Il
più famoso burattino del mondo accomuna, neanche li avesse scolpiti lo stesso
Geppetto, due opposti. Che poi siano opposti è da dimostrare. A chiacchiere son
forti tutti e due. Uno ha la nasella ma l’altro è toscano. Entrambi campano di
politica. Dagli insulti all’unità.
Maurizio Gasparri, o il
suo ghost magari più facile, ha passato gran parte del pomeriggio a ritwittare
la simpatica vignetta che si vede qui accanto. L’opera è dei giovani virgulti
di Forza Italia che se la sono ben distribuita tra loro ed ognuno l’ha poi rilanciata
su Twitter. Regia eccellente e ben organizzata se è stata pensata, meglio ancora se invece
frutto del caso. Che spesso è più acuto dei cervelloni strategici. Comunque
quel che è certo è che Maurizio Gasparri non si è lasciato scappare un solo
tweet che portasse in dote quell’immagine e subito, come una mangusta, l’ha
acchiappata e l’ha ritwittata talvolta con un piccolo commento talaltra esclusivamente
come passaparola. Insomma è stato messo in campo un bel battaglione a sua volta
duplicato dal senatore Gasparri, non a caso figlio e fratello di generali dei
Carabinieri , nonché ex colonnello di
Gianfranco Fini (sto con Fini da più di trent’anni) .
IUn bel tentativo per
controbilanciare la twittermania di Matteo Renzi. E soprattutto per vendicarsi
della frase: «La Rai è un pezzo di cultura, non può essere disciplinata dalla “legge Gasparri”»
che il Presidente del consiglio ha perfidamente lasciato cadere durante un’
intervista con Lucia Annunziata. Con ciò intendendo che cultura e Gasparri se
non sono proprio agli antipodi certo corrono su piste opposte. E dargli torto può
venire difficile.
La prima reazione è
stata all’altezza del senatore: «Imbecille. Figlio di massone. Chiacchiere e
distintivo (espressione utilizzata dal cattivo Al Capone). Insider Trading.
Abissale ignoranza …» poi passata la fregola, dopo una notte forse insonne,
sono apparsi come vendicatori celesti i giovani di Forza Italia. E lì giù a
ritwittare. C’è da dire che Renzi ritwitta poco o nulla. Sarà per supponenza o
per arroganza o perché padroneggia meglio lo strumento, ma lui i tweet se li
pensa e se li piazza per conto proprio. Lodevole perché è noto che fa da sè fa per tre..
C’è però un dettaglio
che i giovani di Forza Italia non potevano conoscere e che probabilmente il
senatore Maurizio Gasparri ha pensato bene di non segnalare fidando anche nella
riservatezza dei suoi vecchi camerati e magari anche un poco sulla loro
scarsa memoria. In verità sbagliando. I vecchi del Fronte della Gioventù hanno
buona memoria e si ricordano perfettamente come avevano soprannominato il
camerata Gasparri: Pinocchio logorroico.
Il nomignolo gli è rimasto appiccicato
anche quando è diventato segretario provinciale (Roma) del Fronte della
Gioventù e poi, negli anni ottanta presidente nazionale del Fuan che era l’associazione degli universitari
neofascisti. Che però quel posto lo usurpava non essendo universitario avendo
smesso con gli studi subito dopo il liceo.
Sul perché i suoi
camerati lo chiamassero Pinocchio non c’è certezza. C’è chi dice per alcune
bugie, innocenti si suppone, e chi invece per la protuberante nasella. Ciò
che non è in discussione è la logorrea. Dategli uno spunto e il senatore
Gasparri può parlare ininterrottamente per ore. E anche oltre. Ovviamente sul contenuto non si garantisce. Mai
e per nessuno. Meno che mai per Gasparri. E lo stesso è per il Renzi: gli sia dato un microfono e ce ne si può dimenticare per ore. Si può andare a fare shopping e al ritorno lo si ritrova dove era stato lasciato.
Comunque alla fine è
bello vedere che gli opposti hanno dei punti in comune. Potrebbero partire di
lì ed insieme andare un po' più in là. Dove li porta il cuore.