Il
bello del Natale è che sotto l'albero ci mettono sempre molti pacchi,
piccoli, grandi medi. E anche sotto l'albero dell'Italia ce ne sono. Visto che
non è ancora il momento un po' da birbe ne spacchettiamo solo quattro:
emblematici. Anche se poi di così se ne sono già visti. L'augurio è che non se
ne vedranno più.
Quattro bei pacchi di Natale: Alessandra Moretti, Robero Formigoni, Virginia Raggi, la Salerno Reggio Calabria |
Le tradizioni
sono immarcescibili e così anche quest’anno per
la fanciullina Italia è stato allestito il solito bel albero di Natale e
soprattutto sotto quelle belle fronde sono arrivati tanti, tanti pacchi. Come
ogni anno. Oddio non che i pacchi alla fanciullina Italia vengano recapitati
solo il 24 dicembre, gliene arrivano durante tutto l’hanno ma nel periodo
natalizio un po’ di più. La maledizione della tradizione.
Tanta dovizia è
imbarazzante e magari, pensando al resto del mondo si vorrebbe un po’ più di
perequazione che, in fondo, non è bello fare la parte dell’egoista. Il fatto è
che i pacchi la fanciulla Italia li attira come neanche il miele riesce con le api.
Però sono tutti dei pacchi sfiziosi e originali.
Senza volere
aprirli tutti in questa vigilia qualcuno lo si può pure spacchettare tanto
entro breve ne arriveranno altri.
Un pacco che si auto-sballotta: Alessandra
Moretti.
Una vita
spericolata che la porta dall’associazione studentesca al centro-sinistra poi
contro il centro-sinistra e di nuovo con il centro-sinistra: entra in comune, a
Vicenza come vicesindaco.. Ma sa sballottarsi a dovere e quindi direzione
nazionale Pd e portavoce di Bersani contro Renzi: entra in Parlamento. Qui
nuova capriola: folgorata da Renzi, esce dal parlamento italico per sistemarsi
in quello europeo. Ma anche qui sta poco il nuovo approdo è la Regione Veneto:
capogruppo del Pd. E già questo è un bel pacco, ma non basta. Succede che il
giorno della discussione del bilancio abbia un calo degli zuccheri e si ammali,
c’è poco movimento in Regione, e allora per guarire, al posto della solita
aspirina una bella terapia d’urto: un volo verso l’India dove la aspetta un
matrimonio e la guarigione è dietro l’angolo. Anzi guarisce in volo: miracolo. Che
se fosse sempre così Alitalia guarirebbe da sola. Comunque con sprezzo della banalità
posta una foto su Instagram: si dimette da capogruppo per proteggere il gruppo,
dice. Ma non è stato il gruppo a scavallare la seduta di bilancio.
Un pacco autolesionista:
Virginia Raggi
Che sarebbe
diventata sindaco di Roma lo si sapeva da mesi, come dire che c’era tutto il
tempo di prepararsi, vagliare la squadra e scegliere, cum grano salis, assessori e collaboratori. E nella peggiore delle
ipotesi c’era anche il tempo per il classico “mercato delle vacche”. Ma così
sarebbe stato tutto facile e allora giù minchionate a “go-go”. A furia di voler
essere diversi dagli altri si finisce che si è proprio come gli altri, quelli
più tarlucchi. Un assessore in quella giunta non fa in tempo a sedersi che già
se ne deve andare. E se rimane un po’ di più gli arriva un bel avviso di
garanzia. A questo punto al sindaco Raggi (e anche al Movimento5Stelle) non resta che pigiare il bottone
dell’autoespulsione e lasciare il cerino in mano ad altri: meglio temprarsi a
lungo con l’opposizione piuttosto che provare a gestire l’ingestibile. A meno
di essersi preparati a dovere.
