Felici
e contenti il duo Calderoli Finocchiaro ha visto approvare in commissione la proposta per
il nuovo senato ivi inclusa la clausoletta dell’immunità. Questa che nessuno
voleva ha ottenuto la stragrande maggioranza dei consensi. Gli strani scherzi
del destino.
Il duo Calderoli Finocchiaro |
Di Immacolata la bella
del paese si usava dire che «tutti la voglion ma nessuno se la piglia.» E le
beghine, ma non solo loro, giù ad almanaccare sul perché quella bella ragazza rimanesse
zitella e non trovasse proprio da sposare. Con l’immunità (parlamentare), che
non è certo il più bel provvedimento che il parlamento possa prendere, la storia è completamente diversa: «nessuno la
vuole ma tutti se la pigliano.» E qui non c’è tanto da almanaccare sul perché.
Non foss’altro che per l’alto numero di deputati e senatori che hanno pendenze
con la giustizia. Ma non per reati d’opinione, che oggi viene pure difficile da
stabilire quali siano e, in taluni casi più che un’opinione si tratta di un
dato di fatto conclamato anche se, purtroppo assai spesso non (ancora) sancito
dall’autorità giudiziaria.
I sostenitori dell’immunità
dichiarano che questa è sacrosanta per definire la separazione dei poteri ed
impedire che quello giudiziario sia artatamente coercitivo (fumus persecutionis) nei confronti di
quello politico. È un’opinione che ci può anche stare pure se storicamente è
successo il contrario. Ma tant’è. In questo caso il rimedio al fumus di cui sopra è oggettivamente
abnorme: come se si prevedesse il ricoverare in terapia intensiva uno solo
perché ha un semplice raffreddore. A nessuno, guarda caso, è venuto in mente di
proporre il contrario: mentre il parlamentare viene indagato, intercettato, interrogato
e magari alla bisogna pure arrestato un organismo esterno al parlamento valuta
se c’è il fumus. Così si evita che l’arrosto
prenda il volo e poi finisca massaggiato da una qualche macchinetta tritadocumenti o da più semplici corruzioni di
testimoni. E gli esempi non mancano.
Bizzarro poi risulta il
fatto che relatori della proposta del nuovo senato siano Anna Finocchiaro e
Roberto Calderoli. Entrambi fanno parte della categoria dei nominati ed entrambi
con qualche aggravante. Il Calderoli non solo è padre della famosa porcata ma
nonostante una laurea in medicina non sa distinguere una persona da un animale
il che, al di là di ogni altra considerazione non è bello. E soprattutto
dimostra o difetti alla vista o scarso QI A scelta. Che se poi quella
confusione è stata fatta strumentalmente per strappare qualche becero applauso
razzista allora è ancora peggio. La cosa è proprio laida. E dunque la domanda: che ci fa uno così in parlamento
e pure come vice presidente del senato e relatore di una proposta di riforma
che tocca la costituzione?
Anna Finocchiaro, in
parlamento da sempre, è più nota per le sue spese nei supermercati con tanto di
uomini della scorta utilizzati come spingitori di carrelli, che non per
specifiche iniziative legislative. E di cattivo gusto è stata la sua richiesta
di deroga per presentarsi alle elezioni, e si spera questa sia la sua ultima
volta, scavalcando la procedura del suo partito che impedisce la ricandidatura
dopo tre mandati. E qui non si dice del signor marito perché non è giusto che
le eventuali colpe di questo ricadano sulla moglie. Certo l’etichetta della
politica, se ci fosse, avrebbe voluto altre soluzioni.
Comunque per ora l’immunità
è passata solo nella commissione Affari costituzionali. Si dovrà aspettare il
responso dell’aula. Che però è un’aula di nominati.
Matteo Renzi, il primo
bambino che mangia i comunisti, da che è presidente del consiglio si è molto
esercitato nel rimangiarsi quello che ha detto nelle varie Leopolde. Strani
scherzi del destino.
bella questa
RispondiEliminaQuesta è la solita casta marcia !!!
RispondiEliminaQuelli chiamati a "metterci la faccia" ... e fare il lavoro sporco ...
RispondiEliminain questo Paese non basta più COMMENTARE, occorre CAMBIARE.
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