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mercoledì 24 aprile 2013

Francia: matrimonio omosessuale tra banalità e scandalo.

La maggioranza del parlamento francese ha approvato il nuovo articolo 133 del codice civile che recita: «Il matrimonio è contratto tra due persone di sesso opposto o dello stesso sesso». Non sembra una gran notizia. Anche se c'è un po' di scandalo.

E così anche la Francia è arrivata alla conclusione che gli omosessuali sono uomini e donne come tutti gli altri bipedi che calcano il globo terraqueo e come tali hanno i diritti di tutti gli altri.
Bene. Ma anche male. 
Già perché a scriverla così pare una notizia che sta tra il banale e lo scandaloso. E tutto sommato non è una gran notizia.
La banalità sta nel fatto che se lo si chiedesse ad un bimbo e ad una bimba di quattro anni entrambi risponderebbero che è ovvio che tutte le donne e tutti gli uomini del mondo sono uguali. E solo per il fatto di non aver ancora svolto studi di diritto, ma avranno abbondante tempo per scoprire che una cosa è la legalità ed un'altra è la giustizia, non aggiungerebbero che l'uguaglianza vale a prescindere dalla nazionalità, dal colore della pelle, dalla religione, dalla classe sociale, e perché no, anche dall'orientamento sessuale.

E magari i due bimbi per portare argomentazioni alle loro ragioni con tutta la semplicità di cui sono abilissimi gestori e senza scomodare i massimi sistemi della filosofia, del trascendente e dell'immanente, potrebbero dire che tutti hanno occhi. E poi anche aggiungere che tutti hanno mani, organi, statura, sensi, affetti e passioni. Che tutti si nutrono di cibo. Che tutti sentono le ferite. Che tutti sono soggetti ai malanni e sono sanati dalle medicine. Che tutti sono scaldati dall'estate e gelati dall'inverno. Che tutti se vengono punti danno sangue. E ancora che tutti, se gli vien fatto il solletico, ridono. E che se gli capita di avvelenarsi muoiono. E tutte queste sono, oggettivamente, considerazioni di grande banalità o se proprio-proprio si vuol far la parte di quelli che han studiato si potrebbe aggiungere che quelle elencate dai due bimbi sono, mal contate, dieci prove ontologiche del fatto che le donne e gli uomini di tutto il mondo sono del tutto uguali.
Da notare che sant'Anselmo da Aosta per dimostrare la sua tesi sul divino di prove, ontologiche, riuscì a metterne insieme solo cinque.

E certamente i due rimarrebbero stupidi e non capirebbero se ascoltassero, ma per fortuna loro non ne sono costretti, le argomentazioni di Carlo Giovanardi che grosso e irruente com'è magari li spaventerebbe almeno un pochino o quelle di Paola Binetti che secca e pure un tantinello arcigna com'è, senz'altro non li metterebbe di buon umore.
Agli adulti invece questi due e un bel numero d'altri tocca un po' ascoltarli e un po' sentirli. Ma, dopo il primo impatto, sgradevole, li si lascerebbe pure perdere se non fosse che hanno, inopinatamente, qualche grammo di potere e che con questo possono amareggiare la vita di non pochi.
E fin qui la banalità.

Lo scandalo sta nel fatto che la Francia arriva a questo appuntamento come quattordicesimo paese. Preceduta da Spagna, Portogallo, Argentina e Uruguay che son paesi con non vantano di certo antiche tradizioni di liberalità e laicità. E neanche il passato del Sudafrica ha molto da insegnare in materia. Eppure questi stati, in compagnia di altre diverse democrazie nordiche, ma qui è un po' più facile, ci sono arrivati prima.
 Oddio meglio quattordicesimi che quindicesimi o addirittura fuori classifica. 
Come nel caso dell'Italia.
E dire che la douce France qualche idea in merito all'uguaglianza, alla libertà e alla fratellanza l'aveva avuta con largo anticipo. Peccato perdere certi primati. 
Ora il nuovo articolo 133 del codice civile francese recita: «Il matrimonio è contratto tra due persone di sesso opposto o dello stesso sesso». Certo sarebbe stato meglio e ancor più neutro se la dicitura fosse stata: «Il matrimonio è contratto tra due persone che si vogliono bene». Che la seconda parte non sempre è data per scontata.
Strano che poi proprio quelli che si dicono liberali e liberisti siano tra i più fermi oppositori. Che chiamarli illiberali è poco.

