Giuliano (l'apostata) Ferrara
continua a stra-amare. Prima Craxi, senza dichiarazioni esplicite, quasi in incognito, che il Bettino non
era tipo da prendere per gioco certe affermazioni e poi lasciarle
impunite. Poi Berlusconi con infuocate dichiarazioni d'amore mandate
a mezzo stampa. Che neanche Romeo ci avrebbe mai pensato per
Giulietta.Ma il Silvio è un dadaista che ha iniziato suonando il
piano sulle navi da crociera e stare al centro del palcoscenico anche
solo per interposta citazione gli piace. E poi lui, il Silvietto,
è uno che ama le barzellette e il Giuliano ha tutto per essere il
tipo giusto per raccontarle. E adesso Renzi. Sempre con attestati
pubblici da far arrossire anche la più scatenata delle valchirie
berlusconiane. Ma non si pensi che il nuovo amor renziano scacci
quello antico. Anzi, la passione per Renzi rinfocola quella
berlusconiana. Che a sua volta fa più vigoroso il trasporto
d'amorosi sensi per il fiorentino. Perché i due, Berlusconi e Renzi,
sono amati dal Ferrara in contemporanea e di eguale passione. E
ciascuno sa dell'altro e un pochino i due si piaciucchiano.
Insomma un triangolo bello e buono. Forse dei più perfetti e forse
dei più forsennati. Che al confronto la storia di Jules e Jim con Catherine pare
un bigino per le suore Clarisse.
Difficile però rimane impassibili
di fronte a tanta travolgente passione e non essere anche un po'
spiazzati. Va bene che l'amore supera gli ostacoli più ardui e
travolge le barriere più spesse ma come si possono amare i due
campioni di schieramenti avversi? Avversi almeno nella teoria visto
l'attuale triste gioco politico. Sarebbe come mettere il sale nel
caffè o lo zucchero nella pastasciutta o come, contemporaneamente,
tifare per la Roma e per la Lazio. E magari durante il derby. O, nei
tempi andati, essere bartaliano e contemporaneamente coppiano. Una
volta Bartali passò la borraccia a Coppi, sorta di larghe intese
ciclistica, ma fu cosa di un momento finì lì. Insomma, come vedere
destra e sinistra votare insieme per eleggere il capo dello stato.
Per una volta ci stà.
Va bene che i due, il vecchio
tronco ed il giovane virgulto, amano smodatamente sia l'apparire sia
il potere ma hanno fini politici (almeno in teoria) diversi: uno
oltre impegnarsi a schivare gli articoli del codice penale pensa a come togliere
regole su tutto mentre l'altro, per fare un esempio, non vuole
consumare suolo e quindi mettere(rebbe) quindi regole più
dure. Almeno per le concessioni edilizie.
Ecco: come si fa ad amare, anche
pubblicamente, due così diversi?
Forse la voglia smodata di dare
amore del Giuliano gli deriva da un antico desiderio insoddisfatto:
la brama bulimica di essere amato che senz'altro la manciata di
lettori de il foglio non
soddisfa. E la poca autorevolezza ne va di conseguenza: un editoriale
sul il foglio ad un
governo o ad un politico non riesce a procurare neanche un raffredore
in autunno. E mettere al vento mutande o pitturarsi siccome immagina
debbano fare le meretrici certo non aiuta. E allora? Non resta che
amare smodatamente e soprattutto pubblicamente un capo per sperare in un poco
d'amore di ritorno. Forse tanta passione risponde ad un trauma
d'adolescenza: quando a soli 22 anni fu spedito dalla direzione del
Pci a Torino, ad assumere la carica di responsabile del coordinamento
proviciale Fiat. Uno shock che deve avere devastato il suo tenero ed
acerbo cuore così tanto da farlo diventare un assetato d'amore.
Perché un conto era giocare nel grasso ventre del partitone
comunista dell'epoca vivendo al Testaccio nel palazzone definito il
Cremlino romano, bozzolo tutto amore, coccole e inni dell'armata
rossa e altro battere i denti a Mirafiori. Per il suo bene, dissero, e
per fare carriera.
A Torino il giovane Ferrara scoprì l'esistenza degli operai e anche cosa vuol dire avere a che fare con due padroni
duri: la Fiat e il partito. E allora lui piccolo (lo è sempre
stato), fragile (forse quando era infante) e senza padre politico
accanto s'è messo alla ricerca del suo surrogato. E
quindi via alla sarrabanda: dai miglioristi a Craxi, da Craxi a
Berlusconi e da questo al duo Berlusconi-Renzi. Si spera non voglia
ulteriormente forzare la geometria inserendo altri (teorici) opposti:
magari tirando nel partouze (politico) anche D'Alema. Giusto per fare un esempio. Salvo che
l'obiettivo del Giulianone non sia di costruirsi un harem. Nel qual
caso: auguri.
riuscì anche ad amare contemporaneamente Craxi e la Cia
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