Gianfranco Micciché a La Zanzara prima dice che del tema
dell'omosessualità non gli importa nulla. Poi sostiene che è innaturale ma che
se due stanno insieme gli vanno garantiti diritti. A capirlo si fa fatica. Ma
tant'è.
Gianfranco Micciché dopo la nomina ringrazia Marcello Dell'Utri . Chissà perché. |
E così Gianfranco Micciché, viceministro alla Pubblica amministrazione e semplificazione, solleticato da Giuseppe Cruciani e Davis Parenzo, che sono due birbaccioni, alla fine e dopo non pochi traccheggiamenti l'ha detto: «l'omosessualità è innaturale.»
Ah, meno male. Più semplice di
così.
Si sentiva la mancanza di tale profonda considerazione
proveniente da sì alto e immacolato pulpito.
In prima battuta aveva cercato
di scansare la risposta dicendo che «Non vado al Gay
Pride a Palermo, ci vanno quelli a cui piace, a me non piace, non mi diverto.
Non fanno niente di male a sfilare, se c'è gente che si bacia per strada non me
ne frega niente. Ma sono cose schierate di cui non me ne frega niente. E' tutta
demagogia.»
Poi l'ha detto: «l'omosessualità è innaturale.»
Considerazione unica, peraltro, nel panorama politico
italiano, tanto da lasciare i più stupiti e a bocca aperta. Alcuni, anche
dentro i palazzi degli eletti, che proprio perché eletti, sono il meglio del
meglio della nazione. Personaggi come Carlo Giovanardi o Paola Binetti o Silvio
Berlusconi stesso mai erano giunti a tanto: battutine sì, magari qualche
accenno allo schifo, ma nulla di così categorico.
Qualcuno, in passato ma un passato molto molto lontano
timidamente, aveva supposto che l'omosessualità fosse una malattia e, come tale
curabile. Con il che si significava che dopo un certo periodo di malessere si
tornasse alla normalità immunizzati da possibili ricadute. Un fatto per così dire estemporaneo
e di breve durata.
Si racconta, negli annali della repubblica che, le anime più
belle di quella che fu una democrazia cristiana, paragonassero l'omosessualità ad alcune malattie
esantematiche come il morbillo anche se più spesso il raffronto era alla
parotite, volgarmente detta orecchioni. Forse il riferimento a quest'ultima era
dovuta ad una certa attinenza tra un suo irregolare decorso e certe
complicazioni con la sfera sessuale . E quindi essendo l'omosessualità
considerata una malattia doveva necessariamente esserci anche un preciso
antidoto, che però non è mai stato trovato. Pure se gli esperimenti furono
moltissimi e non pochi privi di ingegno.
Qualcuno aveva pensato a decotti a base di ali di pipistrello con code
di topo bollite in brodi di scorpione, coi quali fare lunghi pediluvi. Ma non
funzionò e così pipistrelli e compagni tirarono un sospiro di sollievo . Altri
avevano proposto più prosaicamente a soluzioni di acqua e sapone con cui fare
gargarismi almeno cinque volte al giorno, poi ridotte a tre per motivi di
praticità. E pare che da questa usanza sia venuta in seguito l'abitudine di
lavarsi i denti dopo i tre pasti principali. Qualcun altro aveva ipotizzato
impacchi di menta sotto le ascelle. Ci fu chi per errore ne assaggiò il sapore
portandosi le dita alla bocca e allora nacque il the alla menta. Infine, ma
ebbe pochissimo seguito, fu suggerito
l'uso del cilicio ma l'attrezzo oltre che di difficile gestione tendeva a
sformare gli abiti e a bucare le canottiere. Per cui dopo qualche tempo
l'umanità decise che si poteva «far l'amore ognuno come gli va.» E nessuno affrontò più la questione.
Per questo motivo le dichiarazioni del viceministro
Gianfranco Micciché hanno lasciato perplessa sia la comunità scientifica sia
quella filosofica. Nessuno prima di lui aveva mai pensato e neppure osato dire
che: «l'omosessualità è innaturale.» Affermazione che sotto il profilo
filosofico si presta a non poche interpretazioni e può addirittura rappresentare
un ossimoro: se una cosa è innaturale vuol dire che è fuori dalla natura.
Ma poiché la natura rappresenta l'esistente, essere fuori dalla natura significa
essere nel non esistente. Quindi nella sfera del non essere. Dunque, per
conseguenza logica, se l'omosessualità è innaturale, fuori dalla natura e nella
sfera del non essere vuol dire che non esiste. Panico.
Anche in Vaticano. Che
così gli viene a mancare un peccato abbastanza gettonato.
Rimedia però quasi subito il viceministro aggiungendo:«Il matrimonio è innaturale, non credo che alla gente
interessi molto. Però se due si vogliono mettere insieme è giusto che vengano
garantiti certi diritti.» È il buonismo che lo frega e mette chi lo ascolta nei
guai. E quindi?
E quindi ci vuole pazienza perché essere
sotto gli influssi della semplificazione, che nel Belpaese è merce rara e non
solo di quella oltre che pericolosa dipendenza può provocare confusione ed
euforia.
