Pierluigi Piras, astro nascente del
Pd sardo, augura lo stupro alla campionessa russa di salto con
l'asta. Non è il primo ad insultare. Poi si pente e si dimette. È
il primo a farlo. Magari un buon esempio per Calderoli e gli altri
insultatori.
Il fatto a molti sarà già noto:
Gianluigi Piras di professione organizzatore di eventi nonchè astro
nascente del Pd sardo ha combinato una “calderolata” (che sta per
atto insulso di Roberto Calderoli, leghista) o se si preferisce una
valandrata (da Dolores Valandro, leghista) o una buonannata (da
Gianluca Buonanno, leghista) o una garbinata (da Angelo Garbin di
Sel), che proprio non è una bella cosa da fare anche perché poi a
raccontarla a mamma e papà o a figli e nipoti diventa un poco
imbarazzante.
Per dare risposta all'affermazione
della russa Yelena Isinbayeva, campionessa del mondo di salto con
l'asta, che in prima battuta si era detta favorevole alla legge
antigay del suo paese per poi, ovviamente, dirsi fraintesa, il
suddetto Pierluigi Piras ha postato su Facebook la seguente
sconcezza: “Isimbayeva per me possono prenderti e stuprarti in
piazza. Poi magari ci ripenso. Magari mi fraintendono”. Come
eleganza si sta a zero mentre come scempiaggine si vola ben oltre il
record di salto con l'asta.dell'atleta russa.
Pare che il post abbia ricevuto molti
'mi piace' a riprova che la madre degli imbecilli è perennemente gravida, ma
su questo punto non c'è originalità visti gli illustri esempi che
l'hanno preceduto. Ci sono stati anche molti 'vergogna' a testimoniare
la speranza che, forse, il Paese non sia giunto alla frutta. Così
come è stato poco originale abbozzare la classica debole difesa
centrata su «è un grosso
equivoco», che di equivoci piccoli, medi, grossi e grossissimi
l'Italia è piena.
Poi,
colpo di scena, è emerso qualcosa di effettivamente originale: il
signor (qui il titolo di signore gli spetta di diritto)Piras Pierluigi ha dichiarato
che «accetterà qualsiasi iniziativa legale al fine di pagare il
giusto prezzo anche di fronte alla legge» e contemporaneamente si è
dimesso da tutti gli incarichi politici ricoperti. Incarichi che, a
onor del vero, non sono propriamente pochini infatti il Piras è: 1)
presidente del Forum regionale dei diritti civili, 2) membro della
direzione regionale del Pd, 3) consigliere regionale, 4) membro del
coordinamento regionale dell'Anci e 5) coordinatore dell'associazione
Prossima Italia, che casualmente si batte per i diritti civili. Un
po' bulimico in quanto a incarichi il Piras che, a seguire tutte
queste attività più il suo lavoro di organizzatore di eventi che è
quello che gli dovrebbe garantire il pane e il companatico, può fare
una certa fatica. E quindi,, detto senza voler assolutmente essere di
giustificazione,, ci si può anche perdere la testa. Che se questa
invece fosse stata collegata al momento in cui le mani hanno
cominciato a correre sulla tastiera del computer non sarebbe stato
male. Troppi incarichi possono far andare in confusione.
Però
l'originalità delle dimissioni resta. Magari il senatore Calderoli
(leghista) e il deputato Buonanno (leghista) e il consigliere di
Cavarzene Garbin (Sel) potrebbero trarne qualche spunto di riflessione per le loro
prossime future azioni. Che a prendersi un po' di riposo dalla
politica e a tornare a fare quello che si faceva prima, ammesso si
facesse qualcosa, non sarebbe male. In fondo la politica non
necessariamente deve essere intesa come un mestiere poiché ci sono
anche altri modi per guadagnarsi uno stipendio e sbarcare il lunario.
Infine,
altro bel esempio di cui si deve essere grati al Piras, ci sono le
dimissioni che ha dato dal suo partito, il Pd, restituendo la tessera.
C'è
da augurarsi che il partito, a tutti suoi livelli, dalla sezione fino
al regionale e magari anche al nazionale, sappia essere all'altezza
della situazione e tranquillamente le accetti così come suggerisce
il buon senso. E con ciò marcando le differenze con chi ancora se ne
va a comiziare senza vergogna.
Morale: la stupidità è trasversale,e questo si sapeva, e non basta eccellere in qualcosa, come insegna anche la saltatrice russa, ma non solo lei, per essere giustificati su tutto. E anche questo già si sapeva ma varrebbe bene di metterlo in pratica.
Morale: la stupidità è trasversale,e questo si sapeva, e non basta eccellere in qualcosa, come insegna anche la saltatrice russa, ma non solo lei, per essere giustificati su tutto. E anche questo già si sapeva ma varrebbe bene di metterlo in pratica.
Pace
e buone dimissioni a tutti.
no proprio no! vero che anche il pd ha il suo coglione. ma il coglione si è dimesso. mica come calderoli. ci ha messo mezza giornata non mezzo secolo! e io non amo il pd ma la correttezza!
RispondiEliminaCaro Castruccio, condivido al 100% mi sono permesso di aggiungere l' episodio come ennesima puntata per la galleria degli orrori italici che su novefebbraio.it abbiamo intitolato "L' Italia è un paese per umani ?" e concordo che preso atto che questa volta l' asinata viene da un esponente giovane e promettente del PD, lo stesso ha avuto un guizzo di dignità , e mi sono unito alla tua speranza che ciò sia di esempio ( la dignità non l' asinata , di quella non c'è bisogno di esempi )
RispondiEliminaa calderoli non ooccorre dare esempi positivi , e' tempo perso
RispondiEliminaImparano i cavalli, imparano i cani, imparano anche le scimmie, perché non dovrebbe imparare anche Calderoli?
Eliminaperche' non e' un cavallo , un cane o una scimmia; e' Calderoli e quindi non puo'
RispondiEliminaCarissimo Castruccio, non capisco: mica c'è bisono di essere leghisti o pdisti per essere pirla. C'è chi è pirla e c'è chi non lo è tessere o tessere che si abbiano. Mi sembrerebbe semplice. Non credi?
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EliminaCarissimo Anonimo, sì. Ma anche no. Sì, perché la percentuale dei cretini (pirla in milanese)è costante, come insegna l'esimio prof Cipolla, in ogni gruppo sociale (quindi incluso anche i partiti), censo, religione ecc. Il che significa che se la percentuale è costante ciò che varia è il numero assoluto ed essendoci più democratici che leghisti c'è poco da stare allegri. No, perché c'è modo e modo di essere cretini (pirla in milanese). Quasi sempre, ma non sempre (si vedano i casi di D'Alema e Veltroni), una cretinata (pirlata) commessa da uno del Pd porta a dimissioni o comunque a ridimensionamenti. Negli altri partiti (se il Pdl dovesse applicare la norma ne resterebbero pochi e nella Lega, che già son pochi resterebbero solo i militanti che son meno dei dirigenti) ci si barcamena in "sono stato frainteso" o "chiederò un incontro per spiegare" , come se fosse facile spiegare la cretineria (pirlitudine in milanese) o è "tutta colpa dei giornalisti", che di colpe ne hanno già di per loro inutile aumentare il carico. Il caso Piras, sarà che è sardo come me, dimostra che alla cretineria (pirlitudine) un qualche rimedio, pure in extremis, c'è. Evviva
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