C'è la condanna,
dovuta ad un reato di cui i giudici hanno ritenuto di vedere le
prove. Un fatto normale che nulla cambia e nulla cambierà nella vita
del Paese. Salvo voler avere infantili sogni palingenetici.
Attenzione a confondere l'effetto con la causa e spesso c'è
difficoltà a cogliere le differenze.
E così l'imputato
Berlusconi Silvio in base agli articoli 521, comma 1; 533 e 535 del
Codice di Procedura Penale è stato condannato ad anni 7 di
reclusione e visti gli articoli 317bis e 29 e 32 del Codice Penale,
alla interdizione perpetua dei pubblici uffici. E ovviamente al
pagamento delle spese processuali. Bene.
Il «drago
a cui si offrono le vergini»,
come ebbe a definirlo la moglie Veronica Lario che di nome vero fa
Miriam Raffaella Bartolini, è stato finalmente riconosciuto
colpevole e punito. Benissimo.
Il popolo della rete e
qualche esagitato grida alla vittoria. Finalmente liberi da
Berlusconi. Sembra, secondo alcune scene riportate dai media, di
assistere, in sedicesimo ovviamente che pure bisogna avere il senso
delle proporzioni, alla riedizione del 25 luglio 1943 quando il
cavalier Benito Mussolini fu prima deposto e poi arrestato. Il
secondo atto fu consumato a casa del re detto sciaboletta. Forse
è il titolo di cavaliere che dopo un certo numero di anni porta
scalogna. Assai. Quasi sicuramente il cavalier Berlusconi si
rammaricherà di non poter godere di analogo trattamento ora si è in
una repubblica e pure male in arnese, come lui sa benissimo per aver
attivamente partecipato all'opera. E non ci sarà nessun Skorzeny,
con tanto di romantica cicatrice sulla guancia sinistra disposto a
liberarlo. Si vive nei tempi della multimedialità. Il cavalier
Berluconi si deve accontentare di palinsesti stravolti e di dibattiti
e di controdibattiti. Con le stesse facce di sempre, ormai ospiti
stanziali dei vari canali televisivi e di sentire che il tono di voce
di Enrico Mentana che, con il passare dei minuti, si fa sempre più
squillante. Potenza delle notizie. C'è chi addirittura mette in
campo uno psicanalista chissà perché non un geriatra. Data l'età
del reprobo sarebbe più consono. Ma tutto va.
E poi ci sono le valchirie
del Pdl, che nella parte si vedono benissimo Micaela Biancofiore e
Daniela Santanchè e magari un po' meno Nunzia De Girolamo, Stefania
Prestigiacomo e Mariastella Gelmini. Queste sono già pronte ad
immolarsi per il Capo ma tranquilli: si è nell'era del virtuale e
nulla è veramente vero. Tutto è mediatico. E anche le pire non sono
più quelle di una volta. Adesso si ci sarebbero difficoltà con la
legna e bisognerebbe chiamare in causa la Protezione civile che ha
già altre gatte da pelare. Peraltro lo stesso Berlusconi ha un
vulcano in giardino e di tanto in tanto lo fa zampilare, così, per
divertimento. Roba che a Pompei ci piangono ancora.
Quindi per riassumere:
bene, benissimo, anzi ma chi se ne importa. Questo fatto non ha nulla
a che fare né con la grama vita di tutti i giorni né con la
politica. Non aumenteranno le opportunità di lavoro e non
riprenderanno i consumi e saranno sempre da trovare i denari
necessari ad evitare, ammesso e non concesso che abbia un senso, che
arrivi la nuova rata dell'IMU. E del resto è inutile dire, è
sotto gli occhi di tutti.
Eh già perché tra ieri
giorno della sentenza ed oggi, giorno del dopo sentenza non cambia
nulla.
