Senatrive Valeria Fedeli Ministro dell'Istruzione e Ricerca
Alcuni si
domanderanno chi è Annette Schavan, se mai l’hanno sentita nominare e si
sforzeranno di ripescare nella memoria un qualche suo piccolo ricordo. Molto
probabilmente con scarse possibilità di riuscita. Ma a breve verrà fornito un
aiutino. Mentre invece di Valeria Fedeli forse qualcuno si ricorda. Sarà per
quella sgargiante tinta rossa con cui colora l’enorme massa di capelli che porta
a spasso per l’emiciclo del senato, nel
quale è stata eletta per la prima volta nel 2013. E magari, ma questi saranno
molto meno, per il fatto di essere viceesegretario, pure vicario essendo stata
quella più votata per ricoprire la carica. Un centinaio e briscola di senatori
l’hanno preferita a Gasparri Maurizio e Calderoli Roberto come dire che con
cotanta concorrenza ha vinto a mani basse.
Queste due donne
Fedeli e Schavan hanno molto in comune sotto taluni aspetti e quasi nulla sotto
altri. In comune oltre ad essere donne che si sono fatta strada in un mondo
maschilista più del giusto, c’è che hanno dedicato la loro vita alla politica.
Annette Schavan già dall’età di venti anni, è nata nel 1955, si è impegnata
nella attività politica di Neuss, comune natale e poi lemme lemme ha scalato
tutti i gradini della gerarchia del suo partito CDU Baden-Wurtemberg (regione
dove si allevano meravigliosi cavalli) fino ad essere considerata nella rosa
dei papabili per la carica di presidente della Repubblica Federale Tedesca. Nel frattempo è stata un paio di volte
ministro, ma di questo si dirà in seguito. Valeria Fedeli, da Treviglio, qualche
anno di più, è del 1949, ha esordito nel mondo del lavoro come maestra
giardiniera, si chiamavano così una volta le maestre d’asilo, alle dipendenze
del Comune di Milano. Ma con i bimbi ci è rimasta poco, è stata quasi subito folgorata
dal sindacalismo. Prima come militante di base poi come distaccata alla
segreteria provinciale della CGIL milanese per i lavoratori enti locali della
sanità. Quindi allarga le sue competenze e si mette a rappresentare negli anni i
lavoratori di pubblico-comunicazione-tessile. Che a leggerla così non si coglie
immediatamente quale sia il filo rosso che leghi le tre categorie. Ma senz’altro
ci sarà. Deinde per una decina d’anni
a bagno maria come presidente del sindacato europeo sempre dei tessili. Infine
dal purgatorio al paradiso: ecco arrivare, dopo una breve parentesi in Fedrconsumatori,la
candidatura a capolista in Toscana, dove il Pd potrebbe far eleggere anche un
gatto, per il Senato. Di questo un po’
conosce le dinamiche essendo sposata con un ex senatore.
Oltro che
colleghe le due Signore hanno entrambe hanno ricoperto la carica di ministro
della Istruzione, la tedesca in virtù delle sue competenze mentre l’italiana, che
in Senato fa parte della Commissione Difesa, per volere di chissà chi o come
lei dice «Posso fare il Ministro anche senza laurea, hoo lavorato nel
sindacato.» Che se bastasse questo ….
Entrambe, altra
somiglianza, sono inciampate su un dettaglio. La Schavan, già laureata in
Filosofia e Teologia, è stata accusata di aver copiato senza citarne la fonte
una parte della sua tesi di dottorato (94 pagine su 325). Mentre il contrattempo per la Fedeli è stato la
scoperta che non è laureata come da lei affermato e pare anche che non abbia neppure
affrontato l’esame di maturità. Mario Adinolfi dixit.
Dove invece le
due Signore sono diverse è nel comportamento. Frau Schavan, dopo le ovvie
verifiche da parte dell’Università di Düsseldorf, si è dimessa e Angela Merkel
ha accettato le dimissioni. Non si può riporre la propria fiducia in chi non
cita le fonti. Valeria Fedeli, invece ha dichiarato che l’essersi dichiarata
laureata in Scienze Sociali è stata solo una «svista lessicale». Poi ha tolto
la dizione dal suo sito web e infine non ha presentato copia del suo diploma di
maturità. Che a farlo sarebbe stato semplice. Se il diploma fosse realmente esistente.
Insomma un caso Oscar Giannino al femminile. In ogni caso il Presidente Paolo
Gentiloni ritiene che si possa riporre fiducia in chi commette sviste
lessicali.
A margine, ma
solo come aneddoto, la senatrice Valeria Fedeli, ospite della trasmissione di Un Giorno da Pecora, ha dichiarato di
non essere mai stata in un ristorante stellato perché «non me lo posso
permettere» il che suona sgradevole. E anche un tantino ipocrita e bigotto per
non dire da trinaricciuti conoscendo lo stipendio e il vitalizio di chi ha
posato le terga negli scranni del Senato. Ma tant’è.
|
Chiediamoci perchè tanta differenza nel funzionamento dei due Stati, forse perchè i due popoli che li abitano sono profondamente diversi e il divario è immenso.
RispondiElimina