho postato: "Con otto presenze alle Olimpiadi risulta la sportiva che ha disputato più giochi in assoluto. Trentotto medaglie vinte ai massimi livelli di competizione agonistica che includono anche i Mondiali e gli Europei. Impegnata politicamente da sempre per la promozione dello sport come autentica “educazione sentimentale” – perché appunto il talento non basta a dare gambe alla vittoria, bisogna anche predisporsi a faticare e a imparare che chi vuole vincere non può sgarrare. Moglie e madre di due figli. Insomma, un simbolo per tutti e il sogno di ogni donna che, anche quando ha la fortuna e l’inclinazione per l’eccellenza, fa sempre la sua bella fatica a tenere insieme le milioni di variabili impazzite della vita quotidiana.
RispondiEliminaJosefa, donna perfetta senza essere bionica o artefatta"
cadde nella tentazione di fare "la furba"? Sì. Solo che lei, invece di ammetterlo candidamente (Cristo dice di perdonare..), rilanciò, non ammise di aver sbagliato, di aver fatto fare un lavoro ad un commercialista che non avrebbe dovuto dichiarare il falso o l'inesatto ecc., ha voluto rilanciare dicendosi del tutto innocente e anche minacciando azioni non ben definite contro chi avesse detto o lasciato intendere che lei "s'è comportata male in quelle occasioni da cittadina fiscalmente soggetta". Quindi sì, via da ministro; e facciamocene una ragione col'augurarle una vita piena di soddisfazione ecc. ecc.
RispondiEliminase lo dice lei.....? in germania, abbiamo mandato a casa l'ex presidente della repubblica federale tedesca wulff,perchè si era fatto fare un piccolo prestito da un amico.....
RispondiEliminaIeri, un altro grillino ha abbandonato il partito si chiama Zaccagnini...ne vogliamo parlare o NO?
RispondiEliminanoi portiamo ad esempio la Germania e questa di origine tedesca la mette allo stesso livello dei furbetti italiani:si vergognasse
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