Berlusconi Silvio è stato
condannato solo in primo grado. Perché il tutto sia esecutivo
mancano altri due gradi di giudizio e quindi c'è tempo. Comunque in
carcere non ci finirà per sopraggiunti limiti di età, come vuole
che si reciti il gergo del diritto. E anche l'interdizione dai
pubblici uffici è un astuto specchietto per allodole un po'
tarlucche. Il deputato Berlusconi
Silvio è sempre stato uno dei più assenteisti, ha un indice di
produttività pari a 69,2 e si colloca al 577 su 630: Ha partecipato
a 43 votazioni elettroniche su 11.498. Quindi la sua presenza o
assenza nei sacri palazzi della democrazia e decisamente ininfluente.
Comanda nel Pdl, per quel che può e sa, a prescindere dalla sua
presenza, ieri alla Camera e oggi al Senato. Anzi pare che quando sta
a Villa Certosa comandi pure di più. In fondo è lui che paga. E fa
valere la legge del cinque: chi ha il soldo in mano vince.
Nel breve non potrà diventare senatore a vita, ma probabilmente non ci fa neanche conto, e ora Napolitano sarà obbligato a resistere all'eventuale tentazione. E anche la presidenza della repubblica si allontana ma forse neanche Berlusconi ci ha mai veramente creduto. Quindi per il resto tutto come prima.
Nel breve non potrà diventare senatore a vita, ma probabilmente non ci fa neanche conto, e ora Napolitano sarà obbligato a resistere all'eventuale tentazione. E anche la presidenza della repubblica si allontana ma forse neanche Berlusconi ci ha mai veramente creduto. Quindi per il resto tutto come prima.
Quello che è da
sconfiggere non è Berlusconi ma quel fenomeno di mala educazione,
volgare ignoranza, arroganza e mal comportamento sociale che getta le
sue radici nel Belpaese assai prima di Berlusconi che di quel
fenomeno è solo il risultato e non la causa. Anche se gli piacerebbe
esserne considerato l'ideatore. Ha cavalcato l'evento non l'ha né
inventato e neppure provocato. Non è riuscito neanche in questo.
Già perché il fenomeno che da lui prende nome è ben sparso e
avvolge la casta politica ma anche la sedicente società civile e gli
esempi non mancano tanto a destra quanto a sinistra e come non
bastasse anche in quel che resta delle classi sociali. Per vincere e
rinnovare questo Paese non è sufficiente condannare un anziano con
velleità giovanilistiche. Che peraltro va condannato per i reati
commessi, se provati. Poichè porre la questione nei termini della condanna dell'uomo “solo al comando” e quindi “solo
colpevole” sa più di sogno
palingenetico che di realtà.
È
come nascondere il mondo dietro un dito. Si può fare, ma non è
serio. Lo fanno i bimbi, non è da adulti.
Credo che nessuno storico si sarebbe mai immaginato di dover parlare nei suoi libri un giorno di un personaggio del genere che ha tenuto in scacco, contribuendo a distruggerlo, un Paese pur anomalo come l' Italia. Un personaggio da cabaret, un venditore di pentole, un giullare un po'clown e un po' buffone spacciatosi come leader politico, statista e , udite udite !!!, come miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni !!!!!
RispondiEliminaSi è permesso di dire questo solo perchè consapevole di essere il Presidente del Consiglio non di un vero popolo con la dignità di un popolo ma il padrone di un gregge di pecore.
Oggi Grillo ha pubblicato un post contro la libertà di stampa ne vogliamo parlare o No?
RispondiEliminaGrillo chiede che i giornalisti siano espulsi dal Parlamento? Mi ricorda qualcuno...nel 22 voleva trasformare quest'aula sorda e grigia in un manipolo di camicie nere...oggi c'è qualcuno che vuole aprirla come una scatoletta di tonno? E' democrazia questa?
RispondiEliminaPrima di fare citazioni storiche, vatti a documentare. Ignorante!
EliminaMA CERTO CHE è STATO LUI PER 20 ANNI IL PADRONE DELL'ITALIA,DIRETTAMENTE E INDIRETTAMENTE.BISOGNA PUR COMINCIARE A FARE PULIZIA,E OGNI ANGOLO è QUELLO GIUSTO,PURCHè NON CI SI FERMI Lì.AVERE PIETà DEL CONDANNATO è FACILE,ORA
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