Ciò che possiamo licenziare

venerdì 24 febbraio 2023

Martedì grasso, giovedì di Quaresima

Protagonista dell’ultima giornata di Carnevale il La Russa Ignazio con doppia performance. Anche la Fornero Elsa ci ha messo del suo ricordando il suo diploma in ragioneria. Fascisti picchiano a Firenze.  Primo giorno di Quaresima: il ministro Valditara vuole punire la Preside Savino. Magari mandandola al confino.

Settimana ricca questa che ormai volge al termine. Come nelle migliori tradizioni l’ultimo giorno di Carnevale ha mantenuto l’antica promessa: dare il meglio di sé per il divertimento finale e, per contrappasso, il primo della Quaresima iniziare tristemente. Il copione è stato rispettato alla lettera. Il Presidente del Senato, La Russa Ignazio, ha deliziato l’italico popolo con due performance. La prima: a domanda su quale sarebbe la sua reazione se avesse un figlio gay ha risposto:«ne sarei dispiaciuto», si immagina moderatamente, poi ha tracciato un parallelo sportivo: «dispiaciuto come se scoprissi di avere un figlio milanista». Si ipotizza quest’ultima, colpa senz’altro più grave. Il suo dispiacere deriverebbe dal fatto di non avere un figlio a lui somigliante. Dimostrazione plastica su come possano divergere le opinioni sulla stessa persona: di La Russa Ignazio ai più ne basta uno. Poi,per non farsi mancare nulla, ha dichiarato di non essere più in possesso del busto di Mussolini e di averlo regalato alla sorella. Ragion per cui, in base alla proprietà transitiva, il La Russa Ignazio non è più fascista mentre lo è diventata la sorella. L’inventore del Carnevale mai avrebbe supposto un simile ridanciano epilogo. Come sicuramente mai avrebbe pensato ad un incontro tra il Santoro Michele e la Fornero Elsa, dove la parte comica è stata svolta interamente dalla seconda. Il Santoro ha con passione e dovizia di particolari illustrato la sua weltanschauung  a cui la Fornero Elsa ha risposto, con una certa dose di compatimento:«è il conflitto tra passione e ragione» ha detto. E con la pignoleria del ragioniere (la Fornero ha il diploma di ragioneria) ha cercato di sostenere una sorta di primato dell’economia e degli economisti, sui bisogni sociali. I risultati di questa miope e velleitaria visione sta tutta nel vivere quotidiano: nei tempi lunghi della sanità, nella crisi  della scuola, nell’inefficienza della giustizia, dei trasporti e la lista è quasi infinita. Alla teorica della partita doppia si dovrebbe rammentare quel che disse la Regina Elisabetta II agli economisti nel 2008: «Come mai non avete previsto il crack?» Già perché non l’hanno previsto? Perché sono quelli che ti diranno domani comequello che avevano previsto ieri oggi non si è verificato. Infatti i bonzi economisti non tengono conto dei costi occulti determinati dalla inefficienze generate dall’economicamente  sostenibile. I costi occulti, soprattutto quelli sociali, non si possono inserire nella partita doppia. Li si patisce e basta. Il giorno dopo, mercoledì, cinque o sei fascisti hanno picchiato un paio di  ragazzi del collettivo del liceo Michelangelo di Firenze. Come al solito in tanti contro pochi nell’indifferenza dei più. La preside del liceo, Annalisa Savino, ha scritto una lettera aperta ai ragazzi per ricordare come il fascismo non sia nato nelle adunate oceaniche, ma in un pestaggio ai bordi di un marciapiede e ha concluso con l’invitare tutti ad attaccarsi alla Costituzione. Lettera quasi banale in uno Stato democratico, repubblicano e antifascista.  Così però non l’ha pensata il ministro dell’Istruzione: sta meditando di punire la Preside trasferendola. Mandandola magari al confino. Metodo vecchio: non ha funzionato neppure nel ventennio, ma la nostalgia è dura a morire. Se la Quaresima comincia così chissà come finisce.

Buona settimana e buona fortuna.

Nessun commento:

Posta un commento