Un pacco vacanziero:
Roberto Formigoni
Il Formiga o il
Celeste, come lo chiamavano ai tempi del massimo fulgore, non è mai stato
ballerino come la Moretti e neppure impreparato come la Raggi. Sempre fermo con
Comunione e Liberazione. Forza Italia e Ncd per lui sono solo schermate. Il
Formiga è ferratissimo in ogni scienza, specie quella sanitaria. Unico punto debole
la memoria non sa mai dove lascia l’agenda e senza quella perde le tracce e non
ricorda dove ha passato le vacanze e su quale yacht. Così come dimentica di
possedere ville ed appartamenti e qualche soldarello qua e là. A queste lacune
hanno cercato di porre rimedio i giudici del tribunale di Milano: l’hanno
condannato a sei anni di reclusione e sei anni di interdizione dai pubblici
uffici. La motivazione: «Sottraeva soldi alla sanità pubblica,
che sarebbero serviti a curare i cittadini milanesi, per fare la bella vita tra
ville in Sardegna e vacanze in barca.» Per adesso è ancora a piede
libero e continua a presiedere la Commissione Agricoltura del Senato. Anche qui
ci deve essere un nesso esoterico tra sanità-barche-ville-in-Sardegna-e-agricoltura.
Come non vederlo.
Un pacco che ha
cinquanta anni: la Salerno Reggio Calabria
E così Renzi
Matteo è venuto, ha visto, ha promesso e ha sistemato. Ma non ha inaugurato. Ci
ha pensato il suo vecchio amico Graziano Delrio. Da oggi l’autostrada è stata
nomata A2 e come soprammercato si fregia pure del titolo di autostrada del
Mediterraneo. Dopo oltre cinquant’anni dall’inizio l’infelice strada ha
finalmente un punto di arrivo. E adesso tutti, o quasi, sono contenti. Il fatto
è che tra l’inizio e la fine stanno ben
inquattate tutte le magagne: guardrail vecchi di cinquant’anni, buche
nell’asfalto e rappezzi. Naturalmente non mancano i cambidi carreggiata mentre
invece è assente la corsia di emergenza. Per non farsi mancar nulla c’è pure il
trucco: tre lotti sono stati esclusi. Sono diventati ordinaria manutenzione. Se
si tolgono pezzi il puzzle si termina prima ma ovviamente non è finito.
Sotto l’albero di
natale ci sono ancora molti pacchi da spacchettare ed altri ne stanno arrivando
e dunque non c’è da preoccuparsi è storia di sempre.
Grazie Castruccio, questa non la sapevo " Tre lotti che erano in progettazione, infatti, non risultano più esserlo. Sono i 21 km da Morano Calabro a Firmo, i 26 km dallo svincolo di Cosenza Sud ad Altilia Grimaldi e gli 11 km da Pizzo Calabro a Sant’Onofrio. In tutto 58 km, derubricati da progetto di ammodernamento della carreggiata a manutenzione ordinaria…" http://www.tgcom24.mediaset.it/.../salerno-reggio...
RispondiEliminaTra una che si ammala in India, uno al quale hanno bloccato conti milionari, un'autostrada che ci è costata fortune ed una sindaca che cerca di normalizzare una città che non vede normalità amministrativa da decenni spero che il pacchetto per me contenga l'ultima citata.
RispondiEliminaStefano, una sindaca che cerca di normalizzare una città che non vede normalità amministrativa da decenni e sa da mesi che c'è un altissima probabilita, per non dire certezza , di poter amministrare e si presenta totalmente impreparata per ciò che riguarda la sua squadra di governo sta sprecando una occasione forse irripetibile non solo per se ma per le centinaia di migliaia di persone che l' hanno votata, o no ?
RispondiEliminaSe non era preparata e se non c'era di meglio per Roma sarebbe stato meglio votare quel tale che paragona le facce degli altri ai culi con inaudita violenza ed aggressività? L'urgenza era fermare le Olimpiadi e Roma ci è riuscita. Se i Romani tornassero a preferire i vecchi e "preparati" sindaci che se li ripiglino, sanno già cosa li aspetta. Purtroppo un chirurgo esperto ed onesto non si trovava, i Romani hanno scelto, credo giustamente in chirurgo forse meno esperto ma onesto che ha curato il male più grosso del momento, le olimpiadi, e che sta prescrivendo esami e cerca di stabilizzare la situazione. Malattie ritenute croniche non sono facili da debellare.
RispondiEliminaStefano per cortesia non fare come i renziani che qualunque cosa si dica sul governo , guidato o eternerodiretto dal Matteo, rispondono pavlovianamente "si però D'Alema..." , prima di discutere di eventuali alternative vogliamo dare un giudizio su come il gruppo dirigente del M5S ha gestito la vicenda ?
