Ciò che possiamo licenziare

sabato 27 settembre 2014

I vescovi in Italia giocano a tutto campo.

Bergoglio fa arrestare il cardinale Wesolowski. Pare abbia oltre centomila files di filmini e foto pedopornografiche. Galantino spiega a Renzi quel che deve fare. Che non è na novità, lo stanno facendo tutti. Poi è arrivato il cardinale australiano Pell che ha tracciato un ardito parallelo tra i preti pedofili e i camionisti. Forse Bergoglio legge Tex.

Per fortuna ci sono i vescovi. Senza di loro, le loro azioni, i loro interventi e le loro dichiarazioni, le pagine dei giornali di questi giorni sarebbero state semi vuote e anche un po' più banalotte.
La prima news ha riguardato l'arresto di un vescovo polacco che di nome fa Wesolowski. L'accusa è di pedofilia. Il Papa lo ha rimosso dall'incarico che esercitava in Santo Domingo, l'ha fatto rientrare in Vaticano e poi l'ha fatto arrestare. Pare che il cardinale polacco non possa reggere la prigione e quindi prima del processo è stato posto agli arresti domiciliari. Chissà dove finirà se lo condanneranno. E questa posssibilità è assai concreta. Primo perché pare che la svolta impressa da papa Francesco sulla questione riservatezza, che in altri ambienti si chiama omertà, sia ragionevolmente decisa e poi, dato non trascurabile, le prove sembrano schiaccianti. Possedere oltre centomila files di foto e filmini deve avere il suo peso. Adesso la cosa da scoprire è se il monsignore agiva da solo o se facesse parte di un network. Ipotesi magari probabile. Si tratterà di aspettare: non solo per scoprire quanti amici abbia nel mondo il cardinale ma soprattutto per verificare se la politica di Francesco stia avanzando per davvero.

Poi è stata la volta di Nunzio Galatino, segretaio generale della Cei, che ha redarguito Renzi. Sta diventando un'abitudine. Anche monsignor Galantino ha rilevato che gli slogan qualche volta sono carini ma quando sono troppi stroppiano. E aggiungere “parola di lupetto” non aiuta a trasformarli in fatti e comunque non bastano certo per governare un Paese. Bella scoperta. Come un buon padre Galatino ha consigliato il che fare: cambiare agenda. Che è come dirlo. Poi, come di consueto, dopo la botte è stato colpito anche il cerchio ed ha ammonito i sindacati. Anche per loro non è la prima volta. Anzi anche per loro, sta diventando un'abitudine. Così Renzi e i sindacati potranno dire d'aver qualcosa in comune. Poi per chiudere in bellezza Galatino ha dichiarato che i vescovi non sono interessati a Renzi e non vogliono fare il terzo con il Corriere della Sera e Marchionne. Almeno in modo evidente. La questione come si sa è grave ma drammaticamente non è seria. D'altra parte non si dice fare scherzi da prete?


Infine c'è stato il cardinale Pell. Pare che papa Francesco l'abbia soprannominato «il ranger». Così magari si scopre che Bergoglio legge Tex Willer. Però gli piace, Pell, tanto da averlo inserito nel C9, il gruppo di coordinamento che lavora a supporto di papa Francesco. In altre parole il cerchio magico bergogliano. Pell pare che abbia la fissazione di difendere al di là di ogni ragionevolezza la Chiesa. In Australia aveva escogitato la “Melbourne Reponse” la pratica dei risarcimenti per le questioni pedopornografiche dei suoi preti. Con il suo metodo cercava di controllare le vittime per far uscire alla meno peggio l'istituzione ecclesiastica. Nell'ultimo suo intervento ha tracciato un parallelo tra cardinali pedofili e camionisti stupratori. L'idea è che se un camionista stupra una autostoppista la responsabilità non è del management della compagnia per cui lavora il camionista. Ragionamento ardito che vuol essere un modo elegante per dire che non sta in piedi. Comunque da un ranger forse non ci si può aspettare nulla di meglio. Anche se Tex Willer fa ragionamenti più fini.

5 commenti:

  1. in Vaticano si è aperto l'ennesimo scontro tra conservatori e progressisti, questa volta su chi deve detenere i centomila files pedopornografici di Wesolowski.

    RispondiElimina
  2. sono i più indicati a guidare noi pecoroni.

    RispondiElimina
  3. quanto al confronto con i camionisti credo non sia un paragone che stimoli i genitori a mandare i ragazzini in parrocchia.

    RispondiElimina
  4. Enrico Marco Cipollini27 settembre 2014 alle ore 21:34

    LA MORALE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  5. Ora wesolowski sarà chiuso in Vaticano, come Ratzinger, che...alcuni giornali scrissero di un misterioso " mandato di arresto " per crimini di guerra, venuto alla luce poco tempo fa, con le sue strane dimissioni da Papa, ma i media italiani non ne hanno parlato,stranamente mal informati o volutamente tacitati dal potere politico giornalistico ? Mha ! Eppure i fatti sono questi !

    RispondiElimina