Ambientazione melanconica, tono di voce monocorde, entusiasmo zero. Rivendica profferte da centrodestra e centrosinistra, ma non specifica. Si definisce liberale e popolare e si riconosce nella dottrina sociale della Chiesa. Elenca le tematiche buone per tutte le stagioni, ma neanche un accenno al come fare. E poi la solita tomella de “amo la mia regione”. Banalità.
Venerdì 18 novembre la Briccheto Arnaboldi Letizia, in arte Moratti, ha iniziato la sua
campagna elettorale con uno spottone su la7. Poteva essere una buona
opportunità è apparsa invece una mesta rappresentazione. Tutto le ha girato
male. I suoi consulenti di comunicazione hanno sbagliato lo sbagliabile a
partire dall’ambientazione, ecru-beige-marroncino, dal trucco, troppo carico,
pareva la riedizione di quello del Berlusconi, abituccio scialbo e soprattutto dal tono di
voce monocorde e melanconico. Entusiasmo: zero. Ha avvalorato con perfezione l’equazione:
moderato uguale tristanzuolo. Non ce n’era la necessità, già lo si sapeva. Ha
tentato di instaurare un rapporto personale con Lilli Gruber, ma è stata
respinta con un gelido ritorno alla formalità: «Moratti ci dica». Ha buttato là pretese profferte da parte del
centrodestra di prestigiose cariche, ma alla domanda di quali fossero non ha
risposto se non dicendo quanto sarebbe stato inelegante farne l’elenco. Se si
solleva un argomento si deve essere in grado di sostenerlo e magari anche svilupparlo
per farlo diventare un punto di forza: non ne è stata capace. Alla domanda:«Lei
è ancora di centrodestra? Poiché ha detto che è curioso definirla di
centrodestra». Ha risposto di essersi sempre definita una persona liberale e
popolare e se proprio ci deve avere una etichetta: la dottrina sociale della
Chiesa. Là dove stanno, don Sturzo, don Milani ed altri devono avere fatto più
di una piroetta. Cosa ci sia di dottrina sociale della Chiesa nella sua recentissima
riforma ultraliberista della sanità lombarda o nell’aver chiesto la
distribuzione dei vaccini anti Covid in base al pil lo sa soltanto lei. E dunque
ha fornito il destro al sottile Giuli per chiosare:«Questa è una novità». Ha
scaricato millant’anni di berlusconismo
e di centrodestra dicendo di essere sempre stata chiamata, come tecnico ha
tenuto a ribadire, a risolvere situazioni di crisi. Una sorta di madonna
pellegrina. Ma di queste ce ne sono già a sufficienza e di ben altro conio. Per
restare nell’ambito della Chiesa. Giusto per sottolineare la sua vicinanza al
Renzi Matteo, ha lasciato cadere un «Anche presidenti di centrosinistra mi
hanno chiesto di far parte del loro governo». Questa volta
Gruber-Giannini-Giuli l’hanno graziata. S’è lanciata anche nell’usuale: destra
e sinistra sono solo gabbie perché alle persone interessano le persone competenti.
Per questa un modesto Pisapia Giuliano l’ha battuta. A richiesta su come si
aspetti di smuovere blocchi elettorali, avendo fatto il salto della quaglia in soli
dieci giorni ha risposto con la solita mestizia elencando l’usuale refrain alla
viva la mamma: il territorio, il digitale, le infrastrutture, il rilancio delle
medie e piccole imprese. E ha rivendicato di avere visione-metodo-competenza-esperienza
e soprattutto di averlo dimostrato. Ognuno si inganna come crede. Dimentica la
Bricchetto Letizia che un tombino non è solo un tombino: dipende dove lo si mette e in quale contesto. Questo lo fa
diventare di destra o di sinistra. Ovviamente in ogni spot ci vuole anche un po’
di umorismo ecco sparsi come il prezzemolo i temi della transizione ambientale,
della crescita inclusiva e degli investimenti nella competitività. Temi con i
quali pare non avere tanta confidenza dalle occhiate lanciare ai foglietti
degli appunti. Ma tant’è. Infine domanda trappola di Giuli: «Se perderà rimarrà
a fare l’opposizione in regione Lombardia o cercherà una dimensione nazionale?»
Ci casca in pieno e dopo un flebile «Vincerò» aggiunge:«Il mio progetto va
oltre la regione Lombardia …». Renzi,
Calenda, ma anche Gelmini e Carfagna sono avvisati. Nel pollaio di
Azione-ItaliaViva i pennuti e le pennute si moltiplicano. E con mestizia si finisce.
Buona settimana
e Buona fortuna
"La Briccheto Arnaboldi Letizia, in arte Moratti in arte Moratti" è perfido e geniale.
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