Questa mattina, 29 luglio 2014,
a “il filo diretto di Prima pagina”, spazio dedicato da radio3 Rai agli ascoltatori per commentare le notizie del giorno ha telefonato
la Signora Maria Elena Klugmann
La Signora Klugmann è una cittadina italiana,
di Pordenone, ed è di religione ebraica, e si definisce comunque
laica. La Signora Glukmann è figlia di un deportato e sopravvissuto
alla Shoah.
La Signora Klugmann vorrebbe,
anzi vuole fortemente che la scoppi la pace in Palestina. E' così
desiderosa di pace la Signora Glukmann che è disposta a sfidare le
convenzioni e soprattutto a non volere utilizzare i classici
stereotipi manichei che vogliono i buoni tutti da una parte e i
cattivi tutti dall'altra. Laddove si intende che la propria parte è
quella dei buoni mentre quella degli altri è quella dei cattivi.
La Signora Klugmann non apprezza
la politica dello Stato di Israele e ritiene che debba farsi una
netta distinzione tra popolo ebreo e governo israeliano.
Questo il testo della sua
telefonata:
«Mi
chiamo Klugmann, dico il mio cognome che è il cognome di una
famiglia ebrea laica e che ha vissuto e vive in Italia dopo tutte le
varie vicissitudini della Shoah. Io mi sento profondamente colpita,
appunto, da quello che sta succedendo, ma soprattutto come persona
appartenente ha una religione diversa. Perché questo? Perché gli
ebrei vogliono la pace. Noi confondiamo sempre, lasciamo che ci sia
questa confusione, che poi porta all'antisemitismo in Europa, tra
Israele ed ebrei. Anche in Israele ci sono tantissimi ebrei che
vogliono la pace. E quello che mi chiedo è perché. Mi fa paura
quello che sta succedendo in Europa. Mi fa paura ma non voglio farmi
prendere dalla paura. Quindi ai cortei pacifisti pro palestinesi che
si stanno svolgendo e si svolgeranno, io abito in una città piccola,
Pordenone, sabato prossimo è previsto un corteo organizzato da
giovani mussulmani. La mia paura è che prenderà una piega
antisemita, ma non importa, io ci voglio andare , ma ci voglio andare
come ebrea. Non nascondendomi. Così come non si nascondono le
bandiere palestinesi voglio andarci con una stella gialla. Io non ho
paura di dire che appartengo a una famiglia ebraica. Per cui credo
che questa è la linea da prendere. Rifacendomi a quanto si diceva
prima che sono i popoli che devono rispondere. Ma devono rispondere
senza paura anche gli ebrei europei e gli ebrei del mondo. Non si
devono nascondere di nuovo. Se si rendono conto che questo conflitto
è disumano, sia da una parte che dall'altra, senza andare a cercare
le colpe e senza andare a cercare chi ha iniziato e chi non ha
iniziato, credo che dobbiamo uscire allo scoperto anche noi. E non
avere timore, perché il timore ci ha portato a quello che è stato
il disastro dell'Olocausto. A dare adito e ad appoggiare, con il
nostro silenzio molte volte intriso di paura. Mio padre tutta la vita
ha vissuto nella paura. Io per avere conoscenza di quello che era
successo ad una parte della mia famiglia in Polonia sono dovuta
andare al Centro ebraico di Varsavia. Perché mio padre non ha mai
detto cosa era successo alla nostra famiglia. Perché lui aveva il
senso di colpa del sopravvissuto. Basta questo non deve esserci più.
Siamo contro la guerra. Chi è contro la guerra, chi non appoggia il
governo di Israele lo deve poter dire liberamente. Poter scendere in
piazza vicino agli altri. Senza vergognarsi, senza timore che gli
succeda nulla. Perché questo allora sarà veramente l'unione dei
popoli se ancora abbiamo paura, e io ne ho, perché so benissimo come
si trasformerà, come potrebbe trasformarsi questo corteo sabato
prossimo. Ma penso che lo farò, Non sono più giovanissima,
chiaramente, sono una persona degli anni cinquanta. Però non mi
interessa. Lo farò comunque. E credo che dobbiamo farlo, per
dimostrare effettivamente il nostro sdegno nei confronti di questa
politica.»
