Ciò che possiamo licenziare

martedì 29 luglio 2014

Io sto con la Signora Maria Elena Klugmann

I fatti di Palestina di queste settimane sono terribili. La retorica simil pacifista o guerrafondaia si spreca. Come al solito. Per fortuna ci sono ancora persone che vogliono non aver paura. Nazi vigliacchi e codardi  imbrattano Roma con manifesti antisemiti.


Questa mattina, 29 luglio 2014, a “il filo diretto di Prima pagina”, spazio dedicato da radio3 Rai agli ascoltatori per commentare le notizie del giorno ha telefonato la Signora Maria Elena Klugmann

La Signora Klugmann è una cittadina italiana, di Pordenone, ed è di religione ebraica, e si definisce comunque laica. La Signora Glukmann è figlia di un deportato e sopravvissuto alla Shoah.
La Signora Klugmann vorrebbe, anzi vuole fortemente che la scoppi la pace in Palestina. E' così desiderosa di pace la Signora Glukmann che è disposta a sfidare le convenzioni e soprattutto a non volere utilizzare i classici stereotipi manichei che vogliono i buoni tutti da una parte e i cattivi tutti dall'altra. Laddove si intende che la propria parte è quella dei buoni mentre quella degli altri è quella dei cattivi.
La Signora Klugmann non apprezza la politica dello Stato di Israele e ritiene che debba farsi una netta distinzione tra popolo ebreo e governo israeliano.

Questo il testo della sua telefonata:
«Mi chiamo Klugmann, dico il mio cognome che è il cognome di una famiglia ebrea laica e che ha vissuto e vive in Italia dopo tutte le varie vicissitudini della Shoah. Io mi sento profondamente colpita, appunto, da quello che sta succedendo, ma soprattutto come persona appartenente ha una religione diversa. Perché questo? Perché gli ebrei vogliono la pace. Noi confondiamo sempre, lasciamo che ci sia questa confusione, che poi porta all'antisemitismo in Europa, tra Israele ed ebrei. Anche in Israele ci sono tantissimi ebrei che vogliono la pace. E quello che mi chiedo è perché. Mi fa paura quello che sta succedendo in Europa. Mi fa paura ma non voglio farmi prendere dalla paura. Quindi ai cortei pacifisti pro palestinesi che si stanno svolgendo e si svolgeranno, io abito in una città piccola, Pordenone, sabato prossimo è previsto un corteo organizzato da giovani mussulmani. La mia paura è che prenderà una piega antisemita, ma non importa, io ci voglio andare , ma ci voglio andare come ebrea. Non nascondendomi. Così come non si nascondono le bandiere palestinesi voglio andarci con una stella gialla. Io non ho paura di dire che appartengo a una famiglia ebraica. Per cui credo che questa è la linea da prendere. Rifacendomi a quanto si diceva prima che sono i popoli che devono rispondere. Ma devono rispondere senza paura anche gli ebrei europei e gli ebrei del mondo. Non si devono nascondere di nuovo. Se si rendono conto che questo conflitto è disumano, sia da una parte che dall'altra, senza andare a cercare le colpe e senza andare a cercare chi ha iniziato e chi non ha iniziato, credo che dobbiamo uscire allo scoperto anche noi. E non avere timore, perché il timore ci ha portato a quello che è stato il disastro dell'Olocausto. A dare adito e ad appoggiare, con il nostro silenzio molte volte intriso di paura. Mio padre tutta la vita ha vissuto nella paura. Io per avere conoscenza di quello che era successo ad una parte della mia famiglia in Polonia sono dovuta andare al Centro ebraico di Varsavia. Perché mio padre non ha mai detto cosa era successo alla nostra famiglia. Perché lui aveva il senso di colpa del sopravvissuto. Basta questo non deve esserci più. Siamo contro la guerra. Chi è contro la guerra, chi non appoggia il governo di Israele lo deve poter dire liberamente. Poter scendere in piazza vicino agli altri. Senza vergognarsi, senza timore che gli succeda nulla. Perché questo allora sarà veramente l'unione dei popoli se ancora abbiamo paura, e io ne ho, perché so benissimo come si trasformerà, come potrebbe trasformarsi questo corteo sabato prossimo. Ma penso che lo farò, Non sono più giovanissima, chiaramente, sono una persona degli anni cinquanta. Però non mi interessa. Lo farò comunque. E credo che dobbiamo farlo, per dimostrare effettivamente il nostro sdegno nei confronti di questa politica.»

