Dr. Nicola Izzo ex vicecapo vicario della Polizia di Stato |
E che, siamo
diventati inglesi? E già perché il ministro dell'energia inglese,
il
liberaldemocratico Chris Huhne
ha lasciato la sua carica
per aver tentato di scaricare sulla moglie una multa per eccesso di
velocità. Una manciata di punti sulla patente sono costati un
ministero. Mancanza grave.
O siamo diventati
tedeschi? E già perché il il ministro della difesa
tedesco Karl-Theodor
zu Guttenberg,
si è dimesso quando qualcuno ha scoperto e reso di dominio pubblico,
che ha copiato una parte della sua tesi di laurea. Mancanza
gravissima. Che peraltro denota poca fantasia e anche un bel po' di
pigrizia. Chi avrebbe mai pensato un teutone pigro?
Lo scandalo
dilaga per l'Europa e le famiglie dei due reprobi, fino all'ottavo
grado di parentela, se ne stanno tappate in casa. Anche quando sono
soli, nel chiuso delle loro camerette, arrossiscono silenti.
Qui da noi certe
cose non succedono. Non succedono proprio. Qui da noi queste cose
non si fanno.
Lo sanno tutti, anche i bambini. Avete mai visto un bambino dimettersi da capoclasse? No. E allora?
Lo sanno tutti, anche i bambini. Avete mai visto un bambino dimettersi da capoclasse? No. E allora?
E allora succede
che a respingere le dimissioni del dottor Izzo ci si mettono
addirittura in due. Prima le respinge il suo capo, il dottor Antonio
Manganelli, per intenderci il funzionario di Stato più pagato
d'Italia, qualcosa come 600.000€ all'anno. Che l'omologo della
CIA, (quella degli Stati Uniti e non la Confederazione Italiana
Artigiani) tanti soldi non se li sogna neppure dopo una indigestione
di hot dog. E poi a rafforzare il diniego ecco il ministro degli
Interni Anna Maria Cancellieri. Che, giusto per intenderci ha
commentato la sentenza relativa alla Diaz con un “così perdiamo i
nostri uomini migliori”. Appunto.
Dr. Antonio Manganelli Capo della Polizia di Stato |
Tutto questo accadeva lunedì 5
novembre
Già, ma perché
il dottor Nicola Izzo ha presentato (lunedì 5 ) le sue dimissioni?
Per una questione, tutta da provare al momento, di irregolarità
nella gestione di alcuni appalti di competenza del Viminale. A luglio
(quattro mesi fa) al ministro dell'Interno è stato recapitato un
dossier che accusa Izzo di gestione disinvolta. Il dossier è anonimo
e questo senz'altro non è bello.
Il dott.
Manganelli dice, in questi giorni, che a luglio o giù di lì è
stata aperta un'indagine amministrativa interna (ma che ad oggi non
ha portato risultati). E il dottor Izzo? A girarsene spaesato per i corridoi del Viminale offrendo la sua lettera di dimissioni a tutti, ma nessuno che la vuole. Colleghi, ministri, capi del personale, autisti addirittura gli uscieri sono scomparsi. Nessuno si fa trovare. E lui lì imperterrito a fare anticamera. Ma niente.Nel frattempo però i giudici della procura di
Napoli decidono di indagare su Izzo per un'altra questione di appalti senza gara.
E neanche questo, se fosse provato, è bello.
A questo punto il
dottor Izzo conferma le dimissioni: “non
sono personaggio da operetta, troppi si dimettono in questo paese per
incassarne il rigetto, io no.”(2),
che sono
irrevocabili. Lui dice per potersi meglio difendere. Alcuni maligni
invece sostengono per evitare possibili misure restrittive. Che veder
arrestato il vice capo della polizia non sarebbe neanche questo molto
bello. E neppure è
tanto bella la fine della lettera: “Sono
anche stanco, sono troppi anni che mi sono state affidate
responsabilità maggiori di quelle che potevo reggere con le mie
capacità e questo ha finito con l’espormi, col farmi commettere
errori, col crearmi corvi nemici.”
Ma tant'è. Si dia per scontato che non ci siano cattivi pensieri e
si consideri che il dottor Izzo si è dimesso.
E' già un bel
fatto, abbastanza raro, da noi.
Anna Maria Cancellieri Ministro dell'Interno |
Domande: a che pro respingere le
dimissioni? Perché mettercisi in due? E sopratutto perché
accettarle tre giorni dopo?
Forse si vuol
rimarcare che siamo italici e certe cose le lasciamo fare solo agli
anglosassoni? Che poi tra il
Viminale e i soldi qualche incomprensione senz'altro c'è visto
anche la questione dei braccialetti elettronici. Pare siano stati
spesi circa 80 milioni in dieci anni per controllare 14 detenuti (1),
che non devono essere neppure tra i più pericolosi se li lasciano
uscire dal carcere. Non solo ma che il contratto con Telecom che
gestisce la cosa sia stato rinnovato fino al 2018 dal Ministro
Cancellieri e con parere non positivo del Ministro Paola Severino
neanche questo è molto bello. Se poi succede che a luglio del 2012
il figlio del Ministro vada a lavorare in Telecom si capisce che il
senso dell'opportunità non abita da queste parti.
E dopo cinque
giorni di grande fatica il dottor Izzo vede finalmente coronato il
suo titanico sforzo: accettate. Le dimissioni sono accettate. E, così
come si conviene, in quattro-e-quattro-otto ecco nominato il nuovo
vicecapo. E' il dottor Alessandro Marangoni da Brescia che si trova
da pochi mesi alla direzione centrale delle risorse umane. A Roma,
Guarda la fortuna. Così si è risparmiato un trasloco e relative
spese. Che coi tempi che corrono... Visto che occhio i ministri tecnici.
E allora che le
dimissioni, le rare volte che son date, non devono essere respinte.
Anzi vanno accolte con squilli di tromba, rulli di tamburo e sentiti
ringraziamenti.
Magari per
incentivarle, le dimissioni, dovrebbero essere premiate. Con una
promozione. Anche solo platonica. Tanto l'apparire è meglio
dell'essere.
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- 3 ottobre 2012 il fatto quotidiano “Braccialetti elettronici, in dieci anni 80 milioni per controllare 14 detenuti” Vittorio Malagutti.
- 23 ottobre 2012 Libero “Cancellieri e Fornero il loro figli sono choosy?”
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