Amato
non è un bamboccione e neppure uno sfigato e tanto meno un choosy.
Anzi schizzinoso non lo è per niente. Qualsiasi cosa purché sia un
posto. Dallo Psiup a sottosegretario di Craxi e poi Presidente del
consiglio in proprio prima di tornare a fare il ministro con D'Alema.
Avrebbe voluto farlo anche con Monti e Letta junior ma gli è andata
male.
Anche questa volta Giuliano Amato c’è l’ha fatta. Certo. E d’altra
parte non poteva essere diversamente perché Giuliano Amato, da Torino e giovanissimo trasferito in Toscana, classe
1938, non è un bamboccione e neppure uno sfigato e tanto meno un choosy. Anzi schizzinoso non lo è mai
stato, al contrario si è sempre fatto andar bene tutto. Giuliano Amato è uno
che non può stare con le mani in mano e quando è disoccupato soffre. Soffre terribilmente. Occupare il tempo
scrivendo poesie e favole per i nipotini è una cosa bellissima che fa tanto ‘nonno
affettuoso’ ma non può durare a lungo. No, non può durare a lungo soprattutto
perché raccontare favole ai nipotini non dà la stessa soddisfazione che
raccontarle agli italiani. Con gli italiani le favole riescono meglio, questi
sì che sono di bocca buona e bevono praticamente di tutto: dalla democrazia
cristiana a Berlusconi passando per D’Alema e poi i due Letta. Altro che
bruscoli.
Per lui l’importante è esserci magari
anche in un posto da precario. Precario come può essere precario un ministro, lo è stato
per cinque volte, precario come lo può essere un sottosegretario, magari alla
presidenza del consiglio, lo è stato per quattro anni alle dipendenze di Craxi in due governi,
precario come lo può essere un presidente del consiglio, anche in questo caso lo
è stato per due volte. E ci vuole proprio un coraggio da leoni per affrontare con
simile ardore la vita e tutte le sue precarie incertezze, soprattutto quando si
può contare solo sullo stipendio da professore universitario e poi sulle miserrime
indennità da parlamentare guadagnate col sudore della fronte per ben cinque
legislature. E dire che il prof. Giuliano Amato è sempre stato un fervente
rivoluzionario pronto a buttare cuore e coratelle oltre l’ostacolo per nulla
interessato alle mondane cose della vita. Inizia la sua carriera politica
addirittura nello Psiup (Partito di Unità Proletaria) che si collocava a
sinistra del Pci essendone per altro un satellite ben protetto. Poi nel momento
della disfatta di questo gruppo con sommo sprezzo del pericolo non sceglie il
grande accogliente e sicuro partito comunista ma si accontenta di uno di molto più piccolo e modesto, sempre in preda a scossoni e sconquassi, quello socialista. La sua scelta è senz’altro controcorrente e dettata dalla
voglia di portare la rivoluzione anche in quel partito che pure da molti
decenni condivide le stanze del potere con la democrazia cristiana. Non a caso
i suoi primi amici socialisti sono ex comunisti come Antonio Giolitti che all’interno del Psi rappresenta una delle
correnti di sinistra. Si mette indi
poscia in lotta con Craxi e lo affronterà così duramente da divenirne
consigliere e quindi sottosegretario. E poi quando la prima repubblica affonda grazie
al suo spirito ribelle lui riesce a galleggiare lo stesso muovendosi di
presidenza in presidenza, da quella dell’Antitrust a quella della Convenzione
Europea (vicepresidente) e poi a quella sui Balcani. Naturalmente sempre da
professore. E poi nel 2008 abbandona (lui dice) la politica. E qui qualcuno,
ingenuo, si è rammaricato per la perdita: Amato pensionato. Sì ma un pensionato,
oltre 30.000€ mese che si dedica alla
Treccani ed alle consulenze per Deutsche bank e poi alla presidenza della
Scuola di Sant’Anna di Pisa e a quella degli ex allievi della stessa e via
dicendo. Un uomo con l’argento vivo addosso altro che fragilità fisica come
diceva Scalfari. E naturalmente
non può mancare un suo interessamento al Monte dei Paschi di Siena,
banchetta di cui nessuno si occupa, mentre lui magnanimo un occhio ce
lo butta.
Nel 2011 tenta di
entrare nel governo Monti, tra tanti tecnici un politico-tecnico o
tecnico-politico come lui potrebbe fare la sua bella figura ma non ce
lo vogliono, spera allora nel governo Letta potrebbe ricoprire il
ruolo della chioccia di quei ragazzini scapestrati ma ancora non lo
vogliono. Sembra la fine ma gli amici si scoprono nel momento del
bisogno e così il presidente Napolitano, caro vecchio amico di
tempi antichi gli viene in soccorso e a settantacinque anni eccolo
rimpiazzare un vecchietto di settantasei anni e incominciare con
l’energia di un ragazzino l’ennesima avventura: la Corte
costituzionale. Sì proprio quella Corte che forse dovrà discutere
della legge Severino. Che sia stato messo in quel consesso proprio
per questo? Chi può dirlo. Comunque percepirà anche in questo caso
uno stipendio come giusto che sia per chi lavora: pare che sia di
30.000€, recentemente ritoccato verso l'alto, naturalmente al mese.
A quanto pare 30.000 è un numero ricorrette per Giuliano Amato.In
ogni caso auguri. Anche a tutti gli italiani.
ecco a cosa serviva Letta a coprire Amato per farlo passare nell'ombra... lo dicevo io che era strano che non gli avevano dato il posto di Monti... era tutto studiato... ora potrà fare i porci comodi(come mettere le mani sui soldi dei vostri conti) sotto l'ombra di letta!!!
RispondiEliminaPoveri italiani... quando si sveglieranno si troveranno con meno soldi senza che accorgersene...
FERMATE IL MONDO....VOGLIO SCENDERE!!
RispondiEliminaringraziamo tutti ... o troveremo presidente
RispondiEliminaAGGIUNGICI CHE E' SEGNATO PURE AL GRUPPO MISTO... UNO STIPENDIUCCIO IN PI§ NON FA MAI MALE...
RispondiElimina