Alla
concessionaria del Corsera sono sotto budget o a corto di buon senso. O magari
di tutti e due. Una pagina di pizzini per solidarizzare con un condannato per
mafia. Se la cosa prende piede si apre un nuovo filone di business per l’asfittico
mercato pubblicitario.
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Alla concessionaria del
Corriere della Sera devono essere
sotto budget o a corto di buon senso o forse si trovano in entrambe le
situazioni. Infatti hanno accettato di pubblicare l’annuncio che porta come
titolo (in inglese: head line):«Al
tuo fianco, Marcello» e come immagine (in inglese, visual) hanno pensato bene di usare un’ottantina di pezzetti di
carta in cui uno o più estensori manifesta la propria ammirazione, stima,
affetto, amicizia, fiducia e chissà che altro per Marcello Dell’Utri. Quel
Marcello Dell’Utri condannato a sette anni di carcere, dopo tre gradi di
giudizio, per concorso esterno in
associazione mafiosa. Che poi è lo stesso Dell’Utri che è stato estradato dal
Libano dove era andato chissà a fare che. E sempre lui quello che fece assumere
il mafioso Mangano in quel di Arcore e lo definì «un eroe». Che a ben vedere
gli eroi hanno altre storie alle spalle.
L’avviso è stato rigorosamente pagato come è indicato
da una scritta in bella evidenza che sta sulla destra in alto della pagina. E con questo escamotage alla concessionaria avranno pensato di dimostrare che si
tratta di una semplice operazione commerciale, pecunia non olet, e non di un’operazione di servilismo becero. Chi
avrebbe mai potuto sospettarlo?
L’annuncio di per sé è
una vera fesseria perché quei tanti pezzettini di carta sembrano proprio dei pizzini. E non ci vuole un guru della comunicazione per capire che accostare l’idea del pizzino che in questo caso sono pure
tanti ad un condannato per mafia non è quanto di meglio si possa fare. Senza
dire di alcuni messaggi che sono innocentemente e involontariamente ironici.
Come quello che riporta:«Migliaia di amici leali ti sono sempre vicini: i tuoi
libri.» che poi è come dire di non fare affidamento sugli umani. O quell’altro
che inizia con:«ho conosciuto il Dott. Marcello dell’Utrio all’età di 7 anni…..»,
bella memoria. O quello che scrive, testuale: «… vorrei partecipare, in merito
alla vicenda giudiziaria del Senatore Dell’Utri la mia immutata stima…» neanche
fosse una dichiarazione al catasto.
Certo è che se la cosa
prende piede si apre un nuovo filone nel business delle inserzioni
pubblicitarie. E di qui a un po’ ci si potrà aspettare di vedere annunci del tipo:
«Totò o’ scarafone sei tutti noi» oppure «Liberate Tarzàn» o anche «Felice
faccia d’angelo ti vogliamo bene.» E poiché la stampa è sempre stata terreno di
sperimentazione seguiranno senz’altro spot radiofonici e poi quelli televisivi
e non si potrà non arrivare al web con fantasiosi banner interattivi. E magari i condannati più danorosi potranno anche permettersi dei testimonial . E magari si useranno queli attori che nella finzione filmica impersonano giudici o poliziotti. En plein. Un altro primato
che il mondo invidierà al Belpaese.
gli inserzionisti hanno avuto l'intelligenza di non tenere aperta la pagina dei messaggini rivolti a Dell'Utri, chissà quanti altri avrebbero aggiunto il loro commento , anche a pagamento. Anche questa potrebbe essere una idea per il mercato pubblicitario.
RispondiEliminacon tanti amici così e soprattutto con quello che ha pagato....Marcellino non avrà ragione di lamentarsi e starà bello zitto !
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