Nel 2011 disse che votava per il
provvedimento Fornero perché «persone serie,
leali e coerenti» Poiché solo gli imbecilli non cambiano idea ha cambiato idea.
Oggi dice: «Perseguiteremo questo cialtrone di Renzi» Che non vuol dare
i soldi ai pensionati.
I
pensionati d’Italia, soprattutto quelli con delle piccole, per non dire misere
pensioni, stanno intonando tutti in coro in ogni angolo del paese: «per fortuna
che Maurizio c’è.» Maurizio nel senso di Gasparri. Chi altri.
Novello
Robin Hood l’onorevole Gasparri ha deciso di raccogliere tutte le sue capacità,
senza tralasciarne neanche una, e metterle al servizio della nobile causa dei
poveri e bistrattati pensionati. Altro che la Carla Cantone che di questi si
occupa solo part time e con delle comparsate dalla Gruber.
Tra
tutti quelli dell’opposizione il Gasparri si sta dimostrando l’osso più duro:
una sorta di Shwarzenegger o uno Stallone, degli umili e degli oppressi. Da
solo vuole mettere in ginocchio tutto il governo, Renzi incluso, infido
principe Giovannni sostenuto da quel truce Padoan che assomiglia sempre più al
perfido sceriffo di Nottingham. E magari, già che c’è, intende iniziare finalmente
anche quella rivoluzione che vagheggiava quarant’anni quando i suoi camerati
romani lo insignirono del titolo di “pinocchio logorroico”. Oddio la nasella
gli è rimasta e anche una certa logorrea.
L’ultima
sua dichiarazione, sempre che sia l’ultima, ma se ne dubita, suona così:«Se il
governo limita i rimborsi fa un attentato alla Corte costituzionale perché
verrebbe aggirata la sentenza: non vogliamo trucchi» Accompagnata da un:
«Perseguiteremo questo cialtrone di Renzi tutti i giorni, non riusciranno a
farla franca e se ci sarà un decreto daremo assistenza a tutti». Che nelle sue
intenzioni significa essere disposti a «offrire assistenza legale ai cittadini
danneggiati dalla riforma del governo Monti e che ora rischiano di veder negati
i loro diritti». Va bene che avrà messo qualche soldo da parte, è stato
deputato per cinque legislature e da altre due occupa uno scranno da senatore, ed
è stato pure ministro, ma tutti i suoi poveri risparmi non saranno sufficienti
a sostenere una gigantesca azione legale. La sua generosità sta andando al di
là di ogni ragionevolezza. Neanche il vecchio samaritano e neppure i monaci
cistercensi o i francescani o le carmelitane dai piedi scalzi arriverebbero a
pensare quello che lui sta dichiarando.
Ma non
sempre l’ha pensata così. Poiché solo gli imbecilli non cambiano mai idea lui,
l’idea, l’ha cambiata in soli quattro anni. Era il 22 dicembre del 2011, quando
come capogruppo del Pdl al Senato rivendicò con forza che il suo partito si era
battuto per «una maggiore indicizzazione delle pensioni» E per essere chiaro,
al momento della votazione aggiunse: «Ci sono
quindi in questa manovra luci e ombre, ma il Popolo della Libertà ha assunto
una posizione seria e coerente e, come ha già detto alla Camera il segretario
del nostro partito Alfano, voteremo favorevolmente perché siamo persone serie,
leali e coerenti e non sono cambiate le condizioni che hanno portato a
sostenere la nascita di questo governo».Che era quello di Monti e della
Fornero. E mentre i suoi si spellavano le mani concluse dicendo che: «Del
resto, abbiamo sempre messo al primo posto il bene dell’Italia e oggi il caos
non sarebbe il bene dell’Italia».
Silvio Berlusconi non se l’avrà a male se i pensionati
intoneranno «per fortuna che Maurizio c’é» in fondo molti sono suoi coetanei e
lui, il Berlusconi, ha dichiarato di essere fuori dalla politica. Magari non ci
fosse mai entrato, ma oramai la frittata è stata fatta.
il Robin Hood dei Parioli teme, a quanto sembra capire ( con lui non si è mai sicuri di aver capito bene) che il governo limiti i rimborsi ai pensionati con il reddito i più basso, siamo o non siamo figli della destra sociale?
RispondiEliminala maledizione dell'uomo e che dimentica. Lui e il suo gruppo appoggiavano il governo Monti quando la fornero piangeva. Ricordati, o popolo pecorone, e fai ammenda....ciascun popolo ha il governo che si merita.
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