Quello che
abbiamo ascoltato il 25 ottobre alla Camera, poi replicato il 26 al Senato è
stata la copia b del discorso
preparato e tenuto in serbo per anni e anni. Giorgia Meloni avrebbe voluto
esordire alla Presidenza del Consiglio con ben altre parole e ben altri
concetti. Avrebbe ambito dire: «Avrei voluto fare di quest’aula resa sordida e
moralmente buia da peracottari, creduloni, corrotti, condannati, inquisiti,
amici di mafiosi, inciucisti, doppiogiochisti e voltagabbana,un posto pulito,
dove gruppi di brave persone, vogliamo
chiamarli manipoli?, lavorano al servizio del Paese. Avrei voluto, ma non ho
potuto.» Eh, sì, a chi non piacerebbe, al netto dei signori di cui sopra e di
una serie di ignavi e inetti, lavorare per il bene della comunità (Patria-Nazione-Famiglia)
e sapere che ogni atto lì dentro compiuto è destinato ad essere un
moltiplicatore di progresso, innanzitutto morale e culturale e infine
economico. A chi non piacerebbe? Domanda retorica il giusto con risposta
scontata: a nessuno. Altrimenti non saremmo arrivati al punto in cui siamo.
Ecco, sì, Giorgia Meloni avrebbe voluto, ma non ha potuto. Non ha potuto perché
la compagnia di giro che si porta appresso, nella più parte, è gretta, rozza e
ignorante e fanatica oltre ogni ragionevole dubbio. Basta scorrere la lista dei
membri del governo e del sottogoverno per rendersene conto. Chi ieri era stato
costretto alle dimissioni (sacrosante) oggi ritorna tronfio e gaudente: nessun
governo al mondo se lo permetterebbe. È duro essere un’aquila quando si è
circondata da gallinacci. E allora eccola recitare diligentemente la parte
della reazionaria stupida capace di difendere l’indifendibile ed arrampicarsi
sugli specchi per dare senso a ciò che un senso non ce l’ha. E poi indossare,
metaforicamente, il ben spazzolato doppio petto una volta dell’Almirante Giorgio e ancor più, oggi, il monopetto del Draghi
Mario, con l’aggravante di avere un inglese fluente- Non si fa fatica a
immaginare le matte risate, una volta ritornata in famiglia con madre, compagno,
sorella e cognato mentre commenta i fatti del giorno. Giorgia Meloni è definita,
coram populo come studiosa, intelligente,
ambiziosa e soprattutto furba. Per questo è massimamente pericolosa.
Buona settimana e Buona fortuna
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