A
forza di spostare tutto un po' più in là il governo Letta s'è
dimenticato di fare la prenotazione alla pensione Mariuccia. Oramai è
tardi tutte le camere sono state prese. Non andare in vacanza sta
diventando una moda da Vip (vecchi in pensione) imitata anche da papa
Francesco.
Oramai
non andare in vacanza è diventata una moda. Una volta c'erano le
Baleari poi le Seychelles quindi i safari in Africa e infine il
Vietnam.
Enrico Letta nell'attività in cui riesce meglio |
Ma le mode girano ora è il momento della non vacanza. I
primi a snobbare le vacanze sono stai iVip cioè i “vecchi in
pensione” che questa pratica la conducono da anni. L'ha
rilanciata con autorevolezza papa Francesco, anche se poi si è fatto
un week-end lungo in quel di Copacabana dove, come si sa, ogni donna è
sovrana. Il tempo non è stato dei migliori ma tutti quelli che si
sono ritrovati con Francesco pare si siano divertiti. E adesso ci
arriva, buon ultimo, il governo Letta che la pratica di arrivare dopo
gli altri e di mettere tutto “un po' più in là” la sta facendo
diventare una pratica di vita.
Ovviamente
ciascuna delle categorie summenzionate ha i suoi bravi motivi per
quella scelta che non è la stessa per tutti.
I
Vip cioè i “vecchi in pensione” non vanno in vacanza per
snobismo: non vogliono confondersi con altri che usurpano
l'acronimo Vip traducndolo in very important person che poi
questi important a vederli in
tv sembrano più prossimi alla categoria cafonal. E con loro i
“vecchi in pensione”
hanno poco a che spartire. Detto con il massimo rispetto per gli
autentici cafoni ovvero per quelli che se ne andavano e magari ancora
vanno in giro per sbarcare il lunario: i c'a fune
(traduzione letterale: quelli
che hanno la fune).
Papa
Francesco rinuncia alle ferie perché in ditta ha trovato un tal
marasma che rimettere a posto tutto (ammesso e non concesso che lo
voglia fare per davvero) richiederà ben più tempo che non quello
delle ferie e comunque Roma in agosto è vivibilissima e senza
confusione come da sempre ci ha raccontato il cinema: da Il
sorpasso (anni antichi) a
Pranzo di ferragosto (anni
più recenti). E poi comunque nell'albergo di santa Giulia c'è
l'aria condizionata e già questa fa vacanza. Peraltro i Vip
originali (vecchi in pensione)
l'aria condizionata non ce l'hanno, mica perché costa cara ma per
avversione ideologica. Preferiscono il ventaglio, più chic, o il
ventilatore usato però solo nelle ore notturne, causa zanzare.
Il
governo Letta tutti questi problemi non ce li ha e quindi, perché
non va in vacanza?
Perché
la coerenza li ha fregati. Questa è la vera verità.
Fino
ad ora il governo del “fare un po' più in là” ha
funzionato egregiamente su tutte le questioni importanti: sulla nuova
legge elettorale, che verrà fatta un po' più in là, sulla
decisione sull'Imu, che verrà presa un po' più in là, sull'aumento
dell'Iva, che si deciderà un po' più in là, sulla riduzione dei
costi della politica che per essere sicuri che vada sempre più in là
si pensa di prenderla a rate neanche si trattasse dell'acquisto di un
frigorifero. E comunque i partiti hanno invece incassato che è poco
una bella paccata (per dirla alla Fornero, chi se la ricorda più?)
di milioni che una legge truffaldina ha istituzionalizzato nel metodo
e nel merito. Che poi se una legge è truffaldina chi l'ha ideata e
resa esecutiva come deve essere definito? Alla faccia delle vibranti
e bavose commozioni di circostanza. E l'elenco del “fare più in
là” si può allungare di molto altro ancora come ad esempio la
questione della decadenza di Berlusconi da senatore o la legge
sull'omofobia o la norma sul voto di scambio per arrivare alla
definizione su come punire la diffamazione a mezzo stampa. Senza
contare tutti quei provvedimenti che, ad onor del vero, non sono
neanche calendarizzati “un po' più in là”. Nel senso che
non sono proprio in agenda tanto sono considerati poco importanti
come la questione dell'equità fiscale e pure sociale. Il governo
Monti sulla questione ci ha campato per quindici mesi senza mai
neppure fare uno sforzo. Ma d'altra parte chi ha due o tre o anche
quattro incarichi e ricava da ciascuno diverse decine di migliaia di
euro al mese come può capire chi tira la cinghia? Oggettivamente è
sforzo troppo grande e quindi non può.
Ecco perché il governo Letta non va in vacanza gli è capitato che l'appunto per la prenotazione della pensione Mariuccia sia finito nelle cose da fare “un po' più in là” e così hanno perso il turno. Ormai è tardi tutto già preso.
Ecco perché il governo Letta non va in vacanza gli è capitato che l'appunto per la prenotazione della pensione Mariuccia sia finito nelle cose da fare “un po' più in là” e così hanno perso il turno. Ormai è tardi tutto già preso.
Gli
resta però sempre la possibilità di svagarsi con qualche giochino
elettronico, il subbuteo di cui il premier Enrico Letta va matto
richiede troppo spazio e diversi giocatori appassionati. Per
informazioni sui giochini elettronici rivolgersi alla deputata Rosy
Bindi. Per intenderci quella che ha richiesto con foga alla direzione
del suo partito la deroga per potersi presentare alle elezioni avendo
oramai superato di gran lunga i termini stabiliti dal regolamento. In
molti si domandarono perché la Bindy volesse tornare in parlamento
dopo oltre quindici anni di permanenza su quegli scranni. Ora si ha
la risposta: per giocare con il tablet (pagato dai contribuenti
magari) in un ambiente sereno, ben condizionato sia d'estate che
d'inverno e anche ben remunerato. Ora è chiaro.
Se
poi il governo e tutti i suoi ministri a cominciare da quello degli
Interni decidesse di andare “un po' più in là” e
lasciasse il posto a gente che faccia meno proclami ma più fatti
farebbe cosa buona e giusta.
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