Ennesima intervista di
Massimo D'Alema al Corriere della Sera. Ripresenta come sue le linee
guida del Movimento 5 Stelle. S'è dimenticato cos'è
l'antipolitica. Ora ne sembra, nei fatti, un estimatore. E poi frasi fatte e
banalità a gogò. Che se avesse fatto la scissione starebbe ai giardinetti con Fini e Marini.
A urne chiuse e a
risultati oramai conclamati non poteva mancare l'opinione di Massimo
D'Alema.
D'Alema sbuffa. Sapesse gli italiani |
Se non ci fosse stata
quasi nessuno l'avrebbe notato ma tant'è. Ormai è una ricorrenza
quasi istituzionale a cui non ci si può sottrarre, come la festa del
papà o quella dei nonni.
In fondo in Italia un
caffè e una intervista non si nega a nessuno. Figurarsi a uno che su
tutto ha un'opinione. Di solito sbagliata. Più spesso irrilevante. O
nella migliore delle ipotesi contraddittoria con quanto affermato in
precedenza.
Questa volta, a proposito
del risultato elettorale ha raccontato all'ottima Maria Teresa Meli,
che «Non posso dire di essere
tra quelli che sono stati presi di sorpresa». Complimenti. Allora,
perché, già che lo sapeva, non ha informato anche quelli del Pd?
E
sulla performance grillina: «Ha colpito fortemente noi più per
angoscia sociale nel mezzogiorno e per protesta contro la politica
tradizionale nel resto del Paese». Lui, il D'Alema, non rientra
nella politica tradizionale del Paese. È ovvio. Probabilmente è uno di quelli che sta oltre. Che se oltre ci andasse per davvero sarebbe un
sollievo. E
quindi?
Presidentata griderebbe Giulia Sofia, l'amica di Crozza: «Che
al centrodestra e al M5S vadano le presidenze delle due assemblee
parlamentari». Come poi se l'accettazione dei due del gentile cadeau gli ponesse degli obblighi effettivi. Che anche ammesso e non concesso e poi?
Non è che il novello agricoltore, possiede una tenuta in Umbria, pensa che così gli venga spianata la via per il Quirinale? Che pare quella di Presidente della repubblica sia la sua ultima ambizione. Anche perché è uno dei pochi posti dove non abbia ancora fatto danno. Grazia che si spera venga confermata alla povera Italia che di guai ne ha abbastanza.
Non è che il novello agricoltore, possiede una tenuta in Umbria, pensa che così gli venga spianata la via per il Quirinale? Che pare quella di Presidente della repubblica sia la sua ultima ambizione. Anche perché è uno dei pochi posti dove non abbia ancora fatto danno. Grazia che si spera venga confermata alla povera Italia che di guai ne ha abbastanza.
Già
ma alla fine, che fin qui siamo arrivati a mezza intervista e ancora
non è stato detto granché, c'è qualche proposta? Ma certamente.
Per bacco baccone, come direbbe il professor Occultis, l'amico di
Blek Macigno,
Meglio delle mani non sarebbe meglio mordersi la lingua |
E
allora? Domanda la Meli, che probabilmente s'è resa conto che sta a
perder tempo.
D'Alema sostiene i temi dell'antipolitica. Adesso. Chissà che ne pensa Grillo. |
E un bel viva la mamma, no? Che poi questo è il programma del Movimento 5 Stelle. Con un piccolo dettaglio: Grillo era legittimato a gridarlo nelle piazze perché lui stava fuori dal palazzo e quando lo faceva veniva bollato come antipolitica. Non va dimenticato che D'Alema solo l'11 febbraio a Catanzaro sosteneva: «L'antipolitica, anche quando si manifesta a sinistra, ha un segno che è sempre profondamente di destra».
Tutto
qui? Ovviamente no.
L'ex
deputato aggiunge: «Bisogna aggredire il tema del debito (guarda
caso quello che chiede l'Europa e dice la Merkel, ndr),
facendo un'operazione sul patrimonio pubblico: valorizzazioni e
dismissioni intelligenti (certo quelle cretine non funzionano per
definizione ndr)
quindi
non quelle industriali.. E poi ciò che è fondamentale è imprimere
una una svolta nel senso della crescita, del lavoro e della giustizia
sociale» . Questo sì che ci mancava. Dettaglio: il D'Alema non dice
come si imprime questa svolta. Ché siamo certi lo sappia ma non lo
vuol dire perché è timido e non vuol fare la parte del primo della
classe.Così l'intervista a parte un paio di altre frattaglie sui
tecnocrati di Bruxelles finisce qui. Carta e fotocomposizione
sprecati.
È ancora lo stesso che da presidente del Copasir a proposito di Renzi e ne uscì con un minaccioso «Si farà male». E poi ritrattò, che questi vezzi berlusconiani li ha appresi in un fiat. E poi aggiunse, visto che le bischerate viaggiano almeno in coppia, quando non sono in comitiva, che in caso di vittoria alle primarie del giovane fiorentino sarebbe stato pronto ad una scissione. Che magari l'avesse fatta quella benedetta scissione.
Oggi se ne starebbe ai giardinetti con Gianfranco Fini e Franco Marini a dar da mangiare ai piccioni. Ma i miracoli capitano solo nei film di Zavattini e di Frank Capra. Pazienza.
D'Alema cià lo scolapasta sulla testa da molti anni. Si crede uno statista
RispondiEliminauno che si gonfia in petto anche per dire che è l'ora di buttare giù la pasta, ormai fa quasi tenerezza.
RispondiEliminaocchio che ora propone la bicamerale anche a grillo ;(
RispondiEliminaA volte, non sanno invecchiare. Marini, persona degna e brava, non è stato rieletto nel suo Abruzzo e poteva ritirarsi prima risparmiandosi una figuraccia. Fini, finire, finito. Baffino, fiutata l'aria non si è presentato alle elezioni, ma punta al Quirinale, scopertamente.
RispondiEliminaD'Alema non si smentisce mai; se dipendesse da lui avrebbe già fatto l'accordo col PDL
RispondiElimina.....in cambio di Palazzo Chigi o del Quirinale.
RispondiEliminail tutti a casa, non l´ha scalfito, ma ha crepato il muro omertoso dei due poli...
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