Dice Cacciari: «Non abbiamo la faccia per dire no a
una riforma dopo aver buttato via tutte le occasioni di questi quattro decenni.».
Aggiunge Serra: «Ora la sola idea che qualcosa accada è più convincente dell’idea
che quella cosa possa essere sbagliata.» Risponde Crozza: «Anche mettere il
cesso in salotto è una novità, ma non è bello.» E soprattutto non ha senso.
Michele Serra l'amacante |
Comunque, giusto
per non perdere il filo, anche l’amacante Michele Serra ha colto il punto e si è
subito sdraiato sulla linea di Cacciari ché, d’altra parte, cercarne una nuova
richiederebbe un certo sforzo che non si può pretendere da chi ormai arrivato
se ne sta comodo e sdraiato e ha deciso di tirare i remi in barca. Tirare a
campare disse un tempo tale Andreotti Giulio. Infatti ammette il Serra Michele
che gli viene difficile essere antirenziano. Un po’ a causa del riflusso degli
anni ottanta, come son lunghe le radici della sconfitta, e un po’ perché vede
il paggio fiorentino come il figlio naturale di quella sinistra parolaia ed
inconcludente che l’ha preceduto. Che
Renzi Matteo sia il frutto avvelenato di D’Alema e di tutta quella genia di sinistra da
terrazza (op.cit. Ettore Scola) aspirante ad essere
destra, non ultimi gli Speranza ed i Cuperlo politici dalla trista figura, è
fatto straraccontato in molti pezzulli qui già apparsi. E proprio per questo il Renzi Matteo dovrebbe
essere combattuto ed abbattuto (politicamente) cogliendo così due piccioni con
una sola fava: liberarsi una volta per tutte dei vecchi tromboni sedicenti di
sinistra e rimandare in campeggio lo scout pataccaro. Il fatto è che chi è già
satollo oltre che nella panza anche nell’intelletto si adegua a ripetere la
giustificazione dell’ispettore Rock «Ho fatto, ho fatto, ma non ho visto niente.»
L’ispettore Rock (interpretato da uno strepitoso Cesare Polacco) parlava di brillantina
(Linetti) e non di politica. Perché in quella vera l’abbandono per stanchezza
non s’è mai visto e magari chiederlo ai «partigiani veri» di Maria Elena Boschi
potrebbe essere un’idea. E proprio perché il Renzi e la sua scardellata squadretta
di arrampicatori sociali e aspiranti lobbisti, a cui si sono aggiunti non pochi
ferrivecchi, son frutto di quella malintesa idea di sinistra, vale la pena di
reagire con più forza. Non si copre un buco vecchio creandone uno nuovo e per
giunta più largo. Questo è metodo da bancarottieri alla Sindona Michele. E in
politica non paga. Si spera, almeno.
L’amacante Serra
Michele finisce la sua fatica scrivendo: «Ora la sola idea che qualcosa accada
è più convincente dell’idea che quella cosa possa essere sbagliata.» In
anticipo di qualche settimana gli aveva già risposto Maurizio Crozza, a riprova
che i comici sentono l’erba crescere, dicendo che: «Anche mettere il cesso in
salotto è una novità, ma non è bello.» E verrebbe, debolmente, da aggiungere neanche
ha tanto senso. Infine: l'alternativa a «che qualcosa accada.» non è che non accada nulla ma che accada la cosa giusta. Faticoso. Si sa.
La fortuna, se
così la si vuol chiamare, è che lo stimato Massimo Cacciari e il qualche volta
simpatico Michele Serra, non smuovono voti. Forse neanche quelli dei parenti. E
allora si dia fiducia al popolo, qualche volta bue, ma qualche volta anche no.
E ci si augura che sia la volta buona (che non è un ashtag)