Nella
serata di ieri i soliti nazisti vigliacchi e codardi hanno imbrattato
diversi quartieri di Roma, compreso quello
di San Giovanni, con deliranti manifesti antisemiti. Non dovrebbe
essere difficile per le forze dell'ordine rintracciare la stamperia e
di lì risalire ai codardi che appiccicano i loro manifesti girando di
notte.
Io
sto con la Signora Maria Elena Klugmann.
Dimenticavo:
la Signora Klugmann ha un dolcissimo accento furlan
Gian Luca Cazzola La reazione israeliano e' eccessiva. Pero' non dimentichiamo chi ha cominciato anche questa volta e continua, con i lanci di razzi, pure ad interrompere la tregua. Qui le responsabilita' sono pari, non esiste un buon e un cattivo, ma colpe di estremisti che entrambi i popoli devono rifiutare se vogliono costruire la pace. I ridicoli razzi palestinesi non faranno mai nulla contro le forze armate israeliane, legittimamente forti. Servono solo ad hamas a sopravvivere. Il popolo palestinese se passasse a lotte gandhiane, allora si piegherebbe Israele a dover negoziare. Cosi' e' sceneggiata che pagano donne e bambini innocent
RispondiEliminama proprio non si riesce a scindere la religione ebraica dallo stato di Israele ... se è vero che gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori è pur vero che quello che sta facendo lo stato Israeliano è una cosa SCHIFOSA!!!
RispondiEliminala Signora Glukmann è riuscita nell'impresa di separare la religione dal governo e dallo Stato di Israele.
Eliminapurtroppo è difficile spiegare alla gente la differenza tra ebreo (portatore sano di una cultura ricca e nobile) e sionista (bastardo sanguinario guerrafondaio e tiranno) .... spesso i sionisti non hanno nemmeno messo piede in Israele in tutta la loro vita
RispondiEliminala pace non ci sarà mai senza l'equa distribuzione dei territori. c'è poco da stare a parlare di simil pacifismo...per favore!!!
RispondiEliminaAllora in conseguenza di questa logica lasciamo che si massacrino e andiamo avanti.... Equa distribuzione dei territori... Equa per chi? Auguri...
RispondiEliminanon deve accadere nulla a chi ebreo scende in Italia in piazza con gl ialtri per dire il suo no alla guerra in Israele ed in Palestina; ma non deve accadere nulla neanche a chi in Italia scende in piazza per dire che è dalla parte del governo israeliano.
RispondiEliminaNon è diminuendo i nostri spazi di libertà che possiamo essere utili alla pace.
se gli israeliani pensano di poter ammazzare migliaia di civili indifesi solo perchè hanno subito l'olocausto si sbagliano di grosso!
RispondiEliminaCredo sia meglio parlare con più rispetto della Shoah e del popolo ebraico. Come di tutti i popoli. Religione, il popolo Stato e governo sono cose differenti. E questo non va dimenticato.
Eliminae chi ti ha detto che manco di rispetto? io so bene che nei campi di stermini nazisti sono morte milioni di persone, ma questo non dà certo l'autorizzazione agli ebrei a fare altrettanto, non ti pare?
EliminaNon credo che alcuno in Israele, neppure il governo di destra di Bibi Netanyahu, consideri le morti di palestinesi come una sorta di risarcimento della Soha. Un conto è stato l'Olocausto un conto la sessantennale guerra che si sta svolgendo in Palestina. Motivazioni e parti interessate sono assai diverse.
Eliminaqualcuno ha onestà intellettuale sufficiente a fargli dire che questa è una guerra tra Israele ed hamas e non tra Israele e tutti i palestinesi?
RispondiEliminagrazie Castruccio...purtroppo le vittime innocenti sono ancora aumentate...
RispondiEliminaIsraele porta avanti una occupazione illegale che altro non è che colonialismo della peggior specie. Ormai anche del territorio assegnato alla Palestina nel 48 resta solo il 13% e senza continuità. La Pace e' una parola vuota senza Giustizia. Israele agisce al di fuori della legalità internazionale col beneplacito del mondo che fa affari e vende armi allo Stato sionista. E che muoiano i palestinesi senza colpa non interessa a nessuno
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