Ps. probabilmente il Signore che nel cinquecento ha scritto con diversa prosa, ma poi neanche tanto, quelle dieci prove ontologiche sull'uguaglianza doveva essere circondato da bambini.  

25 commenti:

  1. senza Dio, tutto è ammesso. Anche costruire campi di concentramento e ammazzare quelli che .... o amare tutti, anche le proprie bestie e portarsele "a letto".

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  2. per la verità vi sono componenti protestanti che ammettono il matrimonio tra omosessuali ed anche vescovi protestanti omosessuali; purtroppo a parlare pubblicamente di Dio si finisce sempre per costruirne uno su misura e si tende ad imporlo agli altri come la cosa più normale di questo mondo. Chissà se anche don Giovanni Bosco era senza Dio. Mi chiedo semmai se in Francia questa nuova norma comporterà anche la reversibilità previdenziale, cos ache costituisce la mia principale remora ad una omologazione fr ai due tipo di matrimonio

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  3. è inevitabile voler imporre il proprio Dio, Paolo Pennacchio. Perché tutti, hanno un Dio. Sia che siano o no d'accordo con ciò. L'unica discussione, che viene dopo, e casomai, può essere, su quale Dio puntare. E qua ognuno gioca le proprie carte.

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  4. @Maurizio ma Dio gioca a carte ? Credo semmai che nel giocare a carte , specie a fare il solitario sia l'uomo a sentirsi un po'come un demiurgo che porta le cose dal caos all'ordine ( del resto se in tempi antichi il gioco delle carte fu vietato in ambiti religiosi diversi forse non fu solo perchè distraeva dal dire le preghiere)

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  5. imporre?capisco già poco il propagandare una religione

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    1. Dio impone e le autorità impongono; e tutte le autorità delegate da Dio. Ognuno esercita autorità, anche il più semplice e derelitto degli uomini; e, se non la esercita, viene a meno al suo dovere di esercitarla

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    2. Tutto sommato la propaganda religiosa è una delle tante manifestazioni della poca fede nella propria fede di gran parte degli uomini di chiesa. O un anacoreta è un uomo privo di fede ?

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    3. così è anche per ogni associazione, anche la più democratica e famigliare essa sia: c'è sempre una disciplina, e una autorità che sta lì, appunto, per il bene dell'associazione, perché essa non sia inficiata da negligenze, e cattivi comportamenti che provochino la rovina del fine per cui essa organizzazione è.

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    4. Una delega difficilmente dimostrabile e mai dimostrata.

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    5. Paolo Penacchio. Pedr me stai facendo bla bla bla. Preferisco esser giudicato un uomo che non ha peli sulla lingua che uno che dia ragione a tutti (compreso te) e, perciò, a nessuno.

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    6. ma una associazione è consapevole deipropri limiti e non pretende che le proprie regole valgano per l'intera umanità . Le chiese hanno spesso questo non trascurabile difetto ( fortunatamente non tutte e non tutte nello stesso modo)

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    7. ma il non aver peli sulla lingua dovrebbe anche comportare il non averli nelle orecchie, o no?

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    8. sei bravo nell'usare le parole; ti considero un sapiente di questo mondo

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    9. te pago un'ombra

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    10. anche i sapienti di questo mondo crocifissero Gesù e continuano a farlo ancora.perché la stoltezza secondo questo mondo è sapienza di Dio, e viceversa.

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    11. credevo che la crocefssione fosse stata principalmente per colpa dei soliti uomini di chiesa.quela dellal stoltezza verso Dio venne fuori quando si accorsero che presso i dotti avevano difficoltà a raccontarla.

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    12. anche, gli uomini della chiesa, della religione, i farisei, i sadducei ecc. , ma e insieme a loro, pure i vari Pilato ecc. Tutti, pur nemici fra loro, ma alleati "per il bene della società", al potere politico di quel tempo; e assassinarono l'Innocente, e l'Uomo va be, ti lascio al tuo ateismo e alle tue certezze

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    13. questione di punti di vista. Ateismo e da cosa lo deduci? Per quanto ho scritto risulta chiaro che non sono cristiano . Non mi interess aparlare di religione salvo che non venga usata per offendere le persone ,

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    14. sei il tipo del vero relativista (sempre a parole, perché in pratica anche i relativisti si riservano sempre dei loro propri valori irrinunciabili). ma sì, dai ..

