Enrico
Letta sta riportando in auge l'arte della rabdomanzia. Si tratta di
un'arte antica, se ne ha notizia fin dal terzo secolo avanti Cristo,
e consiste nel ricercare oggetti nascosti, il più delle volte acqua
o anche filoni di metalli. Lo strumento portentoso consiste in un
bastoncino di legno dalla forma biforcuta. Ovviamente il metodo non
funziona.
Enrico letta si domanda se la rabdomanzia funziona? |
Il
rabdomante ritiene di poter individuare quello che cerca grazie a
radiazioni che sono emesse dalla materia ricercata che fa vibrare il
legnetto dalla forma biforcuta che, racconta la tradizione, tiene
saldamente in mano. Di solito all’altezza della pancia. Che forse
questa posizione un qualche significato ce l’ha. In passato i
rabdomanti cercavano acqua, in zone desertiche, o filoni d’oro o di
metalli vari nelle valli o montagne. Una vita d'inferno.
Oggi,
i moderni rabdomanti hanno abbandonato le zone desertiche e gli
impervi sentieri di montagna e siedono più comodamente in
parlamento. Non cercano più acqua e metalli ma qualcosa che possa
far felici loro stessi e se qualcosa avanza anche i cittadini che
dicono di amministrare e governare. E questo va facendo da centoventi
e briscola giorni anche il giovane, quarantasette anni appena
compiuti, Enrico Letta.
Per
avere certezza di essere sulla strada giusta Enrico ha iniziato col
dare un bel nome al suo governo: il 'governo del fare'. Programma che
suonava interessante anche perché veniva dopo il 'decreto salva
Italia' di montiana memoria che il per poco non la strozzava,
l'Italia. Comunque, appena varato il nuovo governo ha posto
all'ordine del giorno temi come: «reddito
minimo, esodati, stop alle province, basta tasse ai soliti noti,
abolizione dell'IMU, lotta all'evasione fiscale, la revisione della
legge elettorale e poi naturalmente i giovani e le donne, il
mezzogiorno, i costi della politica eccetera, eccetera, eccetera.»
Bello quasi un libro dei sogni. Ma per realizzare il programma
servono due cose: la sicurezza di poter durare e i soldi. Il fatto è
che a disposizione immediata non ci sono nessuno dei due. Bisogna
cercarli. E il buon Letta armato del suo bastoncino a due punte si
mette alla ricerca di entrambi. Per durare serve l'appoggio del Pdl
che un giorno dice sì e il giorno dopo minaccia la crisi (a causa di
quella storia di evasione fiscale del suo boss) e soprattutto vuole
l'abolizione dell'IMU.
Per
un po' Enrichetto con il suo bastoncino si barcamena. La prima idea è
di abolire i
doppi stipendi: chi è parlamentare e ministro percepirà solo il
primo. Non è tanto ma è un buon segno. Soprattutto è buon senso
pensando all'ammontare dell'indennità parlamentare. Poi? Poi sono
stati ratificati una bella serie di accordi internazionali, a costo e
ricavo zero, quindi si è trovata un'altra paccatina di saggi (a
pagamento, ovvio) per discutere di questioni istituzionali che, detto
per inciso non hanno ancora partorito nulla, si son destinate misere
risorse, in quattro anni per il lavoro dei giovani e
contemporaneamente si è dato un'altra bella paccatona di milioni ai
partiti (Sposetti e Misiani ridevano sotto i baffi) dicendo però che
ci saranno delle restrizioni. Quando? Negli anni a venire, ovvio. Che
poi è come dire 'a babbo morto' E infine da due giorni si è abolita
la prima rata dell'IMU. Sulla seconda si vedrà.
Bello bellissimo. Però ora son da trovare i soldi che l'IMU generava Che non avere una tassa è bello solo che costa e i soldi non ci sono. Mancano per tre mesi poi improvvisamente si scopre che si può fare e si trova qualche miliardozzo. Virtuale ovviamente. Perché i soldi di copertura dovranno venire da imposizioni sui giochi d'azzardo e da qualcosa d'altro che non si è ancora ben capito cosa sia. Tanto Enrico ha il suo bastoncino e qualcosa troverà, dicono gli ottimisti.
Bello bellissimo. Però ora son da trovare i soldi che l'IMU generava Che non avere una tassa è bello solo che costa e i soldi non ci sono. Mancano per tre mesi poi improvvisamente si scopre che si può fare e si trova qualche miliardozzo. Virtuale ovviamente. Perché i soldi di copertura dovranno venire da imposizioni sui giochi d'azzardo e da qualcosa d'altro che non si è ancora ben capito cosa sia. Tanto Enrico ha il suo bastoncino e qualcosa troverà, dicono gli ottimisti.
Piccolo
dettaglio: i gestori dei giochi
d'azzardo che hanno evaso il fisco per 98miliardi, hanno scoperto che
lo Stato, se ne accontenterebbe anche solo di 2 (sempre miliardi)
poi derubricati a 600 milioni, hanno risposto picche. Giusto per
rimanere nel loro gergo. Sconti che i comuni mortali si sognano
mentre gli azionisti di quelle società, palesi od occulti che siano,
li pretendono standosene magari spaparanzati su qualche barca o
producendo vini. Tanto per dire.
E
quindi? E quindi bisognerà che Enrichetto continui a cercare anche
perché chi ricatta lo fa per vizio e non si accontenta della prima
tranche. Quindi la doccia scozzese organizzata dal Pdl con il refrain
«oggi ci stiamo ma non è detto domani» continua tra dichiarazioni
e smentite.
Pertanto Enrico deve sperare di sentire, prima che il tempo scada, una
leggera vibrazione dalle parti della pancia per cominciare a scavare anche perché pare, pare
che per coprire il buchetto dell'IMU sarà necessario aumentare
l'IVA. Le tasse indirette lo sanno anche le tante matricole a nome
Mario Monti che affollano le facoltà di economia delle italiche
università, colpiscono i più poveri e riducono i consumi. Quindi
non c'è trippa per gatti.
L'ultima
volta in cui ufficialmente si è utilizzata la rabdomanzia è
stata alla fine degli anni sessanta: alcuni marines statunitensi la
usarono in Vietnam per localizzare tunnel ed armi dei vietcong. Si sa
come è andata a finire.