Nel
mondo, ma in particolare in Italia, nulla è veramente scolpito nella
pietra. A seconda delle latitudini e delle longitudini, senza
dimenticare gli emisferi non ci sono certezze che possano reggere al
rotolare del tempo. Non le certezze della fisica, non le certezza
della medicina, non la certezza del diritto (ma questo è un altro
discorso) e, a ben vedere, neanche le certezze delle due tavole
divenute famose per l'ancheggiare con cui sono discese dal monte
Sinai. Insomma nulla è dato una volta per tutte. Ne sanno qualcosa i
ragazzi nati all'intono della seconda metà degli anni novanta.
Questa generazione, cresciuta a base di latte e fra' Antonino
da Scasazza di Quelli
della notte
, svezzata ad hamburger e patatine nonché dopata con il
Grande
fratello,
aveva una solidissima certezza: i giudici sono comunisti. E qualcuno
anche invidioso. E qualcuno anche poco etero. Tutti scaricavano il
loro odio (e le loro frustrazioni) su un metro-e-cinquantotto di
uomo.
Da
ieri però tutto questo non è più. Anche il metro-e-cinquantotto di
uomo se ne è accorto. Sì certo l'hanno condannato per evasione
fiscale, e l'hanno mandato ai servizi sociali, sì certo l'hanno
inquisito per corruzione semplice finanziamento illecito ai partiti,
falso in bilancio e appropriazione indebita, rivelazione di segreto
d'ufficio però son tutti reati prescritti. Poi quei birichini dei giudici
(comunisti) si sono dati da fare con altre bagatelle tipo:
prostituzione minorile e concussione aggravata, e nuovamente
corruzione, tutti procedimenti in corso. Ma si sa i giudici sono dei
ragazzi e con qualcosa devono pur giocare.
Tutto
questo naturalmente non impedisce al metro-e-cinquantotto di lavorare
e continuare (ahinoi) a impegnarsi per il bene della Patria e del
Paese. E allora lui si prodiga in tutti i modi per la riforma delle
istituzioni: il nuovo Senato, la nuova legge elettorale e quella, -
molto importante - della giustizia. Quindi con il nemico di
sempre stringe un patto di cui nulla si sa, forse meglio così, che
ha un nome pericoloso: Nazzareno. Che il Nazzareno, quello vero , non
ha fatto una bella fine e anche i suoi primi amici se la sono passata
maluccio mentre gli epigoni, da un migliaio d'anni in qua, stanno
proprio bene, come ti sbagli, tra corruzioni, prostituzioni, omicidi
(ci sono state epoche in cui non andavano tanto per il sottile) e
pedofilia. A dimostrazione che l'uomo non è di legno. E forse questi ultimi sono il modello di riferimento del patto. Chissà.
Comunque
sia tutti i perigli che quegli scavezzacollo dei giudici stavano
prospettando al metro-e-cinquantotto ora vanno evaporando. La
sentenza sulla questione della prostituzione minorile non sarà depositata
prima di settembre 2014 e quella eventuale della Cassazione non si
avrà prima della primavera 2015. Quindi fino ad allora sciambola.
Non è un lungo periodo ma ogni lunga marcia inizia con un primo
corto passo.
Se
poi il metro-e-cinquantotto fosse ritenuto colpevole scavallerà
senz'altro il carcere avendo superato gli 80 anni e gli toccheranno
gli arresti domiciliari. Magari lunghi. Ma casa sua ha un giardino
grande e molte stanze. Sempre che nel frattempo la prossima riforma
della giustizia non riservi interessanti soluzioni a misura
dell'uomo. Non sarebbe la prima volta. E quindi non sarebbe da
stupirsi.
Adesso
dopo questi assist, come li definisce la grande stampa, vien
difficile penare che i giudici siano ancora comunisti.
Alessandro Scocca ma chi e' mai stato comunista in italia...ma dai...il comunismo e' finito in italia alla fine degli anni 60...ho conosciuto comunisti straricchi
RispondiEliminaNon sono MAI stati comunisti. Se ne servono, si accompagnano per un tratto, ma loro sono, ad un livello superiore, direttamente attivi sul fronte della distruzione della società civile italiana. Anni fa mi presi dello scemo, ora forse si comincia a rendercene conto.
RispondiEliminaInformarne anche i comunisti9, che li han presi come surrogato della vittoria..
RispondiEliminaCredo che tra Expo e Mose stiano cominciando ad accorgersene
Eliminacomunque non esulterei neanche per questa prevalenza di caste professionali, nella fisiologia sono il trionfo della divisione dei poteri e quindi della libertà costituzionale, declinazione virtuosa del termine in sè ambiguo di "democrazia" - ma in certi casi, e comunque quando si pensa di far leva su questi aspetti per ribaltare i risultati del voto, hanno anche da fare con una sorta di scontro fra stato moderno - assoluto o "di polizia", burocratico - e principio rappresentativo. Quindi d'accordo su tutto nella pratica immediata, ma intellettualmente perplessità - anche perché chi controlla i controllori, Mose insegni, eccetera
EliminaNooooooooo è cascato un mito ahahahahahah mapporcamad...
RispondiEliminaquesta storia dei burotecnocrati e professionisti incorrotti e propensi al progresso credo sia un frutto di Mani Pulite, mirate esclusivamente al ceto politico e alle sue partecipazioni statali, la cui svendita ne è stata la conseguenza economicamente rilevante. Adesso le inchieste sono molto più strutturali. Nessuna dietrologia, non so quali conseguenze economiche ci saranno...
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