Ciò che possiamo licenziare

lunedì 21 luglio 2014

Diritti gay: la Pascale più veloce di Scalfarotto.

La compagna dell'ex machista Berlusconi si da un gran daffare per i diritti Lgbt. Adesso dichiara che presto verrà presentata una legge. L'aveva promesso anche Scalfarotto ma poi s'è perso chissà dove.


A quanto pare Francesca Pacale ha proprio deciso di essere in prima linea nella difesa dei diritti civili ed in particolare del popolo Lgbt e si sta muovendo con grande decisione.
Se poi alle parole seguiranno i fatti lo si vedrà solo dando tempo al tempo. Da quando la giovane compagna di Berlusconi ha deciso di lanciarsi in questa battaglia civile non si è fatta crescere l'erba sotto i piedi. Anzi sta bruciando le tappe. Il 28 di giugno ha annunciato che si sarebbe iscritta all' Arcigay e il 7 di luglio l'ha fatto per davvero nella sede di Napoli dell'associazione. E poi per dimostrare che questa non è una tematica di parte si iscrive, come naturale, a GayLib che è l'associazione gay che ha come riferimento politico il centro destra.

L'iscrizione è avvenuta con il placet dell'ex machista Berlusconi Silvio sempre ammesso che in famiglia, ancorché di fatto, abbia ancora voce in capitolo. Il che non è dato per scontato. Comunque Francesca Pascale così si è espressa al momento dell'iscrizione: «Lo faccio come donna e compagna di Silvio Berlusconi convinti come siamo, io e il presidente di Forza Italia, che solo se si schiera il centrodestra questo grande traguardo riformista potrà essere finalmente e rapidamente raggiunto.» Con ciò sostenendo che senza Forza Italia non si va da nessuna parte sia che si tratti di riforme istituzionali sia dei diritti civili. E questo un po' preoccupa. Ovviamente una simile forza della natura non poteva fermarsi alle dichiarazioni e presto fatto Pascale Francesca ha costituito un dipartimento in Forza Italia dedicato alla questione gay. Il nome del dipartimento per esteso è: «dipartimento Libertà civili e diritti umani.» E per non farsi mancare nulla giusto due giorni fa ha partecipato alla manifestazione GayPride di Reggio Calabria, che senz'altro non sarà l'unica che la vedrà in pista.

Poiché di non sole manifestazioni vive il politico sia uomo sia donna: ecco l'annuncio di un prossimo disegno di legge. Lei che non è neanche in parlamento, ma questo ovviamente non vuol dire. Sarà proprio il dipartimento a stendere la legge sulle unioni civili e poi si troverà qualche parlamentare come primo firmatario. Magari la Pascale sta pensando a Gasparri o alla Santanché. Tuttavia papabili potrebbe essere anche la Gelmini o la Biancofiore o la Prestigiacomo. Che se fosse sarebbe un bellissimo colpo di teatro. E se non ci ha pensato questo è un suggerimento.

E Scalfarotto Ivan? Senz'altro in tema di diritti civili s'è precipitato a sistemare in primis la posizione sanitaria-assicurativa del suo compagno convivente. (1) Quando l'operazione che odorava un bel po' di casta è diventata di dominio pubblico lo Scalfarotto si è subito affrettato a dichiarare che si sarebbe impegnato per presentare una proposta di legge a tutela di tutti i conviventi, etero e omo, anche al di fuori del parlamento. Si era a maggio del 2013. Di detta promessa si sono perse le tracce. Come dire: passata la festa gabbato lu santo. Ha presentato, in verità, come primo firmatario, insieme a mezzo parlamento la legge contro l'omofobia. Ma qui si è all'abc del vivere civile. Dopo di che il nulla.

È da dire che nel frattempo Scalfarotto Ivan è stato nominato Sottosegretario di Stato al Ministero delle Riforme e, come scrive sul suo sito, ha passato gli ultimi giorni nell'aula di Palazzo Madama ad ascoltare gli interventi (oltre 130) relativi alla riforma del Senato. E questo ci sta è suo compito. Dove abbia passato i giorni e le settimane e i mesi precedenti non è dato sapere. Ma nell'epoca della produttività e della auspicabile crescita far solo una cosa alla volta non depone bene. E questo un ex direttore del personale dovrebbe saperlo bene. Ma forse la produttività di un parlamentare gira su piste diverse.


E così la Pascale in mancanza di alternative si troverà ad essere l'unica a muoversi con vivacità su questo terreno estremamente qualificante per il grado di civiltà di un Paese e mentre fa autocritica su comportamenti e dichiarazioni del passato, su tutte aver paragonato la Santanché a Crudelia de Mon dichiara:«è una battaglia di buon senso.» Com'è vero. Sempre che non si tratti dell'ennesima strumentalizzazione. Che non sarebbe bello.

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(1) http://ilvicarioimperiale.blogspot.it/2013/05/quanto-e-bravo-ivan-scalfarotto.html

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