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    15. probabilmente un relativista , nel senso nel quale mi sembra tu usi il termine, potrebbe ritenere che possa esserci del vero anche nell'idea di rivelazione come appare dalle grandi religioni monoteiste, non è il mio caso. Trovo semmai più suggestiva , pur non facendola mia, l'idea della rivelazione continua non al profeta ma a tutti gli uonmini, come si trova nel pensiero di Mazzini.

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  6. Sotto scrivo parola per parola Castruccio, un dubbio «Il matrimonio è contratto tra due persone che si vogliono bene» , per non rendere invalide tante famiglie tradizionali ( quelle che i senza dio come noi vogliono rovinare) bisognerebbe aggiungere "o fra le quali una vuole bene al conto corrente dell' altra"

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  7. mah se si tratta di volersi bene cosa c'entra il notaio, evidentemente la vita è una cosa più complessa, non vorrei che ci fosse un sen tirsi eterni Peter Pan e non tener conto della realtà che è fatta di progettualità economica e di impresa familiare, se volete, per la sopravvivenza e la riproduzione. Quindi viva i gay se non altro a titolo di risarcimento, ma ragioniamo sulle finalità sociali dei negozi giuridici che non sono un ornamento dismettibile del nostro giovanilistico egoismo quindi 1) capire quali sono le obbligazioni economiche fra "sposati" alla faccia del lessico dello stesso sesso, 2) capire quali sono le obbligazioni fra non sposati di diverso sesso e capire quindi le motivazioni per cui non si sposano dato che ci si separa e divorzia, 3) capire le problematiche economiche del rapporto fra matrimonio precedente e unione di fatto successiva, 4) capire di quanto si attenuano le tutele per i figli (del primo matrimonio? del secondo?) che sono tanto più promettenti e carini dei genitori vecchiacci egocentrici e antipatici...

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  8. capire anche quanto è disponibile la collettività ( composta anche di singoli) di pagare per le varie vicende familiari. Mi chiedo se è il caso di allargare la reversibilità pensionistica anche alle coppi gay o non piuttosto tradformarla in quialcosa di diverso a carico della fiscalità generale ( e non dell'Inps ) per una serie di situazioni veramente necessitant; ma mi chiedo anche che differenza vi sia, salvo la presenza di minorenni o di anziani sopra una certa età, nella attribuzione di case popolari ( se il motivo della ssegnazione delle stesse è la soluzione della tensione abitativa e non di generiche politiche a favore delle famiglie) tra sposati e non sposati e chiedersi se non possano concorre , con un punteggio adeguato al numero dei richiedenti, anche semplici gruppi di persone intenzionate a condividere la stessa abitazione per le più diverse motivazioni. quanto al matrimonio come contratto fr apersone che si voglion obene, mi sembra trasferire allo stato elemen,ti di valutazione che non gli sono propri. E se risulta che ,in realtà quelle due persone si odiavano ma avevano altre ragioni per sposarsi cosa facciamo, trasformiamo i tribunali della Repubblica in tante Sacre Rote e affidiamo loro il compito di indagare cosa avviene sotto le lenzuola dei cittadini della Repubblica? Ed al momento della sentenza il giudice dovrà farlo in nome del popolo italiano o forse semplicemente invitare a volersi bene con tanto di esibizione canora http://youtu.be/WT8UGbuCT2Y

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    1. Ciao a tutti. Forse si è equivocato il senso di "matrimonio è conntratto tra chi si vuole bene" sta a significare che il volersi bene "non h sesso" o, che è lo stesso li ha tutti. Il resto, quello burocratico, ha altra storia e altro sviluppo. Peraltro da anni giornalisti e parlamentari sia nazionali sia regionali sulla questione delle reversibilità stanno in regime differente rispetto a tutti gli altri. Quarda il caso. Un'altra volta la legge si dimostra "adattabile".

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