Ci ha lavorato per settimane e infine ha raggiunto il risultato. Al confronto il non-sense del Cappellaio Matto e di Joseph K è logica allo stato puro. L’opposizione può farla solo il duo Meloni (si vede tanto) Fratoianni (si vede poco), tertium non datur. Gli sarebbe piaciuto fare un discorso su bivacchi e manipoli, ma è democristiano e non ce l'ha fatta. È passata la mozione Casini.
E
dai e dai alla fine il Draghi dott. prof. Mario è riuscito a squagliarsela
dando la colpa a tutti, anche al gatto che passava di là per caso. In verità
non vedeva l’ora. Se l’è cercata con acribia e pertinacia e c’è riuscito. Per
un cartesiano tutta la vicenda ha del paradossale ed è incomprensibile, infatti
francesi, tedeschi e anche gli spagnoli e tutti gli altri non ci hanno capito
un’acca. Hanno chiesto lumi a tal Gentiloni Paolo che, con l’abilità propria,
gli ha confuso ulteriormente le idee. Al confronto il non-sense del Cappellaio
Matto, di Joseph K o del Grillo Parlante o della Bella e la Bestia è logica
allo stato puro. Il Draghi aveva già deciso di andarsene ben prima del discorso
dello scorso 22 dicembre, quello del nonno
al servizio delle istituzioni, per intenderci. La colpa l’ha addossata al M5S perché questo, stanco di vedersi
smantellare tutto quanto aveva fatto, dalla legge spazza corrotti sostituita
dalla riforma Cartabia (ben criticata dalla UE), dal reddito di cittadinanza continuamente
biasimato (contro il parere dell’Istat), così come il bonus 110% (pure se
apprezzato da Nomisma), aveva ipotizzato di uscire dalla maggioranza che
comunque sarebbe rimasta ben salda con oltre il 70% dei consensi. La prima giustificazione
addotta dall’uomo della provvidenza è
stata: «non potete farlo perché se lo fate voi , poi magari lo fanno anche
altri». Non male. Mi ricorda un compagno del liceo, diceva alle ragazze che
corteggiava: «devi dirmi di sì, altrimenti anche le altre mi diranno di no». Nella
testa del camminatore sulle acque l’opposizione può fargliela solo il duo Meloni-Fratoianni
e nessun altro, tertium non datur.
Quindi non avendo nessuno disposto a sfiduciarlo si è sfiduciato da solo dopo
aver picchiato il suo pupazzetto. E questo nonostante la scissione del Di Maio
Luigi a cui avrebbe potuto seguirne un’altra, del Grippa Davide. Naturalmente nessuno
ci ha visto il suo zampino. Poi per avere certezza di essere sfiduciato s’è
messo a pestare i calli alla Lega, nel primo discorso, e poi ad insultare
ancora i poveri 5Stelle nel secondo parlando di poco discernimento. Per finire
chiede venga posta la fiducia sulla proposta presentata dal Casini
Pierferdinando, vecchio democristo, che così recita: udite le
comunicazioni del premier si approva.
Cosa-dove-come-quando?
Non è dato sapere. Probabilmente, come letto su facebook, il Draghi dott. prof.
Mario avrebbe voluto centrare il suo discorso su manipoli e bivacchi, ma
essendo democristiano non ce l’ha fatta. E adesso? Resterà con la scusa del
disbrigo degli affari correnti e sorriderà apotropaicamente sapendo già a chi
dare la colpa prossima ventura. Ps. La mozione Casini è stata approvata.
Buona
settimana e buona fortuna.
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