RispondiEliminaPerché non l'ho fatto? Ah! Mai come i renziani o bersaniani o dalemani o veltroniani!!! M5* non ha un vero e proprio gruppo dirigente: i comitati di base scelgono ed il gruppo di garanzia si limita a consigliare ed a controllare l'aderenza alle regole del movimento da distante. La categoria di gruppo dirigente è quindi, parlando di 5*, semivuota. Il gruppo di garanzia si è limitato a sconsigliare i vecchi marpioni lasciando libera Raggi di operare le sue scelte. Io non ho detto però gli altri. Ho detto che se i Romani vogliono gli altri se li possono ripigliare. Ho detto che la cacciata dei lanzichenecchi olimpici è stata un successo strabiliante per Roma, che vale da sola il mandato a Raggi. Ho poi paragonato il lavoro della sindaca a quello del medico, che prova scientificamente a curare il male, ho concesso anche troppo usando l'aggettivo "meno esperto". Il metodo scientifico è sperimentale e rifugge dalle affermazioni assulute dei sedicenti stregoni esperti. Non ho nominato la malata indiana o le altre figure per mio conto, mi sono limitato a citare una riflessione precedente alle mie: non ho operato alcun confronto tra figure incommensurabili, la mia intenzione era sostenere che non ci sono paragoni simili a quelli che potrebbero darsi tra D'Alema e Renzi. La discussione sulle alternative, secondo me l'accostamento non si regge, è infatti di Castruccio.
RispondiEliminaL'unico confronto è con la magia: forse un mago avrebbe fatto meglio della trentina e passa di delibere importanti, forse un mago avrebbe trovato collaboratori decisi e senza paura di minacce e forse avrebbe saputo far scomparire debiti e spazzatura trasformandoli il roseti in fiore. Qualcun altro avrebbe operato scelte diverse da Raggi, ma il mago non c'era e non mi sembra che, al netto di un'ostile pressione mediatica, la sindaca stia facendo male, proprio per niente.
cioè solo un mago avrebbe evitato questi problemi ? http://www.agi.it/.../arrestato_marra_tutte_le_grane_in.../
RispondiEliminaQuesti non sono problemi della città, con buona pace di chi li vuol far passare per tali. Come giustamente Grillo sosteneva sarebbe stato meglio nominare persone nuove. D'altra parte alcuni sostengono che le capacita' amministrative non si creano dal nulla e si affida a qualcuno dell'ambiente. I migliori amici di m5s a Roma sono proprio i magistrati che fanno le pulci ad ognuno dei collaboratori di Raggi: quelli che rimangono saranno degni del movimento. Ma, torno a dire, i cambi di collaboratori non sono problemi per la città. I problemi sono i debiti ed i servizi. Il no alle Olimpiadi ha frenato i debiti e Raggi sta lavorando sui servizi. Giunte molto stabili, e poco vigilate secondo me, a Venezia ne hanno fatte di tutti i colori: forse la loro bandiera può essere l'ovovia del ponte di Calatrava. Quelli sono problemi per la città. Il lungo elenco di collaboratori che hanno ceduto dimostra solo che si sta facendo sul serio per dare il meglio alla città: Edison prova una lampadina dopo l'altra e non sa quando arriverà quella buona per Roma, una città condannata al buio da decenni. Oggi la luce, forse, non è sufficiente, ma qualcuno sta finalmente lavorando con fervore per cercare di alimentarla. Per quanto mi riguarda distinguerei tra presunte grane agitate dalla propaganda e azioni concrete, prima tra tutte l'arresto insperato della marcia dei lanzichenecchi, compiute a favore della città. Nel merito dei nomi scelti da Raggi, certo, Grillo e pochi altri li avevano sconsigliati, alla maggior parte degli addetti ai lavori, prima della scomunica, sembravano validissimi ed esperti operatori del settore. Solo i principi generali di Grillo potevano guidare Raggi al meglio, ma m5s è una libera associazione di cittadini dove ognuno conta uno. Il futuro di Roma non poteva, al momento, trovare di meglio per svilupparsi con speranza.
RispondiEliminaSe i fatti di cui sopra ti sembrano normali, null' altro da dire
EliminaSicuramente i tentativi di trovare una squadra nuova a Roma per migliorarne la qualità della vita e lo stato debitorio non sono normali per quella città. Per cambiare bisogna tentarle tutte, come Edison. No, è ardito e ambizioso, è utile a tutti e faticoso ma no, non è normale. Sembra invece interessante che nella Roma dei dossier molti rifiutino certi incarichi ed altri siano beccati subito dopo averli accettati. Troppo coincidenze costituiscono elemento indiziario o no?
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