Calderoli,
Salvini, Littizzetto: cosa li unisce? La mancanza di senso del ridicolo e delle
proporzioni. Uno crede nella macumba. l'altro non sa come funziona l’Iva. E la
terza sbandiera 100€ come fosse il milione del signor Bonaventura. Tristezza
Lo scorso 11 agosto
Roberto Calderoli, ahinoi senatore della Repubblica, ha rilasciato a Il fatto quotidiano una intervista anima e core nella quale tracciava una
sorta di punto della sua vita, politica e non. Vita piena di rimpianti. Capita
anche ai peggiori. In questa, oltre che annunciare il suo prossimo ritiro (ma
non ha specificato né giorno né mese, né anno) confessa di aver sparato
stupidaggini, Camilleri direbbe minchiate,
solo per avere spazio sui giornali. E non è il solo. In qualche modo si
dichiara pentito di un simil modo di fare il che denota che anche un gallo-selta
della sua stazza da qualche parte, magari ben nascosta, ha della sensibilità.
Ma non è vero. Ad appena quindici giorni dall’intervista eccolo ancora agli
onori della cronaca. Questa volta è per chiedere coram populo al padre della ex ministra Kyenge Cècile di togliergli la macumba di cui si ritiene
oggetto. Ma come? Uno abituato a calcare il pratone di Pontida, uno che beve
l’acqua del Po (che magari era acqua minerale) uno che ha passato la vita a
fare lo stuoino di Bossi, non del Trota ma dell’altro. Uno che ha parlato di
bingo-bongo e poi ha inventato la legge porcata e mantiene il coraggio di
guardarsi allo specchio tutte le mattine, uno così ha paura della macumba? Calderoli
crede nella macumba come le vecchie contadine analfabete dei secoli passati credevano
nel malocchio. Allora dovrebbe rivolgersi a Vanna Marchi&;figlia. O comprare
un cornetto di corallo. Ancora una volta Calderoli ha lanciato una fesseria,
direbbe Pratolini una bischerata, per
leggere i suo nome sui giornali. Bene. Ce l’ha fatta ancora. A ricoprirsi di
ridicolo. Quello che aveva cumulato fino ad ora non gli basta.
Sulla stessa lunghezza
d’onda si è mosso anche il nuovo segretario della Lega, Salvini Matteo. Dato
che squadra che vince non si cambia anche lui ha pensato bene di sparare
qualche marunada, come si dice
ad Alzano Lombardo dove ha tenuto la sua performance. Nel video postato dal corriere.it
(1) il prode ed ingrassato
Salvini, pure un po’ bolso, invita i suoi a disertare i supermercati in favore
dei piccoli negozi e a non farsi fare lo scontrino fiscale. Perché così, dice
lui, non si versa l’Iva allo Stato. Questa oltre che una marunada è anche una stupidada
(sempre in bergamasco) perché l’Iva il negoziante l’ha già pagata quando ha
fatto l’acquisto del prodotto dal suo fornitore. L’unica cosa che si ottiene
non chiedendo lo scontrino è di far evadere la tasse al negoziante.
Evidentemente Salvini non ha ben chiaro come funzione il sistema dell’Iva. Magari
una secchiata d’acqua gelida per snebbiare le idee gli farebbe bene.
Secchiata d’acqua che
invece s’è beccata la Littizzetto dopo aver sventolato due biglietti da 50€
come suo contributo alla ricerca contro la Sla. Il mondo del web l’ha subito
criticata per l’esiguità dell’importo. Ma d’altra parte ognuno dà quello che
può o vuole e i parametri sono personali. Forse la Littizzetto ha voluto agire su
quello della proporzione. Probabilmente
legando la donazione al livello
della sua comicità. E allora 100€ sono più che sufficienti. Magari c’è pure da
darle il resto. Comunque si è giustificata: prima ha detto di essere caduta dal
pero, che spesso lo sembra per davvero e pure che abbia battuto la testa. Poi ha aggiunto di aver fatto una
stupidata, quindi ha voluto sottolineare che lei mai direbbe quanto versa in
beneficenza. Probabilmente per non arrossire. Comunque: volendo si può cartesianamente
dubitare di tutto. Pure anche di questo. Alla fine della fiera però pare che le
varie secchiate abbiano portato nelle casse 300.000€. Un po’ pochino in
proporzione ai personaggi (e relativi redditi) che si sono scomodati. Magari ci
si aspettava qualche cosina di più non foss’altro in pagamento della visibilità
che la secchiata d’acqua ha portato. Ma questo è il Paese dei proclami e della
demagogia. Non dei fatti.
Ps. Il padre di Cècile
Kyenge ha risposto che forse gli antenati sono arrabbiati con il Calderoli.
Certo sarebbe da vedere uno che rivendica di essere l’antenato di Calderoli.
Che poi trovarne più di uno è tutto da dimostrare. Infine: è notorio che gli antenati hanno un
sacco di cose da fare . Figurati se si perdono dietro a uno che crede nella
macumba. Uno così gli antenati lo cancellano dall’albero genealogico.
Unendo i tre cervelli....si riesce a fare uno di gallina?
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