Ha
detto che mai farà uno spot con una famiglia gay ma in realtà non è vero. Dice
che il suo libro preferito è la Repubblica di Platone ma evidentemente ha
saltato la parte che riguarda la famiglia. A lui la famiglia tradizionale piace
così tanto che ha voluto averne due.
Da Barilla Guido, che di secondo nome pare faccia
Maria, uno scivolone così non ce lo si
aspettava di certo. Tutto quanto si leggeva e si sapeva di lui deponeva a suo favore.
Dicono cronache ufficiose che abbia capito prima, di più e meglio di altri
della famiglia e degli azionisti che la linea Mulino Bianco era ed è branch fondamentale per l'azienda. Ed ha capito, ancora una volta
prima, di più e meglio che il futuro dell’azienda stava e sta
nella internazionalizzazione.
Anche perché nessun prodotto rappresenta tanto l’Italia
e il made in Italy come un bel piatto di pasta sia che si tratti di spaghetti,
fusilli o rigatoni. Questi ultimi, i rigatoni, anche con tutti i loro
significati reconditi, furono nobilitati da Federico Fellini con un memorabile
spot. Mentre gli spaghetti scolati con una racchetta da tennis, hanno
interpretato, tra i tanti altri film, un cameo ne l’appartamento, di Billy Wilder, cinque Oscar, recitando a fianco
di Shirley MacLaine e Jack Lemmon.
Guido Maria Barilla, giovanissimo, seppe fare una scelta
che, per i tempi e ancor oggi, fu trasgressiva: lasciare la ruspante Bocconi
per la più posata facoltà di Filosofia. Ben sapendo che la tecnica si impara, magari
anche facilmente, ma per la capacità di ragionamento è tutta un’altra storia.
Come peraltro hanno abbondantemente dimostrato i tecnici del precedente governo
che a parte saper far di conto, anche se qualche volta han pure denunciato di
aver scarsa confidenza con le tabelline, con il resto del ragionare stavano
messi abbastanza male tanto che Raffaele Bonanni sostenne e forse a ragione, che
suo zio avrebbe saputo far di meglio. Ma questa è un’altra storia.
Barilla Guido Maria ha detto che mai farà uno spot con una
famiglia gay e non sa quel che si perde. O forse sì: la normalità. Perché una famiglia gay è
uguale a una qualsiasi famiglia etero salvo che in bagno a radersi la mattina
sono in due. Barilla Guido Maria ha
detto che mai avrà gay sul set dei suoi spot come protagonisti, ma in
realtà non è vero. Barilla Guido Maria sa perfettamente che la pubblicità ha
rappresentato e rappresenta un fattore cruciale nel successo delle sue marche.
E sa pure che la pubblicità è conservatrice e interpreta i pensieri più piani
dei consumatori e cerca il loro consenso. Non a caso tutti gli spot prima della
messa in onda vengono testati e se il risultato non è soddisfacente li si
corregge o li si rifà. Per il momento l’atteggiamento degli italici nei
confronti delle unioni gay è possibilista,
non a caso Barilla Guido Maria sui matrimoni gay si dimostra aperto, ma sul
significato di famiglia è probabile che atteggiamenti e comportamenti
configgano ragion per cui è meglio stare dalla parte dei bottoni.
Poi magari
Barilla Guido Maria si fa prendere la mano e questo per un filosofo (anche se
solamente di laurea) francamente non va bene. Soprattutto se, come racconta in
un’intervista (Grazia 26 dicembre 2009) afferma che il suo libro preferito è la Repubblica di Platone. Di cui deve aver saltato la parte in cui l’autore
sostiene che la vita familiare dovrebbe essere abolita per consentire il
massimo di opportunità a tutti i giovani e non bloccarli o ingabbiarli nelle
tradizioni delle famiglie d’origine. Ma questa omissione è più che
comprensibile visto che Barilla Guido Maria con la retorica della famiglia e della
casa ci sbarca il lunario. Che poi anche sui gusti di Platone magari ci sarebbe
qualcosina da dire dato che ai tempi suoi non sempre le donne andavano per la
maggiore. Ma nessuno si sognerà mai di giudicare Πλάτων per i suoi
gusti sessuali.
E comunque Barilla Guido Maria in meno di
ventiquattro ore ha fatto ammenda su twitter, e poi con una foto a tutta pagina
dove non ha propriamente l’aria di essere l’uomo più felice del mondo. Le discolpe,
si sa, qualche volta lasciano in chi le porge un persistente dolorino. E naturalmente
le scuse, come da copione sono per tutti: gay, amici, dipendenti, partner che poi vuol dire fornitori e
clienti. E viene il sospetto anche per i nemici. Non manca nessuno. Con ciò
evidenziando di aver ben letto e capito i restanti capitoli di Πολιτεία (Politéia
ovvero la Repubblica ) dove si dice di come si dovrebbe
governare. E a ben vedere un’azienda è un mini stato. Così come lo è una
famiglia. E viceversa.
Qui non si fa cenno alle due famiglie di Barilla
Guido Maria (quasi tutti i sostenitori importanti della famiglia tradizionale
ne hanno due quando non tre, è la prassi) non per dimenticanza ma solo perché
son fatti suoi.
Lui è stato un vero fesso ad esprimersi così, ma probabilmente la famiglia non tradizionale è così di nicchia che non giustifica investirci sopra in pubblicità. D'altra parte la pasta non è per etero o per gay, è per uomini, donne, vecchi e bambini. Francamente una pubblicità della pasta con un esplicito richiamo gay sarebbe forse politicamente corretta ma anche un po' ridicola.
RispondiEliminaSono d'accordo Paolo e nel pezzo questo è detto. peraltro la vera frase brutta è quando dice "basta che non diano fastidio" . Questa più che l'altra dice del sentimento vero sotteso al tutto.
Eliminacome un noto nano
RispondiEliminache stronzo... i gay sprizzano gioia,allegria,e sono pieni d'amore......
RispondiEliminaSi è decisamente pentito e scusato, come uomo e come imprenditore.
RispondiEliminamah, nel Veneto si dice: prima de parlar, tasi
RispondiElimina