Nella serata di ieri i soliti nazisti vigliacchi e codardi hanno imbrattato diversi quartieri di Roma, compreso quello di San Giovanni, con deliranti manifesti antisemiti. Non dovrebbe essere difficile per le forze dell'ordine rintracciare la stamperia e di lì risalire ai codardi che appiccicano i loro manifesti girando di notte.

Io sto con la Signora Maria Elena Klugmann.

Dimenticavo: la Signora Klugmann ha un dolcissimo accento furlan

14 commenti:

  1. Gian Luca Cazzola La reazione israeliano e' eccessiva. Pero' non dimentichiamo chi ha cominciato anche questa volta e continua, con i lanci di razzi, pure ad interrompere la tregua. Qui le responsabilita' sono pari, non esiste un buon e un cattivo, ma colpe di estremisti che entrambi i popoli devono rifiutare se vogliono costruire la pace. I ridicoli razzi palestinesi non faranno mai nulla contro le forze armate israeliane, legittimamente forti. Servono solo ad hamas a sopravvivere. Il popolo palestinese se passasse a lotte gandhiane, allora si piegherebbe Israele a dover negoziare. Cosi' e' sceneggiata che pagano donne e bambini innocent

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  2. ma proprio non si riesce a scindere la religione ebraica dallo stato di Israele ... se è vero che gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori è pur vero che quello che sta facendo lo stato Israeliano è una cosa SCHIFOSA!!!

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    1. la Signora Glukmann è riuscita nell'impresa di separare la religione dal governo e dallo Stato di Israele.

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  3. purtroppo è difficile spiegare alla gente la differenza tra ebreo (portatore sano di una cultura ricca e nobile) e sionista (bastardo sanguinario guerrafondaio e tiranno) .... spesso i sionisti non hanno nemmeno messo piede in Israele in tutta la loro vita

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  4. la pace non ci sarà mai senza l'equa distribuzione dei territori. c'è poco da stare a parlare di simil pacifismo...per favore!!!

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  5. Allora in conseguenza di questa logica lasciamo che si massacrino e andiamo avanti.... Equa distribuzione dei territori... Equa per chi? Auguri...

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  6. non deve accadere nulla a chi ebreo scende in Italia in piazza con gl ialtri per dire il suo no alla guerra in Israele ed in Palestina; ma non deve accadere nulla neanche a chi in Italia scende in piazza per dire che è dalla parte del governo israeliano.
    Non è diminuendo i nostri spazi di libertà che possiamo essere utili alla pace.

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  7. se gli israeliani pensano di poter ammazzare migliaia di civili indifesi solo perchè hanno subito l'olocausto si sbagliano di grosso!

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    1. Credo sia meglio parlare con più rispetto della Shoah e del popolo ebraico. Come di tutti i popoli. Religione, il popolo Stato e governo sono cose differenti. E questo non va dimenticato.

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    2. e chi ti ha detto che manco di rispetto? io so bene che nei campi di stermini nazisti sono morte milioni di persone, ma questo non dà certo l'autorizzazione agli ebrei a fare altrettanto, non ti pare?

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    3. Non credo che alcuno in Israele, neppure il governo di destra di Bibi Netanyahu, consideri le morti di palestinesi come una sorta di risarcimento della Soha. Un conto è stato l'Olocausto un conto la sessantennale guerra che si sta svolgendo in Palestina. Motivazioni e parti interessate sono assai diverse.

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  8. qualcuno ha onestà intellettuale sufficiente a fargli dire che questa è una guerra tra Israele ed hamas e non tra Israele e tutti i palestinesi?

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  9. grazie Castruccio...purtroppo le vittime innocenti sono ancora aumentate...

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  10. Israele porta avanti una occupazione illegale che altro non è che colonialismo della peggior specie. Ormai anche del territorio assegnato alla Palestina nel 48 resta solo il 13% e senza continuità. La Pace e' una parola vuota senza Giustizia. Israele agisce al di fuori della legalità internazionale col beneplacito del mondo che fa affari e vende armi allo Stato sionista. E che muoiano i palestinesi senza colpa non interessa a nessuno

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