Che senz'altro nessuna delle due,
confusione ed euforia, mancherà a Palermo durante il Gay Pride.
Buon
divertimento e tanti auguri.
Gianfranco Miccichè è un cretino integrale oltre che pericolosa banderuola mafio-leghista !
RispondiEliminaSito Novefebbraio Caro Castruccio, mi chiedevo chi propaganda l'innaturalezza di uno stato di essere dei suoi concittadini in che maniera e in che misura adempie all' obbligo previsto dall' art 4 secondo comma della costituzione "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."
RispondiEliminaMarco Fariello Miccichè? Ma chi quello a cui il suo sottosegretario portava la ******* al ministero e fu beccato?? Sì, proprio lui! Ah, vabbè!
RispondiEliminaquello che voleva far togliere il nome di Falcone e Borsellino all'aeroporto di Palermo perchè in questo modo "intristiva" i turisti e dava un'immagine distorta della Sicilia ... qui siamo a livello di Johnny Stecchino quando dicevano che il problema di Palermo è il traffico ! !
RispondiEliminanoto qualche dubbio sull'autorevolezza del su citato; cercherò di tenerne conto in caso ne dovessi aver a che fare
RispondiEliminaMa, torniamo al fulcro del dubbio che assale le masse: cos'è intanto la cosidetta natura e la contronatura; e quando la prima va ricercata e la seconda evitata e anche viceversa. Per esempio, mi conviene mangiare la cicuta, visto che si tratta d'un prodotto naturale, o mi conviene evitarla? E, mi conviene mangiare le patatine fritte al posto che crude: lo chiedo perché le patatine fritte non sarebbero proprio naturali, in quanto la natura non le provvede così buone e accattivanti e croccanti come me le figuro or ora; al contrario, le patate, sebben pelate e crude, proprio non mi vanno giù, ho provato ma non mi vanno giù; cosa dobbimo fare allora di fronte ai concetti di secondo natura e contro natura. Per continuare io mi sento ogni tanto il forte bisogno di sfogarmi contro qualcuno che m'ha fatto cose molto gravi e vorrei ucciderlo. Posso farlo, visto che, vero, esso è un sentimento naturale, oppure dovrei fermarmi ben prima di fare un'azione simile; e anche se così facendo in un certo senso andassi contro la mia sponaneità, insomma la mia inclinazione naturale?
RispondiEliminamaurizio un primo passo in avanti sarebbe dire : se Maurizio trova naturale mangiare le patate crude lo faccia , se gli piacciono quelle fritte se le mangi, tutti noi che gli vogliamo bene gli diremo attento al fegato, e sei iperteso (come me) attento pure al sale (vai con l'aglio e il rispmarino che con l e patate cis tanno benissimo). Però decidi tu quello che è naturale per te oppure no, non sta certo a me dirlo . Non trovi ?
RispondiEliminaChe dire poi se uno Stato mi impedisse con leggi e con educazioni a non uccidere il mio nemico ed aspettare fiducioso che lui, invece non uccida me per primo in attesa che invece io mi decida di farlo fuori per prima? Insomma, non si potrebbe continuare a dire che lo Stato svolgerebbe una specie di sopraffzuone contro quella che, a mio avviso, sarebbe un vero e proprio istinto di conservazione? E, amici,
RispondiEliminaMaurì lo stato deve intervenire per limitare i comportamenti dei cittadini che nuocciono ad altri cittadini , se uno mi vuol uccidere pretendo che lo stato mi difenda , ma nell'immediatezza del pericolo posso provvedere io (art 52 cp) non perchè mi piace , ma per la difesa di un mio dirtto
RispondiEliminaQuesta storia delle unioni gay è strumentale, una roba mediatica inventata a 'tavolino' per distrarre dai veri problemi. A uno come Miccichè non si risponde, si sa chi è, da dove viene e quale ruolo recita in questo 'tormentone' sulle unioni gay,in pratica si unisce alla grande fuffa mediatica che in italia è considerata provvidenziale...perché distrae...lo vedo anche da questo blog, che appena compare l'argomento si accendono gli animi delle falangi guelfe e ghibelline...nessun appunto ovviamente al gestore, è l'argomento in sé che è stato caricato si significati, come la TAV, l'EXPO ( dopo che tutti l'hanno implorato)...e compagnia cantando.
RispondiEliminaIn Inghilterra, un governo conservatore, dico conservatore, ( in Italia non accadrà mai) ha presentato un progetto di legge per il matrimonio tra omosessuali. Stop...tanto per restare in Inghilterra, il primo progetto di legge a favore delle unioni gay...è stato presentato tantissimi anni fa...da una giovane deputata: si chiamava Margaret Thatcher ( Informatevi e strabiliate prima di venire qui a menare pestate sui tasti.Che danno il Web per l'Italia, con una parte di popolo dedita alla grafomania, al gusto per la delazione come durante il fascismo).
Su lasciamo perdere Miccichè...anzi come si direbbe dalle sua parti - che scrive conosce bene - 'rassamu futtiri'...