Dopo settant’anni finalmente l’Italia sarà fuori dalla Nato. Si dovrà ancora una volta dire grazie agli americani: dopo il piano Marhsall sono stati prodighi di doni e quindi non gli può negare nulla. Ai politici italici piace fare da sgabello agli stranieri.
I più attempati tra i
lettori del Vicario Imperiale ricorderanno come i giovani degli anni ’50, ’60 e
oltre abbiano manifestato, anche sotto la pioggia e nelle splendide giornate di
primavera,,sgolandosi con slogan e motti
talvolta irridenti altre strappacuore per chiedere l’uscita dello Stivale dalla
Nato. Si era partiti “da meno armi e più pane” e via via si era saliti nelle
richieste. Naturalmente gli yankee e i loro maggiordomi locali (così erano garbatamente
definiti quelli del pentapartito con l’aggiunta del Msi) resistevano senza
troppa fatica e così, lemme lemme, le basi Usa sono cresciute di numero, magari
con testate nucleari. L’Urss (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche)
appoggiava, almeno formalmente, le manifestazioni, pagavano gli striscioni e le
bandiere, o poco di più. Alcune teste sono state rotte dai manganelli della
polizia, ma quel democratico sangue poco copiosamente versato non ha ottenuto
alcun risultato. L’Italia tuttora fa parte della Nato e non pochi di quei
diversamente giovani pensando ai bei tempi passati si commuovono tuttora. Ma
adesso il mondo si sta capovolgendo e tutto sta per cambiare. Oggi è il
presidente degli Stati Uniti a far suo il grido di quei tempi, cambiando il
soggetto: «Fuori gli Usa dalla Nato». Cose da non credere. Questa scelta sarà
senza dubbio prodromica di ben altri risultati. Innanzi tutto un punto è da sottolineare:
l’attuale POTUS non è né un sincero democratico e neppure di sinistra, ma un
duro e puro destro, pure un po’ bullo, di quelli che non dicono ma ordinano, pensano
solo al business, hanno in antipatia i poveri, gli immigrati e i servizi
sociali di tutti i tipi, senza contare un certo fastidio verso il mondo LGBTQ+.
Ah, finalmente la destra mostra qualche suo lato positivo, dimostrando di non
essere composta solo da evanescenti, prudenti e gelatinosi Tajani. Un po’ di estremismo
fa bene alla salute. Il bello di questa nuova situazione sta nell’immaginarsi
il futuro e come gli alleati (cor)risponderanno a questa rivoluzione
copernicana. Viene facile immaginarsi la MAGA Meloni Giorgia seguire pedissequamente
il suo guru e bracciarsi e urlare invece dello stantio fun-zio-ne-ranno il più moderno fuori-l’Italia-dalla-Nato.
Eh sì, perché quando fai lo sgabello una volta lo fai per sempre e la storia
del mascellone con il baffetto è lì a dimostrarlo. Certo il fucilatore Almirante
Giorgio si rivolterà nella tomba, ma si consolerà pensando ai palestinesi: i
sub umani di oggi, così bollati dai sub umani di ieri. Tutto torna. A questo
punto gaudeamus igitur l’Italia sarà
finalmente fuori dalla Nato e avremo pane
pace e lavoro. Così si diceva una volta. Certo brucerà un po’ dover dare il
merito andrà dato a post fascisti, di fuori, ma pur sempre fascisti dentro.
Tuttavia non si può avere tutto o come dicono a Roma nun stà a guardà er capello..
Buona settimana e buona
fortuna.
Dimentichiamo sempre che l’Italia per tutto il mondo, escluso il nostro stupido pese, ha iniziato una guerra che ha poi com’era inevitabile perso. La storia della resistenza e dell’antifascismo va bene per noi è andava bene a Togliatti, ma non ha intortato nessuno al di fuori.
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