Da sempre difensore dei Fratelli d’Italia che inciampano. Per il Bignami Galeazzo disse di essersi travestito da Minnie. Per il Nordio Carlo mischiò merito e metodo tenendo lontane le intercettazioni dai reati contro la pubblica amministrazione e le truffe e qui assomigliò più a Peperoga. Adesso per la questione Cospito-PD l’hanno lasciato all’umido.
L’onorevole Donzelli Giovanni, pettinatura alla Boris Johnson, e non è l’unico tratto che hanno in comune, aggressivo un po’ più del giusto, voce un tantinello stridula e la tendenza a sovrastare gli interlocutori interrompendoli e dandogli sulla voce è il coordinatore di Fratelli d’Italia. In altre parole il facente funzione di segretario poiché la Meloni Giorgia è occupata a fare il capo del Governo (allocuzione che le piace tantissimo) e quindi della medesima viene considerato uno dei tanti suoi “braccio destro”. La Meloni Giorgia è come la dea Kalì: ha un braccio destro per ogni occasione. Occupandosi della organizzazione del partito, il Donzelli Giovanni ha rinunciato addirittura a fare il ministro perché, ha detto: «questo mestiere mi piace tantissimo». Di solito chi si occupa dell’organizzazione di un partito è personaggio schivo, poco conosciuto e gestisce il suo enorme potere con discrezione, giocando nell’ombra, ma non è questo il caso. Il Donzelli Giovanni, classe 1975, gioca invece in campo aperto e si erge a difensore dei Fratelli d’Italia che sono in ambasce. In attesa di trovare orfani e vedove. Tra gli episodi più famosi la difesa del Bignami Galeazzo ritratto in camicia nera con tanto di svastica, attualmente è sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti. Nell’occasione, come asso di briscola, il Donzelli Giovanni gettò uno scoop: essersi vestito da Mimmie. Ovviamente senza essere la fidanzata di Topolino e con qualche probabilità neppure un cartone animato. Anche se in effetti un po’ a Minni assomiglia con quei due occhioni grandi come una vecchia moneta da 500 lire e anche in quanto a orecchie … Roi ha coperto con il suo mantello anche il Nordio Carlo inopinatamente finito sotto i riflettori per la sua battaglia iconoclasta contro le intercettazioni. Il suo parlare a raffica e dondolare sulla sedia questa volta l’han fatto assomigliare non a Minnie, ma a Paperoga. E ha richiamato Paperoga, col suo sbracciarsi anche nel suo intervento contro il i parlamentari del Pd andati in visita al carcere di Sassari: «La sinistra sta con lo Stato o i terroristi?» Che è come se chiedessero a lui «Fratelli d’Italia, sta con lo Stato o con i malavitosi?» considerando la quantità di esponenti del suo partito indagati o condannati per traffico di influenza, corruzione, voto di scambio politico mafioso ecc… ecc… Al dunque però pare che tanta generosità non sia compensata, al bailamme suscitato dalle sue dichiarazioni e alla risposta delle opposizioni il ministro Nordio ha risposto burocraticamente e un po’ lavandosene le mani rimandando ogni decisione all’indagine dei magistrati di Roma, come pure ha fatto la Meloni Giorgia. Già, perché oltre al merito c’è pure il metodo: quelle informazioni era lecito averle? era lecito renderle pubbliche? L’amico e coinquilino Andrea Delmastro ha cercato di metterci una pezza, ma non si sa quanto durerà. Qualche volta buttare cuore e coratelle, oltre l’ostacolo non funziona. Ma si starà a vedere. Sempre che il fascicolo aperto dalla magistratura non sia un modo per far sbollire il tutto e poco alla volta farlo inabissare nel nulla.
Buona Settimana e Buona Fortuna.
P.S. Andrea Delmastro ha rilasciato una dichiarazione: "per gli amici espongo il petto". Anche lui Paperoga.
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